Un nuovo fossile descritto sull'ultimo numero di Nature fornisce importanti informazioni sull'evoluzione dell'ecolocalizzazione, tipica dei cetacei odontoceti, ovvero i cetacei dotati di veri e propri denti, come delfini, orche e capodogli.
I fossili rinvenuti nell'argillite di Burgess rappresentano la più importante testimonianza della famosa esplosione del Cambriano, la radiazione adattativa avvenuta circa 540 milioni di anni fa che ha dato origine a tutte le attuali tipologie di organizzazione corporea degli odierni animali. Sono presenti, infatti, tutti i phylum animali tuttora esistenti, compreso quello dei cordati (nella fauna di Burgess è presente la famosa Pikaia gracilens), ovvero quello a cui apparteniamo, più diversi altri oggi estinti.
Quello dei panterini (Sottofamiglia Pantherinae) è il gruppo tassonomico che include tutti i felidi di grandi dimensioni, quali il leone (Panthera leo), la tigre (Panthera tigris), il giaguaro (Panthera onca), il leopardo (Panthera pardus), il leopardo delle nevi (Panthera uncia) e le due specie di leopardo nebuloso (Genere Neofelis).
La caccia all’antenato comune che collega l'uomo di Neanderthal con gli esseri umani moderni è lungi dall’essere chiusa. Studiando i profili dentali fossili di alcuni ominidi, uno studio pubblicato su PNAS da un team internazionale di studiosi americani, austriaci e spagnoli, ha rilevato che nessuno dei profili dentali degli ominidi noti si adatta al profilo atteso di un antenato comune dell’ uomo di Neanderthal e dell’uomo moderno .