WHAAAT? Il venerdì casual della scienza - Che la riproduzione dei panda giganti in cattività sia una delle sfide più grandi nell’ambito della conservazione, non è una novità. Eppure è probabile che, salvo appassionati degli ursidi bicolore, non siano in molti a sapere cosa davvero comporti cercare di farli accoppiare. A illuminarci arriva il racconto di chi, proprio ora, se ne sta occupando allo zoo di Edimburgo, dove la coppia di panda Tian Tian e Yang Guang è caricata di molte aspettative in attesa della finestra di 36 ore durante la quale dovrebbe avvenire l’accoppiamento. Lo scorso anno Tian Tian era rimasta incinta, ma dopo l’impianto dell’ovulo, avvenuto con successo, purtroppo la gravidanza si è interrotta per motivi sconosciuti. A volte, spiegano gli esperti, questo succede a causa dello stress. Le femmine di panda, come molte altre specie animali tra le quali linci, ermellini e tassi, hanno un unico ciclo mestruale all’anno. Questo, insieme al fatto che si tratta di animali piuttosto solitari e in natura ne restano meno di 1.600, rende le cose un po’ più complicate.
SALUTE - Il dibattito sulle tempistiche delle mammografie, e sugli effettivi benefici di effettuare controlli più frequenti e regolari, non è certo nuovo. Uno studio della Harvard Medical School e del Brigham and Women's Hospital ha raccolto i risultati di 50 anni di ricerche internazionali, che hanno valutato benefici e svantaggi degli screening mammografici: ne è emerso che se i lati positivi sono sopravvalutati, le possibili conseguenze negative vengono invece sottostimate.
Gli autori dello studio riportano che la stime, per quanto riguarda la riduzione del tasso di mortalità per tumore al seno grazie agli screening, è di circa il 19%. Per le donne tra i 40 e i 50 anni si riduce al 15%, per quelle tra i 60 e i 70 arriva invece fino al 32%. I benefici che ogni singola donna può trarre dagli screening, tuttavia, dipendono sensibilmente dalla propria storia personale e familiare, e dai conseguenti rischi soggettivi di sviluppare o meno un tumore al seno. Per questo motivo, secondo gli esperti, sia i medici che le pazienti necessitano di più informazioni e consapevolezza per poter individuare quello che è l'approccio allo screening più adatto a ogni donna.
CRONACA - Oltre cento morti solo in Guinea, una decina in Liberia e diversi casi sospetti di pazienti in Ghana, Mali, Senegal e Sierra Leone: sono questi gli ultimi dati rilasciati dall’Organizzazione mondiale per la sanità sull’epidemia di ebola in corso nelle ultime settimane in Africa. A colpire è il ceppo peggiore del virus, quello a più alto tasso di mortalità, chiamato Zaire, con picchi anche oltre il 90%. E il contagio è in espansione non solo nei villaggi rurali, isolati gli uni dagli altri, ma ha iniziato a minacciare i grandi centri urbani, in particolare la città di Conakry (capitale della Guinea) dove vivono circa due milioni di persone. “È uno dei peggiori focolai di ebola che abbiamo mai affrontato” dichiara l’Oms, che pronostica almeno altri quattro mesi di sforzi per arginare il più possibile il contagio. E in diversi aeroporti internazionali sedi di scalo per i voli provenienti dall’Africa è già scattato il codice rosso: in Europa a Parigi, Bruxelles, Madrid, Francoforte e Lisbona.
CRONACA - Non finisce bene (in realtà pare non finisca affatto) la vicenda di Haruko Obokata, la scienziata giapponese del Riken Center for Developmental Biology accusata di aver falsificato parte del materiale di due paper pubblicati su Nature a gennaio, nei quali si illustrava una tecnica innovativa e decisamente rivoluzionaria per ottenere cellule staminali. Secondo quanto riportato da Obokata e i suoi co-autori, sarebbe stato possibile ottenere cellule staminali pluripotenti a partire da cellule del sangue mature, semplicemente sottoponendole a condizioni di stress come abbassamento del pH o pressione meccanica sulla membrana cellulare.
SCOPERTE - Se il risultato principale della vaccinazione sarà proteggervi da determinate malattie, uno di quelli secondari sarà conferire al vostro corpo un odore tutto nuovo. Secondo gli scienziati, i risultati di uno studio pubblicato su Physiology and Behavior saranno il punto di partenza per indagare il sistema immunitario umano da un punto di vista del tutto nuovo: quello olfattivo. Cosa comporta, concretamente, il cambio di odore? Potrebbe essere possibile riconoscere la presenza di una malattia solamente su basi olfattive, senza usare metodi invasivi e prima della comparsa di sintomi evidenti.
"Le implicazioni future potrebbero riguardare non solo il monitoraggio delle malattie e la diagnosi precoce, ma anche la sicurezza alimentare e il bioterrorismo", spiega Bruce Kimball del Monell Chemical Senses Center, uno degli autori dello studio. Durante la ricerca, effettuata su topi, in una prima sessione gli animali dovevano distinguere tra l'urina di conspecifici vaccinati contro il virus della rabbia oppure contro il virus del Nilo Occidentale. In un'altra parte della ricerca, dovevano invece discriminare tra l'urina di topi trattati con il lipopolisaccaride (LPS), un'endotossina batterica che attiva il sistema immunitario, e quella di topi non trattati.
RICERCA - È il nostro primo strumento per scoprire il mondo, il primo senso che affiniamo per conoscere ed esplorare, eppure i meccanismi fisiologici e molecolari che sono all’origine del tatto non sono ancora del tutto chiari. Come possiamo percepire una carezza, un tocco leggero o la morbidezza di un tessuto? Uno studio pubblicato recentemente su Nature risponde a queste domande, chiarendo i meccanismi che ci permettono di percepire le sensazioni tattili più delicate.