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MrPod – Amianto mai più?

MRPOD - Qualche settimana fa i media hanno catalizzato l’attenzione del pubblico sulla “sentenza Eternit”: i proprietari dell’azienda che con le sue attività ha minato, e continuerà a farlo per anni, la salute di migliaia di persone, lavoratori e cittadini sono stati condannati in primo appello a 16 anni di reclusione. Dunque una nuova sentenza sull’amianto, la sostanza killer (usata per il diffusissimo cemento-amianto) di cui sono noti gli effetti cancerogeni (mortali) fin dall’inizio degli Anni sessanta. Abbiamo chiesto un commento sulla sentenza a Fulvio Aurora, segretario dell’associazione Italiana Esposti Amianto, che ci ha formito anche qualche numero sulla presenza di questa sostanza tossica nel nostro Paese, un problema tutt’altro che risolto.

OggiScienza TV – Stelle bastarde?

OGGISCIENZATV - Dal giornalista Claudio Sabelli Fioretti al fisico Stefano Bagnasco. Il primo ci propone un insolito oroscopo, dal libro "Stelle bastarde" (Chiarelettere, 2012). Il secondo, coordinatore del gruppo di studio sull’astrologia del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, ci spiega qual è la posizione del Cicap in merito alla presunta influenza di stelle e pianeti sul nostro carattere. L'astrologia è una scienza o una forma di superstizione?

Il pranzo è servito e il Velociraptor ringrazia

CRONACA - Se dopo aver visto Jurassic Park siete rimasti impressionati dal temibile Velociraptor e magari avete curiosità sulle sue abitudini alimentari, sarete appagati da questa scoperta. È stato infatti possibile analizzare l’ultimo pasto di un Velociraptor vissuto 75 milioni di anni fa grazie ad un osso trovato nel suo apparato digerente. Il risultato? A quanto pare questo feroce predatore non disdegnava pranzi pronti e serviti. Il fossile del dinosauro in questione è stato ritrovato nel deserto del Gobi nel 1994 ma i risultati dettagliati delle analisi sono apparsi solo ora sulla rivista Palaeogeography, Palaeoclimatology, and Palaeoecology. I ricercatori hanno ritrovato all’interno della cassa toracica del Velociraptor, lì dove si sarebbe trovato lo stomaco, un frammento osseo lungo 75 mm. Le analisi hanno rivelato che si tratta di un osso di Pterosauro, un grosso dinosauro volante con un’apertura alare di più di 2 metri. I ricercatori dell’Università di Dublino, che hanno condotto lo studio insieme ad un team internazionale di studiosi, sembrano non avere dubbi sul fatto che un Velociraptor, non più alto di 50 cm, non potesse attaccare un volatile così grosso. Sembra quindi che il fortunato predatore sia incappato in una carcassa di Pterosauro e ne abbia ricavato un lauto pranzo
COSTUME E SOCIETÀ

Pleased to meet you

COSTUME E SOCIETÀ - Quando si comunica tra sconosciuti, è buona norma scambiarsi un saluto e le rispettive presentazioni. Sembra che questa semplice regola non scritta del comportamento umano sia applicabile anche ad altri modelli animali cognitivamente avanzati, come i delfini. E' di pochi giorni fa, infatti, la descrizione di un comportamento simile nel tursiope (Tursiops truncatus) in un articolo pubblicato dalla rivista Proceedings of the Royal Society B. Tra gli odontoceti, i tursiopi sono noti per il loro grande repertorio di vocalizzazioni (classificate come click e fischi), utilizzate nei più disparati contesti sociali, e per la loro capacità di emettere un tipico richiamo di riconoscimento individuale, chiamato signature whistle. Il signature whistle consiste in un particolare fischio, unico per ciascun individuo, che lo identifica in maniera univoca e che viene utilizzato molto frequentemente (circa il 50% delle vocalizzazioni) nella comunicazione tra membri dello stesso gruppo.

Inaciditi troppo in fretta

Su Science, Bärbel Hönisch del Lamont-Doherty Earth Observatory e altri ventun biologi, paleoclimatologi, paleo-oceanografi ecc. pubblicano una storia dell’acidificazione degli oceani così come si legge nelle “registrazioni geologiche”, in sostanza nelle carote estratte dai sedimenti marini. Le tracce degli ultimi 180 milioni di anni sono abbastanza leggibili, quelle precedenti sono più ardue da decifrare, ma tutte indicano che il pH dell'acqua di mare calava molto più lentamente di oggi.

La faccia buona della psoriasi

SALUTE - è una malattia autoimmune che provoca lesioni dolorose sulla pelle e prurito. Ma, dimostra un nuovo studio, le persone che ne sono affette hanno una maggior possibilità di essere portatori di geni che proteggono l'organismo dai effetti dell'HIV-1. Le persone che nel loro DNA hanno i geni HIV-1 controller (cosi li hanno chiamati gli scienziati) e sono stati contagiati dal virus, mantengono l'infezione a livelli molto bassi e non sviluppano sintomi evidenti della malattia. Uno studio pubblicato su PLoS Genetics ha mostrato che le persone affette da psoriasi hanno una probabilità più alta di avere questi geni rispetto alla popolazione non affetta dalla malattia autoimmune. Gli studi di genetica evolutiva hanno messo in evidenza il delicato equilibrio fra le varianti genetiche che favoriscono il controllo di certe infezioni e la possibilità che queste varianti scatenino una risposta autoimmune. Questi geni legati alla psoriasi e alla protezione contro l'HIV-1 ne sono un esempio, che spiega anche il motivo della sopravvivenza nella popolazione di geni potenzialmente nocivi.

“Pinzette” contro il Parkinson

SALUTE - Milioni di persone soffrono della malattia di Parkinson, un disordine del sistema nervoso che riduce la mobilità, induce tremore a riposo e si aggrava al passare del tempo. Poiché la popolazione mondiale invecchia, si stima che il numero di persone colpite dalla malattia andrà crescendo anno dopo anno. Eppure, malgrado si siano sperimentate diverse terapie efficaci nel trattamento dei sintomi del Parkinson, nulla rallenta la progressione della malattia. Mentre non è noto cosa esattamente causi il disturbo, ci sono però indizi che puntano a un colpevole particolare: una proteina detta alfa-sinucleina. Si pensa che questa proteina, che si trova comunemente in tutti i pazienti affetti da Parkinson, diventi uno dei responsabili della malattia nel momento in cui si lega in gruppi, o aggregati, e diventa tossica, uccidendo i neuroni. Un gruppo di ricercatori dell'Università della California di Los Angeles (UCLA) ha trovato il modo di evitare che si formino aggregati: non solo il nuovo metodo non sarebbe tossico, ma riuscirebbe anche a scindere gli aggregati già esistenti
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