AMBIENTE

Uno spazio per parlare di inquinamento, biodiversità, politiche ambientali e molto altro.

AMBIENTECULTURA

Cinquanta primavere, e non le dimostra.

NOTIZIE - La settimana scorsa, uno dei volumi fondamentali per comprendere le origini del pensiero ambientalista ha compiuto cinquant'anni. Pubblicato nel 1962 negli Stati Uniti, Primavera silenziosa ('Silent Spring' nell'originale inglese) della biologa Rachel Carson è ben presto diventato un classico dell'ambientalismo, oltre ad aver dato inizio, secondo alcuni, allo stesso movimento ambientalista moderno. Qual è oggi, a cinquant'anni di distanza dalla pubblicazione, l'eredità di Primavera silenziosa? Fin dalla pubblicazione, ebbe un impatto innegabile su temi di protezione ambientale e produzione agroalimentare e sollevò l'importante questione della tossicità dei pesticidi sulla salute umana e su quella di altre specie animali. La primavera silenziosa del titolo si riferiva appunto alla scomparsa di uccelli canori, causata secondo l'autrice dall'uso diffuso e sconsiderato di pesticidi. Il volume della Carson scatenò reazioni particolarmente vivaci nell'industria chimica (supportata dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti), ma rifletté anche le inquietudini del suo tempo (un periodo che vide la nascita della controcultura nordamericana): in particolare, il fatto che le tecnologie moderne, combinate con un consumismo vorace, causassero problemi ambientali mai notati prima di allora o, peggio, 'omessi' per interessi commerciali.
AMBIENTEECONOMIA

Mamme, è arrivata la Pannolinoteca

AMBIENTE - “È un servizio di prestito, del tutto paragonabile a una biblioteca, dove al posto dei libri ci sono i pannolini lavabili” così Anna Franchina, coordinatrice del progetto, ci spiega che cos’è la nuova Pannolinoteca Udinese, inaugurata sabato 29 settembre a Passon di Pasian di Prato, paesino in provincia di Udine. L’iniziativa è sostenuta dall’Associazione Non solo ciripà NSC (di cui Anna Franchina è referente per la provincia di Udine), costituita da genitori che utilizzano con successo i pannolini lavabili e sostengono enti pubblici e famiglie interessate a questa...
AMBIENTECRONACAINFOGRAFICHE

Anche la corruzione inquina

AMBIENTE - Non ci sono solo il traffico illecito degli appalti per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti o le opere pubbliche realizzate con il cemento depotenziato, la corruzione ambientale è un "veleno che attraversa il nostro Paese". A lanciare l'allarme è il dossier "Corruzione, le cifre della tassa occulta che impoverisce e inquina il paese", presentato l'1 ottobre da Libera, Legambiente e Avviso Pubblico. Dati alla mano, dall'1 gennaio 2010 al 30 settembre 2012 sono state avviate 78 inchieste, relative a episodi di corruzione connessi ad attività dal...
AMBIENTECRONACA

Harlan chiuderà

CRONACA - Lo scorso sabato a Udine erano in duemila a gridare questa frase. Duemila animalisti provenienti da tutta Italia, giù giù fino in Puglia e in Basilicata. Tutti i gruppi noti e meno noti: i Black Dogs, l'OIPA, la LAV, l'ENPA, il No Harlan Group (che ha organizzato l'evento), sicuramente molti membri in incognito del Fronte di Liberazione Animale e centinaia di persone senza alcun tesserino in tasca, ma con un'idea comune: no alla vivisezione, ma soprattutto no alla Harlan. Harlan Laboratories Inc. è uno dei principali fornitori di...
AMBIENTEECONOMIA

Al cinema la battaglia del fracking

AMBIENTE - L’11 gennaio 2013 uscirà negli Stati Uniti Promised Land, l’ultimo film di Matt Damon. Una pellicola che potrebbe ricordare la famosa storia di Erin Brockovich anche se questa volta il tema centrale è il fracking (o fratturazione idraulica), la tanto discussa tecnica di estrazione di gas naturale dal sottosuolo. In Promised Land i cittadini di Dimock, paesino della Pennsylvania, si troveranno a lottare contro una multinazionale che intende sfruttare la zona per estrarre il prezioso gas naturale. Matt Damon, nei panni di Steve Butler, un rappresentante dell’azienda, cercherà...
AMBIENTEINFOGRAFICHE

Lo spreco dell’acqua

AMBIENTE - Entro il 2050 non ci sarà abbastanza cibo per sfamare i nove miliardi di popolazione previsti. La causa? La carenza di acqua. Secondo le recenti stime la domanda di cibo e fibre crescerà del 70% con un impatto insostenibile per l'oro blu. A lanciare l'allarme è lo Stockholm International Water Institute (SIWI), che denuncia anche lo spreco enorme di acqua. Oltre un quarto di tutta l'acqua che consumiamo al mondo serve a produrre un miliardo di tonnellate di cibo che vengono poi buttate. Se analizziamo i consumi attuali...
AMBIENTEMULTIMEDIA

The Heist

AMBIENTE - Pochi giorni e sapremo se Louie Psihoyos, regista di The cove (miglior documentario Academy Award 2010), riuscirà a realizzare il suo prossimo lavoro, The Heist. Il filmmaker americano, il 30 agosto 2012, ha infatti lanciato la sfida per raccogliere il budget necessario (50.000 dollari) per il nuovo documentario, attraverso kickstarter.com, una delle più importanti piattaforme web per promuovere progetti creativi e farsi finanziare attraverso la rete. The Heist, fortemente voluto dalla Oceanic Preservation Society (OPS), sarà un documentario sulle migliaia di specie in estinzione
AMBIENTECRONACAINFOGRAFICHE

Verso una strategia energetica nazionale? Forse.

AMBIENTE - Quattro obiettivi principali, sette priorità, 14 miliardi di euro all'anno in meno di bolletta energetica e 180 miliardi di investimenti, da qui al 2020, nella green economy e nei settori tradizionali. Sono questi i primi numeri della bozza in circolazione della Strategia Energetica Nazionale. Dopo anni di assenza, il ministero dello Sviluppo economico ha deciso di definire entro la fine del 2012 una prospettiva energetica di medio lungo termine. Prima di guardare al futuro, qualche dato sul bilancio attuale. Nel 2011 abbiamo consumato più di 346mila GWh di energia elettrica, il 62,8% proveniente da fonti tradizionali, il 24% da rinnovabili e il 13,2% importata dall'estero. Il piano allo studio prevede un'evoluzione del settore elettrico verso un mix incentrato su gas e rinnovabili, dove le rinnovabili, con un 38% atteso, saranno la prima componente del mix energetico. Altro punto chiave consiste nella diminuzione della dipendenza dall'estero. Gli interventi di efficienza energetica previsti, l'aumento delle rinnovabili e la maggiore produzione nazionale di idrocarburi dovrebbero contribuire a ridurre la quota di elettricità importata dal 13,2% al 6%. Nel complesso, leggendo le cento pagine del documento, le intenzioni sembrano buone. Per ogni settore energetico analizzato sono definiti obiettivi e risultati attesi. Purtroppo, però, non sempre le analisi sono accompagnate da misure attuative chiare o coerenti con l'obiettivo da raggiungere. Ma, ricordiamolo, si tratta solo di una bozza. Stay tuned!
AMBIENTECRONACAINFOGRAFICHE

Emissioni in calo

AMBIENTE - Nel 2011 è andata meglio. Le emissioni di gas serra, pari a oltre 4 miliardi di tonnellate, sono diminuite del 2,5% nei Paesi dell'Unione Europea, dopo l'aumento del 2,4% registrato nel 2010. La conferma arriva dagli ultimi dati rilasciati dall'Agenzia europea per l'ambiente (Aea). I Paesi che aderiscono al protocollo di Kyoto sono stati ancora più virtuosi con una riduzione del 3,5%. Tutto questo nonostante l'aumento del Pil e il maggior consumo di carbone. Il buon risultato è stato possibile grazie al clima favorevole: l'inverno mite ha infatti contribuito a ridurre il fabbisogno di riscaldamento e quindi il consumo di gas naturale. Anche il continuo aumento delle fonti di energia rinnovabile ha favorito il taglio delle emissioni di gas serra. Nel complesso nei Paesi dell'Ue27, i gas serra emessi sono passati da circa 5,6 miliardi di tonnellate nel 1990 a 4,6 miliardi nel 2011, diminuendo del 17,5% rispetto all'anno di riferimento del protocollo di Kyoto. Nei 15 Paesi aderenti a Kyoto il calo è stato del 14,1%. Un risultato sicuramente più che apprezzabile. Ma per sapere quale Paese è stato più virtuoso bisognerà attendere ottobre, quando l'Aea pubblicherà un rapporto dettagliato per ogni Stato delle emissioni di gas serra nel Vecchio continente.
AMBIENTE

Bel lavoro, lontra marina!

AMBIENTE - No, le lontre marine non possono dare un contributo significativo a livello globale per la riduzione della CO2 atmosferica, ma lo studio del loro effetto locale sottolinea l'importanza di tutti i tasselli dell'ecosistema, incluso il contributo dei predatori, nel bilancio del carbonio. Tutto parte dalla golosità di questi deliziosi animali, che non di rado si possono vedere mentre galleggiano a pancia in su, intenti a fracassare gusci di ricci marini (e non solo) sbattendoci sopra delle pietre per mangiarsi il contenuto. Ebbene a quanto pare i ricci marini tendono a divorarsi le praterie di kelp, che a loro volta sono un importante fonte di assorbimento di anidride carbonica. L'azione predatoria delle lontre sui ricci dunque protegge il kelp che può continuare ad assorbire la CO2, e Christopher Wilmers dell'Università della California di Santa Cruz e colleghi hanno calcolato quanto
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