archive2012

Chapeau

Un post-doc indiano con il latte dietro le orecchie pubblica su Nature una ricerca da sogno. Insieme al gruppo multicolore di un professore greco, alla Northwestern University dell'Illinois, ha realizzato un materiale che recupera il calore e consente di risparmiare energia invece di sprecarla.

Mammiferi invadenti

AMBIENTE - Le specie aliene sono che arrivando da ecosistemi lontani possono avere un impatto devastante sulle specie locali (spesso perché non hanno competitori o predatori). Uno studio pubblicato di recente su Integrative Zoology a opera di un gruppo di ricercatori dell'ISPRA offre un quadro dettagliato delle specie aliene di mammiferi in Europa, dal neolitico a oggi, e ne valuta anche l'impatto sulla biodiversità del vecchio continente. Sorprenderà sapere che almeno il 22% dei mammiferi europei è alieno (due sono le definizioni di alieno usate in questa studio: introdotto in Europa da paesi extra-europei, e introdotto in una regione europea da un'altra regione europea), per un totale di 117 specie

I predoni dell’open access, cont.

ECONOMIA. Torniamo sul racket in open access che pubblica roba scadente in cambio di 1.800 dollari in media. Recluta vittime soprattutto nel terzo mondo con la complicità di ricercatori del primo mondo che, per vanità, ingenuità o peggio, fanno da specchi per le allodole e/o foglie di fico.
ricerca

Mammone come un’orca

CRONACA - Sono poche le specie note in cui si verifica il fenomeno della menopausa, specie in cui le femmine continuano a vivere a lungo dopo aver perso la possibilità di riprodursi. Dopo l'uomo, la specie che detiene il periodo di menopausa più lungo è l'orca (Orcinus orca), con le femmine che sono fertili fino a circa 40 anni ma che possono anche raggiungere la veneranda età di 90 anni. Come si spiega questo fenomeno? La risposta a questa domanda è da sempre stata un rebus per i biologi di tutto il mondo, ma oggi, dalle pagine di Science, abbiamo un primo spiraglio verso la sua comprensione. Uno studio condotto da ricercatori delle Università di Exeter e York ha monitorato per 36 anni tutti gli individui di due gruppi sociali che vivono nelle acque dell’Oceano Pacifico a largo delle coste al confine tra Stati Uniti e Canada. Dai risultati emerge che la presenza delle madri nel gruppo è direttamente associata alle probabilità di sopravvivenza oltre i 30 anni dei propri figli: l'effetto più accentuato si ha sui figli maschi, dal momento che la morte della madre incrementa di ben 14 volte la probabilità di decesso dei figli. L’aspettativa di vita delle figlie femmine, invece, aumenta ‘solo’ di 3 volte
SALUTE

Il gerbillo ora ci sente

SALUTE - Grazie alle ricerche condotte da Marcelo Rivolta, dell’Università di Sheffield nel Regno Unito, cellule staminali embrionali differenziate in vitro e poi trapiantate nell’animale hanno portato al recupero dell’udito e al miglioramento nella percezione dei suoni più deboli nel gerbillo. Il team di ricerca ha lavorato sulla mancata connessione tra cellule dell’orecchio interno, che hanno il compito di tradurre le onde sonore in impulso elettrico, e nervo acustico, che trasmette le informazioni dall’orecchio al cervello. Nello studio, pubblicato su Nature, i ricercatori hanno utilizzato cellule staminali embrionali per “sostituire” il nervo acustico danneggiato e ripristinare la connessione. Le cellule staminali sono state trattate con i “fattori di crescita”, in questo caso dei fibroblasti (FGF – fibroblast growth factor), cellule responsabili della produzione delle componenti della matrice extracellulare. Alla famiglia degli FGF umani appartengono 22 diverse proteine, che, come tutti i fattori di crescita, si legano ai recettori presenti sulle cellule bersaglio e attivano una serie di reazioni a cascata che portano al controllo del ciclo cellulare e al differenziamento

Believers nell’originale italiano

Durante la settimana di vacanza lontano da internet concessa alla custode dalla schiavista, pardon, dalla direttora di Oggi Scienza, ci sono stati importanti sviluppi sul bollitore nucleare a fusione fredda. Riassunto.

Lesula, la nuova scimmietta congolese

CRONACA - Due grandi occhi luminosi, un po’ ravvicinati e dall’espressione pensosa, un lungo naso color crema, un musetto glabro circondato da una soffusa massa di peli dorati che proseguono sul dorso. È il ritratto in breve di lesula - nome scientifico Cercopithecus lomamiensis – una nuova specie di cercopiteco identificata per la prima volta nella Repubblica democratica del Congo nel 2007 e ora descritta in dettaglio su PLoS One dall’équipe di John e Teresa Hart del museo Peabody di storia naturale dell’Università di Yale e della Lukuru Wildlife Research Foundation
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