archive2012

Alieni, energia piezonucleare e fusione fredda

Un insolito concorso di circostanze porta la custode a dedurre che nuove forme di energia siano tecnologie extra-terrestri e che i lettori inclini a trarne deduzioni diverse siano vittime di un complotto.

Lo spreco dell’acqua

AMBIENTE - Entro il 2050 non ci sarà abbastanza cibo per sfamare i nove miliardi di popolazione previsti. La causa?...

Déjà vu

“Un terremoto di magnitudo 4,1 in un’area come quella di Benevento non è preoccupante, è un’energia molto bassa rispetto alla...

Il Dna diventa “social”

PODCAST - Non solo foto, canzoni e video delle vacanze. Su Facebook e altri siti online c’è già chi condivide con gli amici virtuali anche il proprio Dna. Benvenuti nell’era del social networking genetico, una nuova tendenza che si sta facendo strada in Rete e promette di sconvolgere le relazioni tra persone, connettendo individui affini tra loro non più in virtù di gusti e interessi simili, bensì delle sequenze A-T e C-G in cui è scritto il codice della vita. “A pensarci bene, il Dna è un contenuto social per eccellenza: ce l’abbiamo tutti e troveremo sempre qualcosa da dire in proposito, circa le nostre origini genealogiche, la predisposizione a certe patologie o le attitudini caratteriali, vere o presunte, riportate dai test genetici predittivi”, osserva Sergio Pistoi, biologo e giornalista scientifico, autore del libro “Il Dna incontra Facebook”

La carnivora in azione

CRONACA - La drosera è una pianta carnivora molto amata da cultori del genere: assomiglia un po' a un puntaspilli, solo che la punta di ogni tentalcolo è ricoperta di una sostanza appiccicosa che funziona come la carta moschicida, intrappolando gli incauti moscerini. Una specie autraliana (Drosera glanduligera) però oltre ai tentacoli appiccicosi ne ha anche di normali che però si "chiudono" con un meccanismo a catapulta velocissimo (75 millisecondi).

Niente cicatrici per il topo spinoso

CRONACA - La pelle di questo roditore si stacca con insospettabile facilità, quando questo si divincola per sfuggire a un predatore. Per un mammifero, come il topo spinoso (per la precisione Acomys kemp e Acomys percivali), non sembra una strategia vincente con il rischio che c'è di contrarre infezioni attraverso le ferite aperte. Il punto è che, scrivono gli autori di un paper su Nature, questo animale ha straordinarie (specie per un mammifero) capacità rigenerative. La rigenerazione dei tessuti è stata molto studiata in animali come le lucertone, le salamandre e i vermi piatti, che sono capaci di far ricrescere interi arti, a volte come nel caso del verme piatto l'intero organismo a partire anche da una sola cellula, ma nei mammiferi il fenomeno è molto limitato. Il topo spinoso rappresenta un'eccezione nel panorama

Processo per il terremoto de L’Aquila. Un po’ per uno non fa male a nessuno

POLITICA - Quattro anni a tutti. È questa la richiesta dei pubblici ministeri Fabio Picuti e Roberta d’Avolio alla fine della requisitoria che si è svolta tra lunedì 24 e martedì 25 settembre, durata oltre 15 ore in un’affollata aula del Tribunale de L’Aquila. Sindaco e autorità locali assenti. Il processo è ripreso dopo la pausa estiva e i lunghi mesi precedenti in cui sono state raccolte le testimonianze dei parenti delle vittime, dei tecnici, degli scienziati, di tutte le persone coinvolte, e della documentazione necessaria. Mettiamo qui a disposizione tutte le 509 pagine della requisitoria. La storia l’abbiamo raccontata su OggiScienza (Processo ai sismologi, Terremoto dell'Aquila: sette a processo per omicidio colposo), e si può anche approfondire leggendo l'articolo Da un'aula di Tribunale agli ultimi terremoti padani di Alessandro Amato, attuale direttore del Centro nazionale terremoti dell'INGV (Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia) pubblicato su Scienza in Rete il 2 marzo 2012. In sostanza la storia riguarda il processo a sette dei partecipanti alla riunione della Commissione Grandi Rischi riunitasi il 31 marzo 2009 pochi giorni prima del terremoto del 6 aprile nel quale morirono 309 persone.
CULTURA

L’avventura della scienza raccontata ne “Il passaggio di Venere”

LIBRI - 1716. L'astronomo Edmond Halley lancia la sfida che doveva coinvolgere l'intero pianeta e cambiare per sempre il mondo della scienza. Secondo i calcoli astronomici di Halley, il 6 giugno 1761 Venere sarebbe passato davanti al sole e, per qualche ora, l'astro luminoso sarebbe apparso agli osservatori come un disco nero. Lo scienziato pensava che misurando l'ora esatta e la durata del transito, gli astronomi avrebbero potuto calcolare la distanza tra la Terra e il Sole e cominciare così a capire le reali dimensioni dell'Universo
CULTURA

“Piuttosto che un attimino” (parte II)

CULTURA - (Ecco la seconda parte dell'intervista a Valeria Della Valle, docente di Linguistica italiana alla “Sapienza”, Università di Roma. Qui trovate la prima) Chi ha il potere di dire che una forma considerata un tempo errore si è trasformata a tal punto da essere corretta? I linguisti non danno indicazioni, non dicono cosa sia corretto e cosa sia invece un errore. Nel nostro lavoro noi crediamo in una grammatica descrittiva e non normativa. Di conseguenza possiamo dire che il nostro compito è quello di osservare come è fatta la lingua in uso, analizzando le caratteristiche esistenti e le differenze tra parlato e lingua scritta, senza dare indicazioni in merito. Quello che ho appena detto è tuttavia vero solo in parte, visto che nei testi di grammatica vi sono regole e norme
CULTURA

“Piuttosto che un attimino” (parte I)

CULTURA - La lentezza non è di questo mondo, ma è di sicuro una caratteristica dei cambiamenti linguistici. Il passaggio da errore a regola grammaticale accettata, non solo avviene gradualmente e in tempi molto lunghi, ma difficilmente lo si nota, a meno che non ci si occupi proprio di linguistica. In un recente studio pubblicato su Language, Hendrik De Smet, ricercatore all’Università di Leuven in Belgio, ha approfondito alcuni passaggi graduali con i quali queste modifiche si rafforzano e prendono piede: si tratta di piccoli cambiamenti conseguenti a ciò che li ha preceduti e che trascinano con loro altre modifiche successive, sempre piccole, fino ad arrivare a differenze notevoli tra la forma di partenza e quella di arrivo. Lo studio, che si occupa della lingua inglese, prende in considerazione alcuni elementi grammaticali chiamati downtoners – i nostri diminutivi – e ne traccia il percorso. All but, per citare un esempio, si univa dapprima solo agli aggettivi, poi ai participi passati, avvicinandosi infine ai verbi, con cui ora si accompagna senza destare il sospetto che si tratti di un errore. Alcuni sostantivi, come fun e key – e in italiano “chiave” ha subìto la stessa simile sorte in termini come “il giocatore chiave”, “il ruolo chiave” e così via – sono diventati aggettivi, arrivando addirittura alla forma superlativa nel caso di funnest
1 16 17 18 19 20 81
Page 18 of 81