CRONACA

Cronaca, esteri, politica, economia, cultura, costume e sport. Quando la ricerca esce dai laboratori e incontra la società.

AMBIENTECRONACAINFOGRAFICHE

Terreni che scompaiono

AMBIENTE - Sepolti dall’asfalto e dal cemento per costruire strade, case e industrie. È questo il destino, sempre più frequente, dei terreni agricoli o vergini. A dirlo è l’ultimo rapporto Ispra sul consumo di suolo in Italia. Solo negli ultimi 5 anni sono stati consumati 8 metri quadri al secondo. Per dare un’idea più concreta, è come se ogni 5 mesi venisse cementificata una superficie pari a quella della città di Napoli e ogni anno sparisse una superficie pari alle città di Milano e Firenze messe insieme. Dal 1956 al 2010, il consumo del suolo è passato da 8.000 kmq a più di 20.500 kmq. Una crescita che non può essere spiegata solo con la crescita demografica: se, infatti, nel 1956 andavano persi 170 mq per abitanti, nel 2010 sono più di 340 mq. Tra le regioni più cementificate, in testa c’è la Lombardia, seguita dal Veneto e dalla Puglia. Nel complesso sono ben 15 le regioni che oltrepassano abbondantemente il 5% di suolo asfaltato o cementificato
AMBIENTECOSTUME E SOCIETÀPOLITICASALUTE

Obama e la politica degli hamburger

AMBIENTE - Quando, nel 1937, Richard e Maurice McDonald, fondarono il primo ristorante McDonald's a San Bernardino, in California, non potevano certo immaginare quello che sarebbe successo. Anno dopo anno, l’idea del fast food conquistò gli Stati Uniti e via via l’intero pianeta. Oggi l’intuizione di Richard e Maurice si è trasformata in un impero economico. McDonald conta più di 30mila punti vendita in tutto il mondo (13mila negli Stati Uniti), quasi mezzo milione di dipendenti e serve 48 milioni di clienti al giorno. Assieme a McDonald's, altri marchi come Wendy’s, Burger King, Kentucky Fried Chicken e Jack in the Box si sono diffusi a partire dagli States, con migliaia di punti vendita e miliardi su miliardi di incassi. Il fast food che va a braccetto con l'industria della carne, rappresenta più che mai un modello di consumo che fa soldi e allo stesso tempo mette in ginocchio l’intero pianeta. Chissà se Obama, che anche nell’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione ha dichiarato di voler guidare la lotta ai cambiamenti climatici, lo considera uno tra i settori chiave da rivoluzionare
CRONACA

Legge 40: e adesso cosa cambia?

CRONACA - La notizia è breve ma "pesante". Come riferito dall'Ansa, la Corte europea per i diritti dell'uomo ha respinto il ricorso del Governo italiano contro una sentenza della Corte stessa che, lo scorso agosto, aveva bocciato la legge 40 sulla fecondazione assistita. Un "gran rifiuto" che spalanca le porte della diagnosi embrionale preimpianto, finora concessa solo a coppie infertili o sterili - le uniche a poter accedere ai percorsi di fecondazione assistita - anche a coppie fertili portatrici di malattie genetiche . Il riassunto dettagliato delle puntate precedenti lo...
AMBIENTECRONACAINFOGRAFICHE

Impianti industriali a rischio

AMBIENTE - Impreparati all’emergenza. In Italia sono più di 1.100 gli impianti industriali, dai petrolchimici alle raffinerie, che in caso di incidente o di malfunzionamento possono provocare incendi, nubi tossiche, contaminazioni dei suoli e delle acque, interessando i territori di 739 comuni. Di questi solo il 29% sono potenzialmente preparati ad affrontare un’eventuale emergenza. È quanto emerge dall’ultimo rapporto di Legambiente “Ecosistema rischio 2012”, che ha sondato il livello di preparazione delle amministrazioni comunali nella gestione del rischio antropico. Attraverso un questionario dettagliato, inviato ai 739 comuni interessati, Legambiente ha...
POLITICA

Non ti amo Mario

E neanche voi se vostro fratello fosse un figlio unico come i cinesi che hanno partecipato a una ricerca anticipata on line da Science Express. Da prendere con alcune pinze, ma è la prima del suo genere e ha dovuto superare parecchi ostacoli, burocratici, culturali e ideologici.
AMBIENTEECONOMIAINFOGRAFICHE

Investimenti in crisi nelle rinnovabili

AMBIENTE - Tempi di crisi, anche per le energie rinnovabili. Nel 2012 gli investimenti a livello mondiale sono diminuiti dell'11% passando dal record 2011 di 302 miliardi a 268,7 miliardi di dollari. Secondo lo studio realizzato da Bloomberg New Energy Finance sono stati soprattutto i tagli agli incentivi, decisi praticamente da tutti i Paesi più sviluppati, e le incertezze normative a causare le maggiori flessioni
POLITICA

Cosa è successo in Garfagnana (e cosa non è successo)

POLITICA - Ieri sera su allerta della Protezione Civile i sindaci della zona della Garfagnana, in provincia di Lucca, hanno "consigliato" i cittadini di dormire fuori da casa, per la possibilità che si verificasse una scossa sismica. I consigli sono arrivati un po' in ogni modo: su internet, via Tweet, persino fisicamente, con persone che giravano di notte nei paesi suonando ai campanelli dei cittadini invitandoli a uscire, il tutto a partire dalle dieci di ieri sera. Migliaia di persone sono state raggiunte dall'allarme, diverse centinaia hanno dormito all'aperto o in strutture indicate dalle autorità e le scuole per oggi rimarranno chiuse. Al momento non vi è stata nessuna scossa rilevante. Cosa è successo? La miccia di questa sequenza di eventi è stato un comunicato stampa inviato da INGV alla Protezione Civile. Ieri mattina, verso le sette e tre quarti del mattino è stato diramato questo testo (firmato da Gianluca Valensise, di INGV): Dopo alcuni giorni di lenta decrescita della sismicità, con scosse molto piccole (da M 2.8 in giù) localizzate quasi tutte a NE della scossa principale del 25 gennaio, la scossa di M 3.3 delle 00:42 della notte scorsa segna un punto di svolta nella sequenza. Questa affermazione ha due motivazioni: 1) si tratta della seconda scossa più forte di una sequenza caratterizzata da una ricchezza di scosse molto piccole e una anomala assenza di scosse di M intermedia (nel range 3.0-4.0);
CRONACAESTERI

Primati nello spazio: primo passo per l’Iran?

CRONACA - Avrebbe toccato terra sana e salva la scimmia inviata nello spazio a bordo di una sonda iraniana. Secondo le agenzie di stampa persiane, la scorsa settimana l’Iran avrebbe lanciato a un’altezza di 120 km un razzo Kavoshgar con a bordo un primate vivo. Sebbene non siano stati forniti la data e il sito esatto del lancio e nessuna fonte indipendente abbia confermato la notizia, i media iraniani hanno diffuso immagini e video dell’impresa. Il primate, apparso nelle immagini legato a un seggiolino, non sarebbe il primo animale inviato nello spazio dalla Repubblica Islamica. Un topo, due tartarughe e alcuni vermi avevano già viaggiato nello spazio all’interno di un altro razzo Kavoshgar nel febbraio del 2010.
AMBIENTECRONACAINFOGRAFICHE

L’ambiente e le tasse

AMBIENTE - Le tasse ambientali pagate dai Paesi dell’Unione Europea, secondo gli ultimi dati resi disponibili dall’Eurostat, hanno raggiunto i 292 miliardi di euro, circa il 2,4% del Prodotto interno lordo comunitario. A incidere maggiormente sono le tasse sull’energia, pari al 75% del totale, seguite da quelle sui trasporti (21%) e infine dalle imposte per l’inquinamento e l’uso delle risorse (4%). Tra i Paesi europei che pagano più tasse, in termini assoluti, ci sono la Germania, l’Italia, la Gran Bretagna e la Francia. Rapportando la tassazione ambientale al Pil, la maggior parte dei Paesi presenta un’incidenza tra il 2 e il 3%. Più alta in Danimarca, nei Paesi Bassi e in Slovenia dove le tasse sull’ambiente sono pari al 3,6-4,0% del Pil
COSTUME E SOCIETÀCRONACA

La frode è maschia?

CRONACA - Quando si tratta di frodi o disonestà in laboratorio, i maschi sembrano più coinvolti delle femmine. Lo dicono tre ricercatori, tra cui le vecchie conoscenze Ferric Fang e Arturo Casadevall, che si sono presi la briga di studiare i 228 casi di misconduct segnalati dall'ORI, l'Ufficio americano per l'integrità nella ricerca, dal 1994 a oggi. Tutti relativi alle scienze della vita, che sono quelle di cui si occupa l'ORI. Due i risultati che balzano agli occhi. Primo: i comportamenti disonesti non hanno età. Contrariamente all'atteso, solo il 40% dei casi è attribuibile a dottorandi e postdoc, mentre ben il 60% riguarda ricercatori senior, professori, membri di facoltà. Il che, tra l'altro, suggerisce che eventuali corsi di etica della ricerca non dovrebbero essere indirizzati soltanto ai ricercatori più freschi. Secondo: a "barare" sono soprattutto maschi, il 65% del totale
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