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Sciencecamp 2012, 29 settembre a Riva del Garda: noi ci siamo

Che lo si faccia solo per passione o (anche) per lavoro, alla fine quelli che, loro malgrado, si trovano a comunicare la scienza in Rete finiscono per entrare in contatto, prevalentemente attraverso i social network. Si parte con un pingback e alla fine si finisce per commentare sulle rispettive bacheche di facebook e a seguirsi a vicenda su twitter. E, inevitabilmente, nascono delle discussioni, il cui filo conduttore si può riassumere con: ma noi, alla fine, che ci stiamo a fare qui?

Pro-memoria

Prima di riferire ricerche di bio-medicina o di neuroscienze oltre a far un giro su Retraction Watch, forse conviene (ri-)dare un'occhiata a quattro articoli. Sono gratuiti.

The Heist

AMBIENTE - Pochi giorni e sapremo se Louie Psihoyos, regista di The cove (miglior documentario Academy Award 2010), riuscirà a realizzare il suo prossimo lavoro, The Heist. Il filmmaker americano, il 30 agosto 2012, ha infatti lanciato la sfida per raccogliere il budget necessario (50.000 dollari) per il nuovo documentario, attraverso kickstarter.com, una delle più importanti piattaforme web per promuovere progetti creativi e farsi finanziare attraverso la rete. The Heist, fortemente voluto dalla Oceanic Preservation Society (OPS), sarà un documentario sulle migliaia di specie in estinzione

Fusi come una banchisa, “oggettivamente”

IL PARCO DELLE BUFALE. La settimana scorsa è appreso che le misure dei ghiacci artici erano truccate, comunque il caldo non li fonde: infatti quelli antartici non sono mai stati così estesi. Su FaceBook, Meteo Italia di Marco Ruvinetti annunciava martedì scorso alle ore 11:52: Record storico per l’estensione dei ghiacci del polo sud! Nel caso gli "amici" fossero ancora addormentati, ripeteva: È record di estensione per i ghiacci Antartici, quelli del Polo Sud! Ma nessuno ne parla... Fatto sta che l’Antartide batte un nuovo record di estensione dei ghiacci, che vede i suoi ghiacci crescere anno dopo anno da diversi decenni e che da molto tempo rimane al di sopra della media storica di ghiaccio. Tutto questo alla faccia del global warming…

Verso una strategia energetica nazionale? Forse.

AMBIENTE - Quattro obiettivi principali, sette priorità, 14 miliardi di euro all'anno in meno di bolletta energetica e 180 miliardi di investimenti, da qui al 2020, nella green economy e nei settori tradizionali. Sono questi i primi numeri della bozza in circolazione della Strategia Energetica Nazionale. Dopo anni di assenza, il ministero dello Sviluppo economico ha deciso di definire entro la fine del 2012 una prospettiva energetica di medio lungo termine. Prima di guardare al futuro, qualche dato sul bilancio attuale. Nel 2011 abbiamo consumato più di 346mila GWh di energia elettrica, il 62,8% proveniente da fonti tradizionali, il 24% da rinnovabili e il 13,2% importata dall'estero. Il piano allo studio prevede un'evoluzione del settore elettrico verso un mix incentrato su gas e rinnovabili, dove le rinnovabili, con un 38% atteso, saranno la prima componente del mix energetico. Altro punto chiave consiste nella diminuzione della dipendenza dall'estero. Gli interventi di efficienza energetica previsti, l'aumento delle rinnovabili e la maggiore produzione nazionale di idrocarburi dovrebbero contribuire a ridurre la quota di elettricità importata dal 13,2% al 6%. Nel complesso, leggendo le cento pagine del documento, le intenzioni sembrano buone. Per ogni settore energetico analizzato sono definiti obiettivi e risultati attesi. Purtroppo, però, non sempre le analisi sono accompagnate da misure attuative chiare o coerenti con l'obiettivo da raggiungere. Ma, ricordiamolo, si tratta solo di una bozza. Stay tuned!

Premi Ig Nobel 2012

Questa notte, nell'Aula magna dell'Università Harvard a Cambridge (Mass.), scienziati con e senza il premio Nobel e circa 1200 studenti, docenti e altri tifosi,pardon, studiosi hanno onorato le seguenti opere che "prima fanno ridere e poi fanno pensare".

Risotto all’arsenico

SALUTE - Negli Usa viene nuovamente sollevata la questione della presenza di arsenico inorganico nel riso venduto nei supermercati. Una ricerca di Consumer Reports (una specie di nostro AltroConsumo) denuncia la presenza di arsenico inorganico in 200 prodotti di derivazione dal riso comunemente venduti al pubblico. Qui trovate anche una tabella emessa dalla FDA (la Food and Drug Administration statunitense) con i valori riscontrati dall'agenzia americana (che prevede di testarne altri mille nel corso dell'anno). L'arsenico inorganico (senza atomi di carbonio) è molto pericoloso per la nostra salute (è cancerogeno, ma può provocare molti altri disturbi, come microdanni renali, ipertensione...) molto di più di quello organico. Quest'accade negli USA, ma il problema della presenza di arsenico nel terreno è mondiale, e anche l'Italia non si salva. "È un problema diffuso in tutto il nostro territorio. Per esempio nella zona di Mantova, dove lavoro io stesso ho registrato valori di 160/170 ppb (parti per miliardo)" Spiega Sergio Ghidini, professore presso il dipartimento di scienze degli alimenti dell'Università di Parma. "Per quanto riguarda l'acqua il limite normativo che era di 50 ppb è stato ora spostato a 10 ppb

Al sud più tagli cesarei

SALUTE - Aumentano i tagli cesarei al Sud Italia. Uno studio dell'Università politecnica delle Marche, di Ancona, dimostra che, nonostante le raccomandazioni dell'Istituto mondiale di sanità di mantenere i cesarei tra il 5 e il 15% delle nascite, la loro frequenza continua a salire anche in paesi dotati di sufficienti servizi medici. In Italia, in particolare, i cesarei hanno raggiunto una percentuale elevatissima, il 38%: si tratta del dato più alto in Europa. Un gruppo di ricercatori dell'ateneo marchigiano ha valutato su scala nazionale i parametri socioeconomici e clinici di chi viene sottoposto a cesareo per scelta o per obbligo, e ha cercato di capire se tali parametri differissero tra donne con una preferenza a priori, rispettivamente, per il parto naturale e il cesareo. Lo studio, condotto analizzando dati Istat dell'ultimo sondaggio Salute e sanità e pubblicato questa settimana sulla rivista Plos One, ha esplorato una serie di aspetti riguardanti la salute della popolazione italiana, come prevalenza di malattie croniche, stili di vita e abitudine all'uso del sistema sanitario. Il sondaggio Istat ha raccolto dati da più di 50mila famiglie e quasi 130mila persone, rappresentative della popolazione italiana in termini di età, genere e distribuzione geografica. L'analisi del gruppo marchigiano è stata ristretta a un campione di circa 2.500 donne al primo parto, cui è stato chiesto sia in che modo avessero partorito (naturale, cesareo elettivo, cesareo non programmato), sia che modalità avrebbero scelto, prima del parto, se ne avessero avuto la possibilità.

Di gerani “anallergici” e pessima informazione

IL PARCO DELLE BUFALE - C'è un certo fermento in rete per il cosiddetto "geranio antiallergico", una nuova varietà OGM che - a quanto si legge in giro (su lastampa.it l'esempio più pittoresco) - farebbe la felicità di chi tanto vorrebbe un bel balconcino pieno di gerani in fiore, ma non può permetterselo perché allergico al polline. Wow! Chiediamo subito un commento a Susanna Voltolini, allergologa dell'Ospedale San Martino di Genova, grande esperta di pollini, ed è una doccia fredda. «Gerani anti-allergie? È una stupidaggine: il polline di questa pianta non è affatto allergenico». Ops. Ma allora da dove viene la notizia? In realtà i gerani OGM ci sono davvero, prodotti da un gruppo di ricercatori spagnoli e descritti in dettaglio in un articolo pubblicato su BMC Plant Biology
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