Operazione sporca pro-omeopatia sulle pagine del quotidiano. Quando si sfida la legge italiana
NOTIZIE – Adesso mi arrabbio. Seriamente. Stamattina leggo su la Repubblica questo articolo. Sia chiaro: qui viene fatta una cosa illegale. In Italia vantare proprietà terapeutiche e fare pubblicità in questo senso a prodotti che farmaci non sono (e farmaci, nel nostro Paese, sono solo quei prodotti che hanno seguito un preciso iter clinico, che fornisca alle autorità competenti una serie di dati chimico-fisici, biologici, microbiologici, farmacologici, tossicologici e di sperimentazione clinica che ne provino scientificamente la sicurezza, la qualità e l’EFFICACIA) è VIETATO. Non c’è un solo prodotto omeopatico in Italia che sia registrato come farmaco (rientrano tutti nella categoria “integratori alimentari”). Nell’articolo su Repubblica però i rimedi omeopatici vengono persino definiti “vaccini immunostimolanti” e come se non bastasse si forniscono prescrizioni mediche specifiche per ogni malanno: cliccate sulle immagini, potrete leggere il nome del prodotto più adatto non solo a curare, ma addirittura a prevenire, ogni malanno (e come e quanto prenderne).
Qui non si stanno facendo quattro chiacchiere al bar con amici, e non siamo nemmeno nello studio di un medico omeopata (qualunque cosa questo significhi) che al proprio paziente prescrive, in privato, goccioline di acqua fresca per curare il raffreddore. Qui siamo su uno dei due più popolari quotidiani italiani, nelle pagine dedicate alla “Salute”.
Mi astengo qui dal fare tutto il discorso su efficacia o meno della memoria dell’acqua e altre amenità. La questione qui è la legalità di quanto viene fatto sulle pagine di la Repubblica. Lettori, fate sentire la vostra opinione.