CRONACA

Nuovi antibiotici crescono

NOTIZIE – Se i batteri sviluppano la resistenza ai farmaci è necessario giocare d’astuzia e trovare nuove strategie per trattare efficacemente le infezioni. Il gruppo di Dale Boger, professore presso lo Scripps Research Institute in California, ha pensato di cambiare un singolo atomo nella struttura dalla vancomicina per aggirare la resistenza dei batteri. E sembra aver funzionato.

La vancomicina è un antibiotico utilizzato quando gli altri antibiotici hanno già fallito. Viene infatti somministrato per trattare le infezioni causate da Staphylococcus aureus resistente alla meticillina e per i pazienti sottoposti a dialisi, oltre a quelli allergici alla penicillina e alle cefalosporine. La multiresistenza ai farmaci è un serio problema e ne abbiamo già parlato questo mese su Oggi Scienza.

La vancomicina distrugge la parete batterica attaccandosi ai peptidoglicani che la compongono (lega infatti l’estremità D-Ala-D-Ala dei precursori della parete), ma lo Staphylococcus aureus ha imparato a sfuggire a questi attacchi, modificando proprio l’estremità riconosciuta dall’antibiotico (da D-Ala-D-Ala diventa D-Ala-D-Lac). Senza questo “appiglio” l’atomo di ossigeno della vancomicina non riesce a legare i peptidoglicani e il trattamento è del tutto inefficace contro i batteri, che così continuano a replicarsi nell’organismo.

Bogel ha pensato di sfruttare lo stesso meccanismo: cambiare un atomo della vancomicina (proprio l’atomo di ossigeno responsabile del legame) per riuscire a legare sia i peptidoglicani “mutati” che quelli normalmente presenti nei batteri. Questo ha richiesto la messa a punto di un nuovo protocollo di sintesi del farmaco, oggi pubblicato sul Journal of the American Chemical Society.

Nei test in vitro la “nuova vancomicina” mostra una rilevante attività antibatterica anche contro i batteri resistenti e questo offre nuove possibilità nel trattamento antibiotico. Oltre ad aver chiarito le basi del meccanismo di resistenza, lo studio apre ora la possibilità di sviluppare nuovi farmaci efficaci contro i batteri resistenti, sia sfruttando la sintesi chimica proposta dagli autori, sia cercando anche nuovi composti naturali che mostrano siamili proprietà chimiche.

Fino a quando non si svilupperà un nuovo ceppo resistente e la storia ricomincerà.

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