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CRONACAIN EVIDENZA

Sperimentazione animale: se e quando si può evitare

CRONACA - Allo stato attuale della ricerca scientifica, in quasi tutti gli ambiti non siamo ancora in grado di rinunciare alla sperimentazione animale, sostituendola con modelli in vitro (ovvero in provetta) o in silico (ovvero simulazioni matematiche effettuate al computer). Tuttavia queste tecniche possono affiancare la sperimentazione in vivo sugli animali, e parte dell'impegno dell'Unione Europea in tale ambito si riflette nell'attività di EURL ECVAM, European Union reference laboratory for alternatives to animal testing, dove vengono studiati e validati i metodi alternativi alla sperimentazione animale.

Geni per vedere meglio

Un gruppo di ricercatori inglesi è riuscito, grazie a una terapia genica, a evitare la completa cecità di sei pazienti affetti da coroideremia, una rara malattia ereditaria che provoca la perdita progressiva della vista e colpisce circa 1 persona ogni 50000.

Closed Science

Ha chiuso il forum sulla cella Piantelli, aperto da Roy Virgilio che raccoglie fondi per la Protium, la quale sarà proprietaria per metà della Nichenergy di Piantelli la quale svilupperà la cella Piantelli con il milione di euro destinatole dalla Regione Toscana.

Super-simil-Terre

CRONACA - Secondo un modello elaborato da un team della Northwestern University, il clima presente su quelle che chiamiamo comunemente...

Minima immoralia

In astratto si discute molto di non riproducibilità dei risultati, di peer-review frettolose e altra scienza ai tempi del colera. In pratica, cresce l'elenco di pubblicazioni "problematiche" firmate da ricercatori italiani in bio-medicina.
ricerca

Il primo mammifero marino di origine ibrida

Nel corso dei decenni sono stati individuati diversi processi di formazione di nuove specie. Tra questi, i due principali meccanismi di speciazione di cui sono state portate innumerevoli evidenze sono quello allopatrico e quello simpatrico.
INFOGRAFICHESPECIALI

“Piccoli mostri nell’armadio”, la denuncia di Greenpeace

SPECIALI - È dal 2011 che Greenpeace, con la campagna Detox, chiede alle aziende produttrici di capi d'abbigliamento e calzature di mettere al bando le sostanze chimiche dannose e rendere la filiera trasparente. Sotto accusa ci sono 11 sostanze (alchilfenoli, ftalati, ritardanti di fiamma bromurati e clorurati, coloranti azoici, composti organici stannici, composti perfluoroclorurati, clorobenzeni, solventi clorurati, clorofenoli, paraffine clorurate a catena corta, metalli pesanti come cadmio, piombo, mercurio). Tutti composti chimici potenzialmente pericolosi, che una volta rilasciati nell'ambiente possono avere effetti dannosi sul sistema riproduttivo, immunitario o ormonale. Finora 18 grandi marchi, da Benetton a Valentino, hanno aderito alla campagna, impegnandosi pubblicamente a eliminare le sostanze tossiche dalla loro filiera.
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