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Confusione fredda

Il Polo tecnologico di Pordenone doveva ospitare il 12 ottobre una promozione dell’e-cat, con la partecipazione della SISSA e dell'IIT. La custode consultava già gli orari su Trenitalia, quando è stata informata di importanti cambiamenti.

Screening anti-tumorali da una goccia di sangue

LA VOCE DEL MASTER - La Sissa, insieme all'Università di Trieste e al CRO di Aviano, ha dato il via ad un innovativo progetto con l'obiettivo di sviluppare nuovi strumenti per la diagnosi precoce dei tumori. Alessandro Laio, scienziato della Sissa coinvolto nel progetto, ci spiega come si potrebbero individuare marker proteici tumorali che, combinati con dei nanodipositivi, fornirebbero strumenti diagnostici rapidi e non invasivi.

Teletrasporto cognitivo

CRONACA - Una nuova ricerca pubblicata su Nature (che vede collaborare anche un italiano, Alessandro Treves della SISSA di Trieste) analizza le mappe spaziali contenute nell'ippocampo dei roditori e il modo in cui queste vengono sostituite quando si passa da un ambiente all'altro. È noto infatti che nei roditori (ma anche nell'essere umano) l'ippocampo, un area cerebrale importante per la memoria, contiene delle rappresentazione cognitive dello spazio tridimensionale di ambienti noti, importanti per muoversi efficientemente. Sono mappe che si formano con l'esperienza, e attingono da input sensoriali di varia natura raccolti mentre ci si trova in quegli ambienti. Ogni luogo noto ha la sua rappresentazione che viene immagazzinata, si pensa, in una porzione dell'ippocampo nota con la sigla CA3.

Labirinti di DNA per dispositivi diagnostici

NOTIZIE - L'immobilizzazione del DNA su supporti solidi, attraverso un processo di auto-assemblaggio e manipolazioni enzimatiche, è un'applicazione importante per lo sviluppo di dispositivi miniaturizzati innovativi per la diagnostica. Sulla rivista Nature Communications un team interdisciplinare di ricercatori ha recentemente pubblicato i risultati di uno studio che illustra i meccanismi con cui gli enzimi di restrizione interagiscono con il DNA in nanostrutture molecolari. La scoperta può aprire nuovi scenari per la medicina molecolare di frontiera e favorire lo sviluppo di nanotecnologie a basso costo, usando strutture composte da molecole di DNA, utili per esempio per l’analisi di tessuti biologici.

Distratti dalle sigarette

CRONACA - MS Classic Soft, Bis, Camel Natural Flavor, Colombo K.S. Filter, Davidoff Magnum, Linda, 821 Full, Ms Bionde, Super Filtro, MS International 100's, MS Red Box, Nazionale Box, Nazionali Filtro, Rothmans International. Pare che queste siano le sigarette con il maggior quantitativo di nicotina (1 mg), seguite dalle varie tipologie di Marlboro, che vanno dai 0.8 ai 0.6 mg per sigaretta (www.fumo.it). Va detto che si tratta di stime standardizzate, realizzate con delle macchine “fumatrici” che, se è vero che garantiscono l'esattezza della proporzione fra le diverse marche (la macchina “fuma” tutte le marche allo stesso modo), non garantiscono che quella segnalata sui pacchetti di sigarette sia l'effettiva quantità di nicotina aspirata da ciascun fumatore. La “smoking machine”, realizzata per testare i contenuti delle sostanze nelle varie marche, aspira il contenuto di una sigaretta attraverso un tampone, che trattiene le particelle di fumo e lascia filtrare il gas. I gas vengono analizzati per misurarne il livello di monossido di carbonio, mentre attraverso varie operazioni di disidratazione del particolato totale (quello che resta intrappolato nel tampone) si estrae la nicotina e se ne determina il livello all'interno del campione analizzato. Ma noi non siamo delle “smoking machine”, quindi ognuno di noi fuma in una maniera differente, anche da situazione a situazione, aspirando di più o di meno il contenuto della sigaretta. I fumatori mi capiranno: ci sono volte in cui una sigaretta dura un certo “tot”, mentre altre – per esempio prima di un esame – in cui quel “tot” si riduce alla sola “t” e la sigaretta sembra dissolversi come se fosse lunga la metà!

Freddo Universo (ma Planck lo vede)

NOTIZIE - L’Universo è un piatto che va servito (anche) freddo. Solo così infatti è possibile osservare le fasi iniziali della sua formazione. E proprio un catalogo di migliaia di sorgenti estremamente fredde è quello che è stato offerto (insieme ad altri dati e immagini) ieri dai i responsabili del progetto Planck, la missione ESA che vede collaborare numerosi enti di ricerca, fra i quali anche ricercatori INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste, la Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati e l’Università di Trieste nella conferenza stampa tenutasi in contemporaneamente a Parigi e Roma.

Tra grammatica e cervello: botte da orbi?

CRONACA - Sul nostro pianeta si parlano in totale seimila lingue. Molto diverse, anche nella struttura della frase. In italiano il soggetto va messo al primo posto, seguito dal verbo e quindi dall'oggetto. È il cosiddetto ordine SVO (soggetto-verbo-oggetto), ma questa disposizione è solo una delle due maggiormente utilizzate; l'altra, tipica del giapponese, del turco, del coreano o del basco, antepone l'oggetto al verbo (SOV). Questi due sistemi, che non sono gli unici possibili, costituiscono la base per l'86% delle lingue parlate nel mondo.
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