AMBIENTE

Uno spazio per parlare di inquinamento, biodiversità, politiche ambientali e molto altro.

AMBIENTECRONACA

Disastro ambientale in Nuova Zelanda

MBIENTE - I disastri ambientali non mancano mai, e uno che ha avuto poca eco sui nostri mezzi di comunicazione sta accadendo proprio ora in Nuova Zelanda. Mercoledi scorso la nave-cargo Rena, si è scontrata con l'Astrolabe reef e ha iniziato a rilasciare grandi quantità di greggio nel mare, e la situazione, a causa anche del maltempo sta peggiorando. La nave non solo sta perdendo le scorte di combustibile che trasportava ma anche oltre 70 container che, visto che la nave si è girata su un fianco, stanno cadendo in mare
AMBIENTEECONOMIA

GreenJobs: il verde pensile

AMBIENTE - Ormai è confermato da più parti: in futuro la maggior parte della popolazione mondiale vivrà nelle grandi città. Tra le varie strategie per rendere più sostenibili, e quindi vivibili, questi spazi potrebbe esserci il "verde pensile". Parchi e orti urbani, giardini a centinaia di metri d'altezza sopra i grattacieli, coperture verdi per agevolare il recupero dell'acqua piovana, il rispermio energetico e il raffrescamento degli edifici. Così le grandi città potrebbero continuare a respirare. Abbiamo intervistato Sergio Andri, naturalista, che per lavoro si occupa di verde pensile.
AMBIENTEECONOMIAPOLITICA

VolksWagen, Morte Nera per il pianeta Terra

AMBIENTE - Continua l'azione di Greenpeace contro la Volkswagen, accusata di ostacolare le politiche europee per la salvaguardia del clima. L'azienda tedesca avrebbe architettato una perfetta strategia di greenwashing contro l'UE «Salva Volksvagen dal Lato Oscuro della Forza. Unisciti all'Alleanza Ribelle» si legge dal sito vwdarkside.com promosso da GreenPeace International (www.greenpeace.org). L’associazione ambientalista ha lanciato, da inizio estate, una campagna di comunicazione contro la casa automobilistica tedesca, accusata di greenwashing e in particolare di opporsi a due leggi europee fondamentali per la salvaguardia del clima. La campagna, costruita sulla saga di Star Trek, si basa su un Rapporto dettagliato di Greenpeace International riguardante i «piani segreti della Volkswagen». Secondo il Rapporto (Il lato oscuro della Volkswagen, giugno 2011) l’azienda tedesca ha fatto di tutto per contrastare la normaiva europea sull’efficianza dei veicoli.
AMBIENTE

Nei mosaici, la storia delle specie marine

AMBIENTE - Pescare una cernia bruna (Epinephelus marginatus) di mezzo metro è il sogno di molti pescatori ricreativi, mentre vedere una cernia bruna di un metro durante un visual census in una riserva marina è il sogno di molti biologi. Ma di certo essere inghiottiti da una cernia bruna mentre si fa snorkeling lungo le coste del Mediterraneo non è il sogno (o meglio, l’incubo) di nessuno, tanto è raro questo pesce. In una lettera pubblicata su Frontiers in Ecology and the Environment, due ricercatori italiani (il primo, Paolo Guidetti, lavora presso l’Università del Salento a Lecce; la seconda, Fiorenza Micheli, lavora presso l’Università di Stanford, Stati Uniti) ci fanno sapere che per quanto nelle riserve marine italiane le cernie brune stiano meglio che nelle aree non protette, in passato questa specie era decisamente più abbondante e raggiungeva dimensioni molto maggiori. Lo studio si basa sull’analisi di più di settanta mosaici romani che si trovano in Tunisia, Inghilterra, Francia, Spagna, Italia, Grecia e Libano, risalenti al periodo tra il primo e il quinto secolo dopo Cristo: raffigurazioni di cernie enormi, così grandi da poter inghiottire un uomo (tranquilli, le cernie non attaccano l’uomo, si tratta probabilmente di una licenza artistica), pescate in abbondanza sotto costa con arpioni e canne. Osservazioni corroborate da alcuni scritti di Plinio il Vecchio (Historia Naturalis) e Ovidio (Halieuticon Liber), che narrano di cernie pescate dalla costa, così tenaci da spezzare le lenze, così grandi da essere descritte come “mostri marini”
AMBIENTEINFOGRAFICHE

L’inquinamento dell’aria

AMBIENTE - Il Paese più inquinato al mondo? È la Mongolia, con una concentrazione media annuale di Pm10 pari a 279 microgrammi per metro cubo, quasi 15 volte maggiore rispetto alla soglia fissata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. E la città? Il triste primato spetta alla città iraniana di Ahwaz (372 µg/m3). E in Italia? Torino con “solo” 47 microgrammi al metro cubo. Sono alcuni dei dati diffusi dall’ente di Ginevra, che ha fotografato l'inquinamento atmosferico di 1.100 città di 91 Paesi, misurando la presenza di particelle PM10 di dimensioni pari o inferiori a 10 micrometri. Queste particelle fini, che inquinano l'aria, provengono spesso da fonti di combustione come le centrali elettriche a carbone e i veicoli a motore. E, sempre secondo l’Oms, sono responsabili di 1,34 milioni di decessi prematuri, di cui 253mila in Europa. Possono infatti penetrare nei polmoni, entrare nella circolazione del sangue e provocare cardiopatie, tumori ai polmoni, casi d'asma e infezioni delle vie respiratorie inferiori. Almeno un milione di questi decessi potrebbero essere evitati se fossero rispettati i valori di Pm10 fissati dall’Oms (20 µg/m3). Purtroppo, però, sono ancora poche le città in linea con le indicazioni dell’Oms e i decessi attribuibili all’inquinamento continuano ad aumentare: nel 2004 erano circa un milione. Se le emissioni annuali di Pm10 scendessero da 70 µg/m3 a 20 µg/m3, si avrebbe una diminuzione del 15% della mortalità causata dallo smog
AMBIENTEINFOGRAFICHE

Si è spenta la lampadina…

AMBIENTE - Lampadine ad incadescenza addio. La prime sono state quelle da 100 Watt nel 2009, poi nel 2010 è stata la volta di quelle da 75W e dal 1 settembre 2011 sono state messe al bando anche quelle da 60W. L'Unione Europea ha deciso di eliminare, gradualmente, le lampadine a incadescenza tradizionali e sostituirle con prodotti più ecologici e efficienti come le lampadine a risparmio energetico. Quest'ultime, infatti, possono ridurre il consumo totale di elettricità di una casa del 10-15%, con un risparmio complessivo per l'Europa di 40 miliardi di kilowatt/ora all'anno, più o meno il consumo energetico del Belgio. Tutti i dettagli dell'operazione sono spiegati qui. Oltre al risparmio economico ed energetico, ci saranno benefici anche per l'ambiente. Sempre secondo i calcoli della Commissione Europea saranno evitate 32 milioni di tonnellate di anidride carbonica all'anno
AMBIENTE

Una questione di abbondanza

AMBIENTE - L’aumento della temperatura marina ha determinato importanti cambiamenti nell’abbondanza di specie ittiche di importanza commerciale dell’Oceano Atlantico settentrionale. È quanto emerge da uno studio pubblicato recentemente dal professor Simpson dell’Università di Bristol e collaboratori. La ricerca è stato svolta nell’Oceano Atlantico settentrionale, un vero e proprio hot-spot del cambiamento climatico poichè negli ultimi trent’anni il riscaldamento del mare è avvenuto a un tasso quattro volte superiore a quello medio mondiale, con un aumento effettivo di 1.31 °C. Se vi sembra un’inezia, siete in errore: anche piccole variazioni di temperatura influenzano profondamente i tassi di maturazione delle uova, la crescita e la sopravvivenza delle larve di pesci e, più in generale, le comunità planctoniche alla base della rete alimentare
AMBIENTE

L’automobile che non c’è

AMBIENTE - È in corso in questi giorni, e più precisamente dal 16 al 22 settembre la Settimana Europea per la Mobilità Sostenibile. La campagna dell’Unione Europea, nata nel 2002, promuove mezzi di trasporto cittadini meno inquinanti e alternativi all’auto privata, considerata responsabile di gran parte dell’inquinamento acustico e atmosferico cittadino, di degrado delle aree urbane e di consumo del territorio. È incoraggiato ad esempio l’utilizzo dei mezzi pubblici ma anche la condivisione dei mezzi di trasporto; ne è un esempio il car-sharing ovvero l’uso di un’automobile su prenotazione e il suo pagamento in funzione dell’uso, attivo in una quindicina di città italiane, ma anche il car-pooling cioè gli spostamenti di più persone con la stessa auto. Un vantaggio per l’ambiente e per le... proprie tasche
AMBIENTE

Capire il cane: tutta questione di narici

CRONACA - Sono tutti italiani i sei ricercatori del Centro Mente e Cervello dell'Università di Trento e del Dipartimento di Produzione Animale dell'Università di Bari – Marcello Siniscalchi, Raffaella Sasso, Anna Pepe, Salvatore Dimatteo, Giorgio Vallortigara e Angelo Quaranta – che hanno condotto lo studio sul comportamento olfattivo dei cani, pubblicato su Animal Behaviour. La lateralizzazione cerebrale (cioè la divisione di competenze tra i due emisferi del cervello) è stata confermata in diverse specie non umane, compreso il cane, ma, se gli studi sui canidi si sono concentrati sulla vista e sull'udito, gli autori di questo studio hanno invece voluto focalizzare l'attenzione sull'olfatto che, di fatto, è il senso dominante per ogni cane
AMBIENTEECONOMIA

GreenJobs: i Gruppi d’acquisto fotovoltaico

AMBIENTE - Di questi tempi, dove crisi economica e problematiche ambientali sembrano intrecciarsi e ostacolarsi a vicenda, è ancora lontana l'idea di una "gestione comunitaria" dell'energia. Eppure, proprio nel nostro Paese, qualcosa si sta muovendo. Nella zona del Triveneto, da pochi mesi è partita l'esperienza dei GAF (Gruppi d'acquisto fotovoltaico) (http://www.bollettagratis.org/Home.html) che hanno già coinvolto più di 300 famiglie. Abbiamo intervistato Enrico Mason, laureato in scienze ambientali, uno dei coordinatori del progetto.
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