CRONACA

Un gambero ci seppellirà tutti

CRONACA – Si dice che, accada quel che accada, fra le specie che più probabilmente sopravviveranno a qualsiasi sconvolgimento dell’ecosistema ci saranno certo le inossidabili blatte, ma ai gamberi qualcuno ci aveva pensato?

Uno studio dell’Università di Londra Queen Mary,  pubblicato su PLoS One dimostra che questi animali sono davvero pieni di risorse, che li rendono candidati alla sopravvivenza estrema. A quanto pare , per esempio, Una specie che vive nel lago Naivasha in Kenya quando il livello dell’acqua si abbassa troppo e non è più possibile trovare cibo sott’acqua se ne esce e si nutre sulla terraferma.

Come testimoniano Jonathan Grey e colleghi l’animale può mangiare sia specie vegetali acquatiche che terrestri e questo avrebbe implicazioni pesanti sulla loro possibile introduzione in altri luoghi per l’allevamento (inutile dire che gli astici sono molto buoni da mangiare).

La dieta dei gamberi è stata misurata analizzando il contenuto in isotopi dell’organismo di alcuni esemplari. Interessante leggere che nel periodo di osservazione durante lo studio alcuni esemplari si sono spostati dal lago alle piccole pozze d’acqua lasciate intorno sulla riva dagli ippopotami. A quanto pare i crostacei uscivano dalle piccole pozze di notte per nutrirsi. Un “invasore di grande successo” è stato definito quest’astice dagli autori dello studio.

Crediti immagine: Encyclopedia of Life

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.