Balene: al di sotto della superficie
È la mostra temporanea ospitata dal Museo di Storia Naturale di Londra dedicata al mondo dei cetacei. Un’esperienza emozionante per conoscere meglio i cosiddetti giganti del mare.
Il percorso della mostra parte dalla storia evolutiva dei cetacei, mammiferi che hanno abbandonato la terraferma milioni di anni fa per fare del mare la propria casa. Da allora molte cose sono cambiate, nel loro corpo così come nel loro comportamento: gli arti anteriori si sono trasformati in pinne, quelli posteriori sono spariti e, almeno in alcune specie, le dimensioni del corpo sono aumentate a dismisura. In effetti, Whales punta molto sulle spettacolari dimensioni che possono raggiungere alcune balene, e lascia che il visitatore le scopra gironzolando intorno a reperti colossali, come una vertebra alta quanto un uomo o una pinna lunga diversi metri.
Il NHM è un museo storico (è stato aperto al pubblico nel 1881), dotato di un’immensa collezione e con un’impostazione piuttosto tradizionale, eppure in Whales non mancano gli elementi multimediali: diversi monitor riproducono brevi filmati che arricchiscono il percorso, aiutando il visitatore a interpretare i reperti che sta osservando, e il “jukebox delle balene” permette di ascoltare i versi emessi dalle diverse specie. All’interno di una piccola sala interattiva (una delle attrazioni più amate dal pubblico, come spiega Sabin), ci si può addirittura mettere nei panni di un cetaceo e cercare di catturare delle prede virtuali facendo affidamento solamente sul proprio udito, in modo simile a quanto fanno alcune balene sfruttando una tecnica nota come ecolocazione.
“Sia la mostra che lo scheletro della balenottera azzurra fanno parte di un’estesa stagione di eventi al museo, tutti incentrati sulla straordinaria forza della Natura e su come la protezione degli oceani sia una nostra responsabilità,” spiega Sabin. Un’iniziativa che ha avuto molto successo, e che sarà ospitata al museo fino a febbraio 2018.
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