CULTURA – Viaggiare in aereo è uno dei metodi più sicuri per spostarsi. Certo, se siete tra le persone che soffrono di aerofobia (pare che questa fobia colpisca il 50% degli italiani) questo potrebbe non essere il periodo migliore per autoconvincervi della statistica.
A pochi mesi dalla scomparsa del volo MH370 della Malaysia Airlines, un altro aereo della compagnia è stato abbattuto mentre sorvolava l’Ucraina dell’est, e nell’arco di pochi giorni un velivolo della TransAsia e uno della Air Algerie si sono schiantati rispettivamente all’aeroporto di Taiwan e in Mali.
Nonostante la tragica coincidenza, ripetiamo, viaggiare in aereo resta uno dei metodi più sicuri per spostarsi: è più probabile che sia la paura di volare a uccidervi, se decidete di ripiegare sul trasporto via auto invece di salire su un aereo. Lo spiega il giornalista James Ball sul Guardian: dopo l’11 settembre, molti statunitensi hanno preferito l’automobile ai mezzi aerei, causando un aumento di circa 1.500 morti negli incidenti stradali.
Ma quali sono le cause degli incidenti in volo? Sono costanti nel tempo? Lo illustra bene questa infografica interattiva di BBC future, che vi permette di esplorare i dati dal 1993 a oggi sulle cause degli incidenti aerei e le fasi più pericolose durante il volo.
Sulle statistiche dei disastri aerei si è espresso anche Nate Silver, giornalista esperto di statistica famoso per aver previsto i risultati delle elezioni presidenziali USA 2012 e per aver fallito le previsioni del recente mondiale di calcio. È possibile sapere qualcosa sui futuri incidenti di una compagnia aerea basandosi sulla sua storia? Forse sì, secondo Nate Silver, anche se i dati vanno studiati con cura. Le compagnie più sicure, secondo l’analisi dello statistico, sarebbero quelle dei paesi con più alto prodotto interno lordo pro capite.
Lasciando da parte la statistica, è interessante osservare come i social media abbiano contribuito a dare forma alla diffusione delle notizie su questi incidenti. Da un lato c’è stato il servizio di una società come Open Newsroom, che ha contribuito a verificare la veridicità dei molti contenuti diffusi su internet in relazione all’aereo abbattuto in Ucraina. Dall’altro, il propagarsi di notizie del tutto false, moltiplicate dai social media e riportate dai mezzi di informazione. Un esempio? I cento ricercatori che studiavano l’AIDS morti sul volo MH370 e il ciclista olandese che sarebbe scampato a entrambi gli incidenti della Malaysia Airlines (l’articolo originale di Slate è stato tradotto in italiano dal Post).
Restiamo in tema di previsioni, ma in ambito più fantascientifico: sarà capitato a molti di trovare in un vecchio libro, film o fumetto quella che sembra l’esatta profezia di un evento o di un’innovazione tecnologica odierna. Si occupa di collezionare queste previsioni il progetto collaborativo Dystopia Tracker, che illustra in una bellissima timeline la prima apparizione letteraria o artistica di fenomeni sociali, oggetti o eventi dei nostri tempi. Per appassionati di fantascienza, di storia e di cospirazionismi vari.
Una storia che sembra certamente una cospirazione la racconta Matter, in un’inchiesta in due puntate: è vero che Big Pharma testa i farmaci sui senzatetto? In mezzo a tanto parlare dei misfatti, veri o presunti, dell’industria farmaceutica, quelle che raccontano Carl Elliott e Peter Aldhous su Matter sono storie di semplice e profonda umanità, e sollevano problemi che dovrebbe porsi chiunque abbia usato un farmaco, da un’aspirina e un antidepressivo. I problemi etici legati alla sperimentazione vanno infatti ben oltre le questioni animaliste e aprono domande a cui probabilmente non sappiamo ancora dare risposta.
Una vicenda più leggera, in questo periodo di crisi internazionali, ma non meno appassionante: la scorsa settimana è circolata la notizia di un satellite russo con a bordo un gruppo di gechi di cui si era persa traccia nello spazio. #GoGetThoseGeckos, è stato il messaggio lanciato dall’attore John Oliver durante una trasmissione Last Week Tonight. I gechi erano stati mandati nello spazio con l’onorevole e l’importante missione di accoppiarsi, per colmare le imperdonabili lacune ancora presenti nella nostra conoscenza del sesso dei gechi in assenza di gravità. «La Russia non sta trattando questa storia con l’urgenza che merita», ha commentato l’attore, invitando gli ascoltatori a scrivere a Putin per sollecitare un’azione di soccorso.
Niente panico comunque, la storia si è conclusa con un lieto fine. Il satellite-boudoir sembra essere stato rintracciato e la missione può tranquillamente continuare.
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