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Terra, un nuovo Venere

Ci sono buone possibilità che la Terra nel giro di un miliardo di anni perda tutta la sua acqua e si trasformi in un nuovo Venere, con una temperatura media alla superficie di circa 70°C.

Un cimitero per le comete

Un cimitero di comete, che per eoni hanno ruotato intorno al Sole senza dare alcun segno di attività. Eppure alcune non sono affatto sassi senza vita, bensì comete dormienti che potrebbero riattivarsi, con un piccolo aumento dell’energia solare che arriva fino a loro. Proprio da qui nasce il loro nome, le comete Lazzaro.
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Tempeste solari, nessun problema

La Nasa ha reso noto che il 20 giugno scorso il Sole ha liberato in direzione della Terra una violenta espulsione di massa coronale (CME). Si tratta di un fenomeno comune, specie quando si avvicina la fine di un ciclo solare, come accadrà tra pochi mesi.

Ai galli il Sole non serve (necessariamente)

CRONACA - Il canto del gallo è sinonimo di alba, ma per questo comportamento dell'animale è proprio necessario il Sole? Stando a uno studio pubblicato ieri su Current Biology il tipico canto mattutino dei galli è regolato da un orologio "interno". Tsuyoshi Shimmura e Takashi Yoshimura dell'Università di Nagoya in Giappone, hanno posto dei gruppi di polli in due condizioni diverse. La prima prevedeva un ciclo di 12 ore di buio seguito da un altro, sempre di 12 ore, di luce fioca. Nella seconda condizione per tutte le 24 ore di una giornata gli animali ricevevano un luce fioca costante (in entrambi i casi l'osservazione durava 14 giorni). Nella prima condizione i galli mostravano un canto "anticipatorio" due ore prima dell'effettiva alba. Nella seconda condizione i galli cantavano circa ogni 23.7 ore (nonostante la luce continua). Questa osservazione, secondo i due scienziati significa che esiste una forma di regolazione del comportamento relativo al canto da parte di un orologio circadiano

Doppia eruzione

FOTOGRAFIA - Il 16 novembre scorso il Sole ha eruttato due volte di seguito a distanza di sole quattro ore (è probabile che la prima abbia innescato la seconda, data la loro vicinanza geografica). Ecco la spettacolare immagine catturata durante l'evento dal Solar Dynamic Observatory della NASA, nella lunghezza d'onda di 304 Angstrom.

La funzione delle scottature

SALUTE - Estate, tempo di pelli arrossate. Ora i ricercatori dell'Univesità della California di San Diego descrivono su Nature Medicine il processo che porta la nostra pelle a scottarsi se esposta troppo a lungo alla radiazione solare (finora il meccanismo è rimasto oscuro). Secondo Richard Gallo e colleghi nelle cellule dell'epidermide uccise dalla radiazione ultravioletta si trova un messaggero chimico che segnalerebbe all'organismo di inizare una risposta infiammatoria. Si tratta di RNA non codificante "rotto" che le cellule circostanti riconoscono attraverso un recettore che normalmente identifica il DNA dei virus. I ricercatori hanno coltivato cellule di epidermide umana in vitro e le hanno poi esposte a un dose di luce solare intesa tale da provocare una scottatura. Hanno poi mescolato le cellule morte ad altre cellue in vitro sane osservando che, appunto, il recettore per il DNA dei virus lavorava anche per RNA rotto. A riprova Gallo e colleghi hanno anche utilzzato dei roditori ingenerizzati in cui il recettore era stato spento e li han confrontati con topi normali dopo un esposizione prolungata al sole: i primi avevano meno scottature degli altri

Super tornado spaziali

NOTIZIE - Super tornado spaziali potrebbero essere la causa per cui l’atmosfera delle stelle, come per esempio il Sole, è...

La culla del Sole ancora incerta

CRONACA - Un nuovo studio puublicato su The Astronomical Journal (qui trovate il paper su Arxiv) mette in dubbio le attuali ipotesi sul luogo natale dell'unica stella che sappiamo avere vita che ruota intorno a sè, il Sole. La gran parte delle stelle nasce in raggruppamenti (cluster) e il Sole secondo gli astronomi non avrebbe fatto eccezione. Anche la nostra stella infatti si sarebbe formata probabilmente in una nursery stellare come tante altre, per poi migrare altrove. Il luogo candidato che finora è sembrato più probabile è M67, a un cluster stellare a circa 3.000 anni luce da qui. Le stelle che compongono M67 hanno un età e una composizione chimica simile alla nostra stella e per questo ha attirato l'attenzione degli astronomi.

(Sembra) un tuffo nel Sole

NOTIZIE - Guardate questo video. C'è da giurare che la cometa si tuffi con uno splash dentro al Sole, ma no, non è così. La cometa in effetti va a finire direttamente dentro alla nostra stella (o almeno così si ipotizza, visto che dopo l'incontro ravvicinato non è stata più vista), ma l'esplosione che si vede è comepletamente scollegata dall'evento (e in realtà inzia prima che la cometa abbia un qualsisai tipo di interazione con il campo magnetico del Sole). Queste immagini sono state raccolte dal satellite SOHO, il più grande rilevatore di comete a nostra disposizione (dall'inzio della sua attività ne ha registrate più di 2000). La cometa che si vede nel video molto probabilmente appartiene alla famiglia delle comete Kreutz, un gruppo con orbite simili che gravita intorno al Sole.
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