Buon anniversario, Hubble!
Proprio oggi si festeggiano i suoi 25 anni di attività. Facciamolo anche noi guardando alcune delle immagini raccolte dal telescopio che hanno fatto la storia
TECNOLOGIA – Venticinque, ecco un numero fortunato. Almeno per Hubble. Il telescopio lanciato in orbita nello spazio celebra proprio quest’anno i 25 anni di attività. Partito dalla terra il 24 di aprile 1990, Hubble ha iniziato a tracciare la sua orbita il giorno successivo, il 25 di aprile.
Quella di Hubble è una permanenza molto lunga nello spazio, resa possibile da numerose missioni che ne hanno curato la manutenzione e l’aggiornamento della strumentazione.
Un lasso di tempo così lungo ha permesso di raccogliere una quantità immensa di foto e dati da un punto di osservazione privilegiato e diverso dalla Terra. Proprio questi dati, la cui raccolta è iniziata ancora una volta il 25 (ma di giugno) del 1990, hanno contribuito fino a oggi alla pubblicazione di almeno 13 000 articoli scientifici.
Ciò che caratterizza l’attività di Hubble è la volontà di spingersi fino ai confini spaziali e temporali dell’Universo. Anzi è proprio questo il motivo principale per cui è stato costruito, cioè per misurare le dimensioni e l’età dell’Universo.
Hubble si è spinto infatti fino ai limiti del Sistema Solare, contribuendo all’approfondimento della conoscenza di Plutone e delle sue Lune, ma è andato anche oltre per scoprire gli esopianeti, osservati a partire dal 2001 per indagarne le caratteristiche dell’atmosfera. E le sue possibilità sono destinate a non esaurirsi, dato che a partire dal 2009 la capacità di risoluzione del telescopio è centuplicata.
Grazie a una strumentazione sempre più all’avanguardia e all’uso di tempi di esposizione molto lunghi, Hubble è stato in grado di fotografare galassie estremamente evanescenti e lontane. La luce che arriva al telescopio risale all’Universo primordiale. La fine sensibilità di Hubble ci ha dunque permesso di andare indietro nel tempo, fino a 470 milioni di anni dopo l’esplosione del Big Bang, un momento che si stima possa corrispondere a quasi 14 miliardi di anni fa.
Nascita e morte anche nell’Universo contribuiscono a scandire il tempo ed entrano quindi nella giurisdizione di Hubble, che ha indagato anche come si originano stelle e pianeti e come si evolve la loro esistenza.
Ma Hubble non rivolge lo sguardo solo al passato: il suo occhio speciale guarda anche al futuro nel tentativo di comprendere cosa sia la materia oscura e come sia distribuita nell’Universo. Infatti mettendo insieme come in un puzzle le varie forme delle oltre 500 mila galassie scrutate da Hubble e il modo in cui la luce proveniente da queste venisse deviata, nel 2007 è stata ricostruita la mappa tridimensionale della distribuzione della materia oscura.
Se oggi guardiamo all’Universo in un modo nuovo rispetto ai primi anni Novanta del secolo scorso lo dobbiamo soprattutto all’instancabile viaggio di Hubble, che ripercorriamo qui sotto.
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Crediti immagine: NASA