CRONACA

Cronaca, esteri, politica, economia, cultura, costume e sport. Quando la ricerca esce dai laboratori e incontra la società.

CRONACAINFOGRAFICHE

Il costo dei disastri naturali nel 2012

AMBIENTE - Un conto da 160 miliardi di dollari, circa 122 miliardi di euro. Ecco a quanto ammontano i danni causati dai disastri naturali avvenuti in tutto il mondo nel 2012, secondo il rapporto della compagnia assicurativa Munich Re che traccia un bilancio delle perdite economiche dovute a terremoti, inondazioni, uragani e siccità. Il 2012 si chiude meglio del 2011, anno in cui i devastanti terremoti in Giappone e Nuova Zelanda hanno fatto aumentare i danni fino a 400 miliardi di dollari. Anche in termini di vittime, nel 2012 hanno perso la vita a causa delle catastrofi naturali 9.500 persone, un numero ben inferiore alla media dell’ultimo decennio, pari a 106.000 vittime all’anno
CRONACAPOLITICA

Processo de L’Aquila: le motivazioni della sentenza confermano le accuse agli scienziati

Lascia allibiti il documento del giudice unico Marco Billi, che motiva la sentenza del 22 ottobre scorso, e che va ben al di là delle tesi contenute nella requisitoria dei pubblici ministeri. Nel documento (la versione integrale sul sito dell'INGV) si arriva ad affermare che (pagina 297) La tesi secondo la quale l’attività di riduzione del rischio sismico consiste solo nel miglioramento delle norme sismiche, negli interventi di consolidamento strutturale preventivo e nella riduzione della vulnerabilità delle strutture esistenti (“l’unica difesa dai terremoti consiste nel rafforzare le costruzioni e migliorare le loro capacità di...
POLITICA

Domande da parlamentari. Tra ufo, scie chimiche, fusione fredda (e qualche furbizia?)

POLITICA - L'ultimo caso è stato quello dell'onorevole Giuseppe Vatinno. Lo ha sollevato sul suo blog il direttore delle Scienze Marco Cattaneo, ma conviene riassumere. Il 20 dicembre scorso Vatinno e il collega Francesco Barbato (entrambi deputati dell'Italia dei valori) hanno presentato un'interrogazione parlamentare diretta ai ministri della difesa e degli affari esteri per sapere se l'Italia disponga e dove di eventuali strutture delle Forze armate o di altri Corpi dello Stato dediti allo studio del fenomeno ufologico, se siano stati prodotti documenti e relazioni riservati in ambito nazionale o Nato, se infine in Italia si possa prevedere la creazione di una struttura dedicata munita dei requisiti di trasparenza pubblica. Gli onorevoli si chiedevano inoltre se i ministri fossero a conoscenza di una lunga serie di fatti ufologici
AMBIENTEINFOGRAFICHEPOLITICA

La politica ambientale del governo Monti

POLITICA - Tempi di bilancio, anche per l’ambiente. In occasione della conferenza stampa di fine anno tenuta dal presidente Mario Monti il 23 dicembre 2012, sono stati pubblicati sul sito del Governo una serie di documenti di sintesi sull’azione e sui provvedimenti approvati dal governo tecnico nei diversi ambiti. Relativamente all’ambiente, l'esecutivo guidato da Monti afferma di aver semplificato molte normative complesse che rendevano inattuabili interventi per la difesa dell’ambiente e di aver predisposto meccanismi di finanziamento dell’economia verde. Gli interventi principali hanno riguardato lo sblocco del risanamento delle aree industriali...
AMBIENTEPOLITICASALUTE

Non solo Taranto (ma anche Trieste)

SALUTE - La salute è un diritto fondamentale dell'essere umano, definito come uno stato di benessere fisico, psichico e sociale e non come la semplice assenza di malattia, lo dice l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Ho trovato questa citazione in chiusura un documento diramato lo scorso settembre dall'azienda Sanitaria Triestina - ASS1, che il cui oggetto erano i dati relativi ai livelli di benzo(a)pirene nel quartiere triestino di Servola, a ridosso dello stabilimento Lucchini-Severstal, più noto in città come semplicemente "la ferriera". Tornerò nel dettagli del documento più sotto, ma prima vorrei riassumere alcuni fatti. La situazione della Ferriera di Trieste si fa sempre più incandescente. mi chiedo se al clamore di questi giorni dello stabilimento siderurgico triestino sulla stampa nazionale hanno contribuito i nervi scoperti provocati dall'ILVA di Taranto, ma a memoria lo scontento verso la ferriera di Servola serpeggia a Trieste in maniera più o meno marcata da tanti anni ormai (con al solita domanda "lavoro o salute?"). In questi giorni a buttare benzina sul fuoco c'è la protesta di Sergio Lupieri, consigliere regionale del PD e vicepresidente della III Commissione sanità, che chiede a gran voce ad ARPA FVG di rendere pubblici i dati sull'osservatorio epidemiologico ambientale relativi al biennio 2008-2010
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Il costo del dissesto idrogeologico

AMBIENTE - Oltre 61 miliardi. Ecco il bilancio dei danni causati dal dissesto idrogeologico dal 1944 al 2012. Quasi un miliardo all’anno se ne va per far fronte alle conseguenze di frane e alluvioni. A delineare il quadro della situazione è il rapporto Ance-Cresme sullo Stato del territorio 2012. Nel nostro Paese le zone a elevata esposizione al rischio idrogeologico rappresentano il 10% del territorio, riguardano l’82% dei Comuni e coinvolgono potenzialmente 5,8 milioni di abitanti. Tra le Regioni più a rischio ci sono l’Emilia Romagna con 4.316 kmq a rischio, pari al 19,5% del territorio regionale. A seguire troviamo la Campania (19,1%), il Molise (18,8%) e la Valle d’Aosta (17,1%). A livello provinciale, la classifica è guidata dalla provincia di Napoli con 576 mila persone che vivono in aree ad alto rischio, seguita da Torino e Roma, rispettivamente con 326mila e 216mila persone. Secondo le recenti stime del ministero dell’Ambiente servirebbero 1,2 miliardi all’anno per almeno 20 anni per attuare gli interventi previsti dai piani regionali per l’assetto idrogeologico, come la manutenzione dei corsi d’acqua o il recupero dei terreni abbandonati
CRONACA

Quale energia per la vita (primordiale)?

CRONACA - Com'è nata la vita sul nostro pianeta? È uno dei quesiti più affascinanti, e rimane tuttora uno dei grandi misteri scientifici irrisolti. Numerosi studi si sono occupati dell'argomento, dando vita a teorie e dibattiti. La nascita della vita a partire da sostanze inanimate è un evento altamente improbabile, e sono tanti gli ostacoli che qualsiasi ipotesi in questo senso è costretta ad affrontare. Una delle difficoltà maggiori è individuare quali fonti energetiche potessero alimentare le funzioni vitali delle prime protocellule nell'inospitale oceano primordiale. Un nuovo studio, pubblicato su Cell, esamina un'ipotesi: le prime cellule avrebbero potuto ricavare l'energia di cui avevano bisogno dalla peculiare geochimica dei camini idrotermali, fratture della crosta terrestre da cui fuoriesce acqua geotermicamente riscaldata, prova ne sarebbero anche alcune analogie di funzionamento fra i camini e alcuni batteri primordiali. I camini idrotermali sono un microambiente sottomarino da tempo considerato la più probabile culla della vita, scoprendo notevoli similitudini con la biochimica di alcuni batteri primitivi
CRONACA

Il colore dell’affidabilità

CRONACA - Le persone con gli occhi scuri appaiono più degne di fiducia di quelle con gli occhi chiari, ma non sarebbe per via del colore quanto per i tratti somatici associati al colore. Così dice uno studio pubblicato oggi su PLoS One, la rivista open access. Karel Kleisner dell'Univerzita Karlova di Praga e colleghi hanno prima sottoposto le immagini di 40 uomini e 40 donne con occhi di vari colori a una serie di soggetti che dovevano espriemere un giudizio sull'affidabilità delle persone ritratte. In questa prima fase hanno trovato che le persone con gli occhi marroni erano giudicate più positivamente delle altre, ma hanno poi scoperto che per i visi maschili il colore degli occhi aveva forti correlazioni con tratti somatici specifici per cui si sono chiesti se l'affidabilità del viso dipendensse piuttosto dalle fattezze associate al colore degli occhi. E così è stato: ricolorando gli occhi delle fotografie usate nel primo esperimento hanno visto che i giudizi non cambiavano. Dunque non sarebbe il colore in sè a influenzare i giudizi
AMBIENTECRONACA

AAA socievole Macaco Rhesus cercasi per serena convivenza

CRONACA - Se sei una scimmia socievole vieni da una famiglia di scimmie socievoli e hai più probabilità di riprodurti. È quanto emerge da uno studio della Duke University pubblicato su Nature Scientific Reports. Su unʼisola caraibica di fronte a Porto Rico vive tutta sola una specie di scimmia molto particolare, arrivata lì nel 1938 dallʼIndia: il Macaco Rhesus. In un ambiente favorevole alla ricerca, questa specie è stata studiata per 75 anni ottenendo tanto informazioni sul suo comportamento quanto interi alberi genealogici che arrivano fino alle scimmie di oggi. Da due anni a questa parte lo studio è stato approfondito, aggiungendo delle osservazioni sulle reti sociali dei primati e i risultati di alcuni test genetici; in sintesi? Il comportamento dei macachi sembra essere ereditario e la capacità di entrare in relazione e di giocare con gli altri migliora le probabilità di riprodursi.
CRONACA

Per una maggior aderenza su superfici bagnate

CRONACA - No, non sto facendo pubblicità a una nuova marca di pneumatici, sto parlando delle rughe che si formano sulle dita delle mani e dei piedi quando restano immerse nell'acqua per un certo periodo. Tempo fa è stata avanzata l'ipotesi che si tratti di un adattamento che migliora il "grip" della pelle su oggetti bagnati, ora uno studio ne ha misurato l'effetto. Che non si trattasse di una semplice reazione "fisica" della pelle all'acqua era noto da tempo: il raggrinzimento infatti è un fenomeno attivo guidato dal sistema nervoso autonomo. Le grinze tra l'altro di formano solo sull'epidermide delle zone che si trovano a contatto con delle superfici esterne e che in qualche modo le devono manipolare (i palmi delle mani e le piante dei piedi). Gli scienziati dunque hanno inziato a sospettare che un simile processo una qualche funzione la debba avere. Il primo ad avanzare l'ipotesi che le grinze migliorino il grip sul bagnato è stato Mark Changizi, direttore del settore di Human Cognition dei 2AI Labs. Changizi ci era arrivato osservando le foto di mani che mostravano le tipiche grinze: dall'analisi dei pattern lo scienziato ha trovato delle regolarità comuni nella forma delle grinze, e delle analogie con le reti di drenaggio dei liquidi, che facevano pensare a un meccanismo generale con una qualche funzione
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