LA VOCE DEL MASTER

Creatività a briglie sciolte: “La Voce del Master” è la rubrica di OggiScienza a cura del corso di multimedialità del Master in Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste. La redazione, formata dagli studenti, offrirà ai nostri lettori un arcobaleno di voci.

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Adozioni strategiche

LA VOCE DEL MASTER - Lezioni di risk-management dal mondo acquatico: un team di ricercatori di medicina veterinaria dell'università di Vienna ha studiato un piccolo pesce che vive nel Lago Tanganica in Africa orientale, scoprendo che condividere la cura della covata tra le diverse famiglie rappresenta una sorta di “polizza assicurativa” contro la predazione di un nido. In particolare, lo studio – pubblicato di recente sulla rivista “Behavioral Ecology” - suggerisce che i genitori di questo tipo di pesce scambiano i propri piccoli con altri di altri genitori in modo da ridurre la possibilità che la loro nidiata venga predata interamente in una volta sola. Gli scienziati hanno studiato questo pesce particolare, chiamato Neolamprologus caudopunctatus, che vive nel lago Tanganica, analizzandone i comportamenti che riguardano la gestione della prole. I ricercatori hanno notato un’alta percentuale di rimescolamento di nidiate: circa il 60% dei nidi studiati contengono dei piccoli estranei alla coppia genitoriale. Questo tipo di miscelazione tra i piccoli nei nidi è stata documentata anche per altre specie, e la principale questione su cui gli scienziati continuano a dibattere è se questo comportamento rappresenti la conseguenza di movimenti casuali oppure denoti un comportamento strategico. La ricerca dell’università viennese mira a fornire alcune risposte proprio a questa domanda. Le ipotesi che gli scienziati hanno formulato dalle osservazioni sul campo è che sia i genitori adottivi che accolgono i nuovi piccoli da un altro nido, sia i genitori che lasciano adottare i nuovi nati, traggono beneficio da questa pratica. Se i genitori naturali trasferiscono parte della loro nidiate per disperdere il rischio di predazione, cioè come strategia per "non mettere tutte le uova nello stesso paniere", quelli adottivi viceversa, hanno come beneficio una ridotta possibilità di predazione della propria nidiata
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RE POST – Cronache marziane

LA VOCE DEL MASTER – Terza puntata di Re-post, il podcast del Master in Giornalismo Scientifico Digitale della Sissa di Trieste. Seguiteci ogni due settimane sulle pagine di Oggiscienza. Si parla spesso dell’esplorazione di Marte, ma a che punto siamo con la scoperta del Pianeta Rosso? Amedeo Balbi, astrobiologo dell’Università di Roma Tor Vergata e Paolo Bellutta, ingegnere della NASA che guida il Rover Curiosity su Marte, ci aiuteranno a fare il punto della situazione. Per la rubrica Mr Hyde (lo scienziato che non ti aspetti) abbiamo intervistato Domenico Vicinanza, scienziato e compositore che trova e mette in musica le risonanze che provengono dal mondo della ricerca. La rubrica Orwell invece ci immerge nello spirito del film "2022: i sopravvissuti" con Juan Carlos Morales della Global Footprint Network: prospettive sull’ impronta ecologica dell'uomo e l’ecostenibilità.
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Meglio prendere il babau per le corna

LA VOCE DEL MASTER - I bambini che evitano le situazioni che li spaventano sono più portati a sviluppare disturbi d’ansia: è quanto emerso da uno studio effettuato dalla Mayo Clinic su più di 800 bambini d’età compresa tra 7 e 18 anni. La ricerca, pubblicata su Behavior Therapy, si è basata su due questionari da 8 domande ciascuno, uno destinato ai bambini, l’altro ai loro genitori. I questionari hanno indagato l’attitudine dei bambini a rifuggire le situazioni che li preoccupano, ad esempio chiedendo loro se tendevano a stare lontani da ciò che ritenevano pericoloso. Nel caso dei genitori, invece, veniva chiesto se i loro figli avessero l’abitudine di rimandare le attività che li mettevano in agitazione. I bambini con un alto punteggio, ad indicare la tendenza a evitare le situazioni spaventose, riesaminati un anno dopo avevano sviluppato problemi d’ansia
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E i denti ricrescono

LA VOCE DEL MASTER - - In futuro forse gli impianti di protesi dentaria potranno finalmente andare in pensione. Alcuni scienziati del Kings College di Londra hanno sviluppato un nuovo metodo di sostituzione dei denti mancanti in un individuo utilizzando le cellule gengivali della persona stessa. Questa ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati recentemente su Journal of Dental Research, ha come obiettivo a lungo termine la produzione di "biodenti" ed è incentrata a oggi sulla generazione di denti cosiddetti primordi – cioè immaturi – non ancora completamente formati. Questi denti primordi possono essere trapiantati nella mascella, in modo da riuscire a sviluppare i denti di un essere umano adulto. Il problema con gli attuali impianti di protesi dentale è che essi non riescono a riprodurre una naturale struttura della radice del dente e di conseguenza, a causa dell'attrito prodotto dalla masticazione e quindi dal movimento della mandibola, dopo lungo termine il paziente può rivelare una perdita di osso mascellare attorno all'impianto. Le cellule epiteliali derivate da tessuti gengivali di esseri umani adulti invece, sono in grado di portare alla formazione delle radici e permettere dunque ai pazienti una nuova dentizione più simile a quella originale umana
JEKYLL

Un passo compiuto verso l’open access?

"ASCOLTA IL PODCAST!" JEKYLL - Alla fine di febbraio la Casa Bianca ha emanato una direttiva per rendere liberamente accessibili, entro un anno dalla pubblicazione, i risultati delle ricerche scientifiche finanziate con fondi pubblici. In questo modo si estende agli enti di ricerca con budget superiore a 100 milioni di dollari, quindi sostanzialmente a tutte le ricerche finanziate pubblicamente, quel che già avviene al National Institutes of Health (NIH) che dal 2007 ha una politica molto forte verso il libero accesso ai lavori dei propri ricercatori. La direttiva dell'amministrazione Obama, salutata con...
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Metabolismo da navigare

LA VOCE DEL MASTER - Da oggi il nostro metabolismo diventa navigabile come una mappa di Google. Basandosi sul precedente lavoro pionieristico di ricercatori dell’Università della California a San Diego, un consorzio internazionale di ricercatori universitari provenienti da una ventina di università di tutto mondo ha prodotto la più completa ricostruzione virtuale del metabolismo umano realizzata fino ad oggi.
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Antartide 100 anni dopo

ASCOLTA IL PODCAST! LA VOCE DEL MASTER – Seconda puntata di Re-post, il podcast del Master in Giornalismo Scientifico Digitale della Sissa di Trieste. Seguiteci ogni due settimane sulle pagine di Oggiscienza. Ve la ricordate la spedizione antartica del celebre esploratore Ernest Shackleton? Oggi faremo il punto sulle spedizioni antartiche: parleremo con un gruppo di ricercatori triestini che continuano l’opera di esplorazione del Polo Sud e con Joanne Davies, che ha programmato per dicembre 2014 una spedizione antartica proprio sulle orme di quella di Shackleton. Per la rubrica Mr Hyde...
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