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L’amicizia fra esseri umani e cani nella chimica di uno sguardo

Dopo il contatto visivo aumenta l'ossitocina, in entrambi: così l'evoluzione ha modellato il rapporto con i nostri amici a quattro zampe

14206861858_d58165e99a_zRICERCA – Per noi esseri umani lo sguardo è essenziale: ci suggerisce le intenzioni degli altri e veicola il nostro legame con chi ci circonda. Lo “sguardo reciproco” è in effetti la più importante espressione di attaccamento fra madre e figlio, e genera in entrambi un picco del cosiddetto “ormone dell’amore”, l’ossitocina.

Proprio come avviene tra mamma e bimbo, lo sguardo fra cane e padrone scatenerebbe il rilascio di ossitocina. Lo rivela una ricerca condotta presso l’Azabu University in Giappone e pubblicata su Science: il ruolo di questo ormone non si esplica solo tra individui della stessa specie, ma può rafforzare anche il legame uomo-cane, specie distinte legate da un rapporto millenario.

La relazione uomo-cane è straordinaria perché rappresenta una forma di attaccamento fra due specie diverse: sia gli uomini che i cani godono di un certo benessere dall’interazione reciproca. E visto che il contatto fra i due aumenta l’ossitocina in entrambi, Miho Nagasawa e colleghi si sono chiesti se, come fra madre e figlio, l’aumento di ossitocina in questo rapporto un po’ speciale sia mediato dallo sguardo.

I ricercatori hanno quindi osservato per 30 minuti il comportamento di 30 cani (15 maschi e 15 femmine) rispetto ai loro proprietari, annotando qualsiasi tipo di interazione vocale, tattile e visiva. Terminato l’esperimento, è stata misurata la concentrazione di ossitocina nelle urine di ciascuna coppia, confrontando i valori rilevati con quelli precedenti l’osservazione. Dallo studio è così emerso che più è prolungato il contatto visivo fra i due, più aumenta l’ossitocina in entrambi. Per confermare un possibile nesso di causa-effetto, gli scienziati si sono chiesti che conseguenza potesse avere la somministrazione nasale di ossitocina ai cani nella fase precedente l’esperimento.

I risultati sono stati fin da subito chiari: le femmine cui era stata somministrata l’ossitocina hanno mostrato una maggiore attenzione visiva verso i loro padroni. Non solo, infatti la concentrazione di ossitocina nell’urina dei proprietari stessi al termine dell’esperimento era significativamente aumentata, nonostante l’ormone fosse stato sottoposto solo ai cani. Se l’effetto di uno sguardo reciproco è evidente a prescindere dal sesso, non deve stupire che l’ossitocina nebulizzata incentivi l’attenzione femminile, data l’importanza di questo ormone per la cura dei cuccioli.

Lo sguardo tra cane e padrone come forma di comunicazione sociale forse ha avuto origine con la domesticazione, diverse migliaia di anni fa: il rilascio di ossitocina nel proprietario avrebbe indotto un legame affiliativo che si è conservato e accresciuto nel tempo. La corsia preferenziale nel rapporto con i nostri amici a quattro zampe, di fatto, è stata modellata dall’evoluzione: ce lo dimostrano gli esperimenti che Miho Nagasawa e il suo gruppo di ricerca hanno condotto in parallelo sul parente più stretto del cane, il lupo.

Gli scienziati hanno sottoposto agli esperimenti precedenti anche dei lupi allevati dall’uomo: se l’ossitocina incentiva un incontro di sguardi tra cane e proprietario, ciò non avviene in alcun modo tra uomo e lupo. Tuttavia, non ci si deve sorprendere; per quest’ultimo, infatti, il contatto visivo non è nient’altro che una minaccia tra conspecifici. Per questo, i lupi tendono a evitare il contatto visivo con gli esseri umani. “La variazione nell’ossitocina urinaria dei proprietari correla con la frequenza degli scambi comportamentali iniziati dallo sguardo del cane” evidenzia Miho Nagasawa.

Se il rapporto uomo-cane è mediato dall’ossitocina, allora è nella chimica di uno sguardo che si cela il segreto di un’amicizia millenaria. La gratificazione reciproca nascosta in un breve scambio di attenzioni ha originato quel sistema che, mediato dall’ormone dell’amore, ha plasmato un legame sempre più intenso e indissolubile fra due specie distinte e del tutto differenti.

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Crediti immagine: Jessie the Dog, Flickr

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