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LA VOCE DEL MASTER

Con la sola forza del pensiero …

LA VOCE DEL MASTER - Quante volte, al cinema, il sapore salato dei pop corn trangugiati durante la proiezione di un film non riesce a vincere sull’amarezza per un finale deludente. Con MyndPlay, la nuova conquista nel campo dell’interattività presentata al Gadget Show a Birmingham in Inghilterra il 13 aprile scorso, le cose sono destinate a cambiare: basta concentrarsi sul video e il film si confezionerà come vuole la nostra volontà. «Lo spettatore sceglie chi vive e chi muore, se a vincere è il buono o il cattivo», spiega Mohammed Azam, amministratore delegato dell’azienda creatrice dell’innovativo sistema con sede a Londra. Se non è nuova l’idea di affidare allo spettatore l’esito di un film, infatti, è la prima volta che lo si fa attraverso il pensiero. MyndPlay è in grado di leggere l’elettroencefalogramma (Eeg) di chi guarda, tramite un biosensore da posizionare sulla fronte; l’attività cerebrale misurata è rivelatrice di diversi stati mentali, come la concentrazione o, al contrario, il rilassamento. L’Eeg viene poi comunicato senza fili al computer, o a qualunque altro dispositivo con cui si sta vedendo il film, e un software stabilisce, in base agli impulsi, la piega che deve prendere la pellicola. «Un livello di interattività simile non era stato mai raggiunto prima d’ora», continua Azam.

Alghe tuttofare

FUTURO - Eric Lannan si sta laureando in ingegneria meccanica al RIT (Rochester Institute of Technology), ma la sua tesi non mancherà di attirare l'attenzione di chimici e biologi (e imprenditori). Lo studente ha infatti messo a punto un procedimento che non solo permette a comunissime alghe di ripulire acque inquinate ma, allo stesso tempo, di produrre biocombustibile. Le alghe del genere Scenedesmus sp. sono normali alghe d'acqua dolce: unicellulari e ad abito coloniale, prosperano (come tutte le piante) in presenza di fosfati e nitrati. Infatti, è l'eccesso di questi composti, di solito a causato dagli scarichi domestici e industriali, a determinare il fenomeno dell'eutrofizzazione, cioè la crescita sproporzionata di organismi fotosintetici che può danneggiare gravemente gli ecosistemi acquatici.

Il vaso di Pandora nucleare: “Into eternity”

NOTIZIE - E se la fine del mondo (o almeno in grave disastro in grado di rendere inabitabile una vasta porzione del nostro pianeta per centinaia di migliaia di anni, almeno) fosse nelle mani di un archeologo? Immaginiamolo mentre scopre un luogo sigillato - molto sigillato – che mostra i segni di una civiltà antica, molto avanzata, segni evidenti di tecnologia. Dei simboli sono posti all’entrata di quello che si può considerare un monumento, nascosto nelle viscere della terra, celato accuratamente. Prezioso o pericoloso? I simboli incisi sull’entrata sono misteriosi. Andranno decifrati. Ma intanto, cosa fare? Sicuramente l’archeologo tenterà di usare ogni mezzo tecnologico a disposizione per capire cosa è nascosto li dentro, ma la natura del luogo è talmente aliena che non sa nemmeno cosa cercare. Cosa farà alla fine? Lo aprirà, o si terrà a distanza, lasciando che venga dimenticato per altre decine di migliaia di anni?

È tutto cominciato dall’RNA?

CRONACA - Contrariamente a quanto affermato dalla propaganda creazionista, la teoria dell'evoluzione non spiega l'origine della vita, spiega la diversità della vita: come questa sia nata è ancora uno dei grandi interrogativi della scienza ma, anche se non abbiamo delle conferme, alcune delle ipotesi formulate sembrano più promettenti di altre. Sappiamo che molte molecole organiche basilari per la vita possono svilupparsi spontaneamente in alcune condizioni (come dimostrano gli esperimenti di Miller e successori) ma il punto cruciale è che, in qualche modo, devono essersi sviluppate molecole in grado di replicare sé stesse. Gli attuali esseri viventi (se assumiamo che i virus non ne facciano parte) sono basati sul DNA, ma il DNA non si può replicare senza determinati enzimi e ben protetto da una membrana cellulare o da una capsula batterica (a meno che non si trovi in una macchina per la PCR). Questo crea naturalmente un dilemma analogo a quello dell'uovo e della gallina: gli enzimi fanno funzionare il DNA, ma è nel DNA che gli enzimi sono codificati, e allora come ha imparato il DNA a fare gli enzimi giusti?

Lezioni di ecostile dall’Alaska

Juneau, Alaska: una crisi energetica innesca una serie di comportamenti virtuosi improntati al consumo responsabile, all'abbattimento degli sprechi e all'attenzione...

Ciambelle e spirali: è lo spazio distorto

Pasadena, Stati Uniti - Quando due buchi neri si fondono, lo spazio-tempo che li circonda si solleva e ondeggia come un mare in tempesta. Questa deformazione dello spazio-tempo è talmente complessa che i fisici non sono mai riusciti a capire i dettagli di ciò che avviene veramente. Fino a ora, almeno. "Abbiamo trovato un modo per visualizzare lo spazio-tempo deformato come mai prima d'oggi", afferma Kip Thorne, docente emerito di fisica teorica al California Institute of Technology (Caltech) di Pasadena, Stati Uniti. Combinando teoria e simulazioni al computer, Thorne e i suoi colleghi di Caltech, Cornell University e Istituto nazionale di fisica teorica del Sudafrica hanno messo a punto strumenti concettuali che hanno chiamato linee tendex (che potremmo tradurre, coniando un neologismo, come "linee di tendice") e linee vortex (cioè, linee di vortice).

Pausa pregiudiziale

CRONACA NERA - Shai Danziger e Liora Avnaim-Pesso dell'università Ben Gurion, nel Negev, e Jonathan Levav della Columbia University, a New York, hanno osservato per 50 giorni nell'arco di 10 mesi otto magistrati che esaminavano 1.112 richieste fatte da detenuti per ottenere la libertà provvisoria, gli arresti domiciliari o altre condizioni di detenzione. Hanno poi distribuito cronologicamente le decisioni prese in tre sessioni quotidiane, separate da una pausa-ristoro e da un'altra per il pranzo. La percentuale delle decisioni favorevoli ai detenuti calava dal 65% a zero per risalire al 65% subito dopo ogni intervallo e calare di nuovo. L'esito non cambiava nel caso dei recidivi potenziali e dei condannati che non seguivano un programma di riabilitazione, né variava con l'etnia e il sesso, le ore passate in aula a deliberare, la difficoltà dei singoli casi. L'unico fattore era il numero di casi che ogni giudice prendeva in considerazione durante la sessione: aumentavano di pari passo con la sua severità.

OggiScienza TV – Come ridurre l’impatto ambientale

OggiScienza TV Il 15 aprile si conclude la Settimana Europea dell’Energia Sostenibile. OggiScienza coglie l'occasione per darvi alcuni consigli pratici per adottare stili di vita a minor impatto ambientale e vi segnala il Manuale di sopravvivenza energetica di Andrea Mameli (Scienza Express,2001) e la campagna Porta la sporta.
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