In un settore di ricerca al momento molto appealing, fatto di belle speranze, frustrazioni, illusioni, e qualche vittoria, sembra che questa volta sia stato ottenuto un buon risultato.
LA VOCE DEL MASTER - Prosegue anche nel 2013 lo scontro a distanza tra la casa farmaceutica Roche e l’organizzazione Cochrane riguardo al farmaco antinfluenzale Tamiflu. L’efficacia del medicinale, dapprima confermata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e da un gruppo di ricercatori indipendenti della Cochrane, venne messa in dubbio nel luglio del 2009 da un pediatra giapponese. L'attendibilità dei dati e degli studi apparve fin da subito compromessa, e dai primi giorni di settembre dello stesso anno Tom Jefferson della Cochrane provò a chiedere alla Roche i dati grezzi dei trial clinici condotti sul Tamiflu. La battaglia per il rilascio pubblico dei risultati dei test sul medicinale si è progressivamente trasformata in una contesa legale e burocratica.
SALUTE - Gli scienziati sono frustrati: sono poche le donne che partecipano ai trial clinici studiati per testare i vaccini anti-HIV nei Paesi in via di sviluppo, quelli in cui l’AIDS risulta più diffuso. Le donne, stando a quanto discusso alla Conferenza AIDS Vaccine 2012 che si è tenuta a Boston dal 8 al 12 settembre, rappresentano solo un quinto di coloro che partecipano a questi test di sperimentazione.
Le ragioni di questa latitanza – nei Paesi in via di sviluppo – sono connaturate al contesto sociale e alle difficoltà incontrate dalle eventuali volontarie. Devono evitare una gravidanza durante tutta la sperimentazione, essere libere di potersi esporre come soggetti a rischio, subendo lo stigma da parte della comunità in cui vivono, chiedere il consenso dei familiari, spesso negato, e infine potersi sottoporre a numerose visite ed esami, magari a chilometri di distanza da casa. In altri test – cita l’autore dell’articolo pubblicato su Nature - i partecipanti hanno dovuto presenziare a 22 visite e 7 esami in 18 mesi, recandosi ogni volta sul luogo della sperimentazione. E questi problemi si riscontrano anche per altre patologie, come nel caso del vaccino contro il papilloma virus in Mali
OMEOPATIA - Le basi teoriche dell’omeopatia sono incompatibili con le attuali conoscenze mediche e scientifiche. In base a ciò che sappiamo di fisica, chimica e medicina e farmacologia, l’omeopatia non può funzionare. Questo è sufficiente per dire che l’omeopatia non funziona? In realtà no. È un buon motivo per essere scettici, ma non è sufficiente per dire a priori che l’omeopatia non può funzionare. L’omeopatia potrebbe agire in base a qualche principio ancora sconosciuto o ancora non ben compreso. [Continua a leggere su Queryonline...]