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Una finestra sul futuro. Diamo uno sguardo alle nuove frontiere della ricerca e ai protagonisti che rendono possibile il progresso della scienza.

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Talebana nei giorni feriali

Un lettore voleva sapere se la custode considerava una bufala o meno "l'esperimento più recente in fusione fredda", segnalato lunedì da questa rubrica. Consapevole di deludere il popolo italiano, la custode confessa di non riuscire ancora a viaggiare nel futuro.
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Con la pratica si impara di più

Lanciarsi a occhi aperti nell’esplorazione sembra essere ancora il modo migliore per imparare. Un team di ricercatori dell’università di Stanford suggerisce oggi di ribaltare la dinamica dell’apprendimento classica secondo cui gli studenti imparano di più e meglio cominciando a leggere autonomamente qualche testo su un argomento prima di affrontarlo in classe. Secondo alcuni recenti risultati – pubblicati sulla rivista IEEE Transactions on Learning Technologies - quando invece l'ordine viene invertito, cioè quando il primo contatto con un argomento nuovo avviene insieme in classe tramite strumenti innovativi, le performances degli studenti migliorano significativamente.
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Un ricordo è per sempre

Noi esseri umani siamo capaci di ricordare nitidamente eventi accaduti nel nostro passato remoto: uno dei meccanismi coinvolti nei processi mnemonici di lungo termine è la cosiddetta memoria autobiografica involontaria, quel fenomeno che si innesca in presenza di minimo indizio sensoriale in grado di rievocare un ricordo lontano in maniera molto vivida. Questa caratteristica è da sempre stata ritenuta un'esclusiva prerogativa della nostra specie, ma uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology ha recentemente dimostrato che è un tratto che potremmo condividere con le scimmie antropomorfe.
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Aspettando il Muse

Il 27 luglio a Trento inaugura il Muse, il nuovo museo delle Scienze. Il museo ha promesso di stupire a partire dall'architettura quasi zen del progetto di Renzo Piano, agli scheletri balena e dinosauri provenienti da Cina e Stati Uniti, passando per acquari e animali sospesi nel vuoto.
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Ornamenti da Neanderthal

"Se si potesse reincarnare un Neandertal e porlo nella metropolitana di New York, opportunamente lavato, sbarbato e modernamente vestito, si dubita che potrebbe attrarre attenzione". Scriveva così William Straus, famoso anatomista e paleontologo statunitense della Johns Hopkins University vissuto nel secolo scorso, per mettere in evidenza le affinità, anziché le differenze, tra l'uomo moderno e i suoi cugini più prossimi. L'immagine usata da Straus è emblematica nel sottolineare l'erroneità della collaudata idea che gli uomini di Neanderthal fossero estremamente rozzi e con capacità cognitive molto limitate.
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Materiale rivoluzionario scoperto per errore

L'hanno chiamata Upsalite, dal nome dell'università dov'è stata inventata, quella di Uppsala in Svezia. Sintetizzata da un gruppo di ingegneri dei materiali dell'ateneo svedese, l'Upsalite è un materiale dotato di una superficie da record e capacità di assorbimento dell'umidità altrettanto straordinarie. La sua realizzazione e le sue caratteristiche sono riportate in uno studio pubblicato su PLoS One.
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Tutto come prima

Nel 2011, l'Unione Europea ha vietato il bisfenolo A (BPA) nei biberon - una nuova "valutazione" del suo impatto sulla salute è appena iniziata all'EFSA - e l'anno scorso la Food and Drug Administration statunitense ha fatto altrettanto. I polimeri che lo sostituiscono non hanno effetti simili a quelli degli estrogeni sull'organismo, vero?
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Tutte le specie in tempo reale

ARBIMON. Si chiama così quella che potrebbe essere una vera rivoluzione nel campo dell'identificazione delle specie. ARBIMON non è nient'altro che l'acronimo di Automated Remote Biodiversity Monitoring Network, una nuova metodologia che potrebbe facilitare, e di molto, il compito di biologi ed ecologi chiamati a stabilire il livello di biodiversità di un ambiente.
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Convinzioni mortali

La conoscenza dei complessi meccanismi della mente, la loro interazione con il corpo e lo stretto rapporto psiche/ambiente, sono argomenti tanto affascinati quanto ancora misteriosi.
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Una nuova specie di Homo

Una nuova specie o individui patologici di una specie già nota? È la domanda che si sono posti gli archeologi fin dal momento della scoperta dei resti, nel 2003, dell’Homo floresiensis, subito soprannominato ‘lo hobbit’ a causa della sua statura.
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