JEKYLL

A Natale regala la scienza: il punto sull’editoria scientifica

JEKYLL - Quanti sono gli italiani che sognano di trovare un saggio di divulgazione scientifica sotto l’albero? Per capire se i libri e la scienza occupano un posto di rilievo nello shopping natalizio, abbiamo interpellato Michele Luzzatto e Sabina Stavro, esperti di editoria scientifica. Michele Luzzatto, biologo di formazione, si occupa da diversi anni di saggistica scientifica, e ricopre attualmente il ruolo di editor in Bollati Boringhieri. Di fronte alle nostre domande sulla situazione dell'editoria alla fine del 2012, non può fare a meno di sottolineare l'impatto della recessione economica...
CRONACA

Il bianco degli odori

Riusciamo tutti a distinguere un odore piacevole da uno cattivo, un aroma acre da uno pungente. Ma siamo in grado di riconoscere un odore neutro? Un odore, cioè, che non rientri in nessuna delle precedenti classificazioni , e che sia la summa di ogni diversa fragranza? In termini scientifici, esiste un “bianco” olfattivo? È noto che la luce bianca rappresenta la combinazione di tutte le frequenze luminose del visibile, mentre il rumore bianco indica l’insieme di tutte le frequenze sonore. Non eravamo a conoscenza, però, del loro analogo olfattivo. Fino alla scoperta, avvenuta recentemente, del Laurax, un miscuglio variabile di almeno 30 diverse molecole, che originano un profumo dalle proprietà neutre. Il Laurax non è mai stato trovato in natura, ed è stato ottenuto per via sperimentale dai ricercatori del Weizmann Institute di Rehovot, Israele, guidati dal neuroscienziato Noam Sobel. L’esperimento è descritto nei dettagli in un articolo pubblicato sulle pagine di PNAS
CRONACA

Il primo dinosauro piumato americano

CRONACA - Un branco di dinosauri simili a struzzi fugge alla disperata dall'attacco di un T-Rex, scagliato a grande velocità. È una delle scene topiche del kolossal Jurassic Park: i protagonisti si trovano proprio nel mezzo della battuta di caccia, e riescono a salvarsi solo per un pelo. La scena, per quanto spettacolare, a quasi vent'anni di distanza appare infatti scientificamente poco verosimile. Fino a poco tempo fa, era solo il comportamento del T-Rex a far discutere. Secondo le ultime interpretazioni, questo gigante, per quanto avesse un aspetto temibile, non era affatto uno spietato predatore, ma più probabilmente uno spazzino. La costituzione scheletrica degli arti posteriori porterebbe infatti a ritenere che una creatura di una tale stazza fosse inadatta a compiere inseguimenti a gran velocità. A questo dubbio, ormai ben noto, se ne aggiunge ora uno inedito, per colpa di una recentissima scoperta paleontologica. I paleontologi Darla Zelenitsky dell'Università di Calgary e François Therrien del Royal Tyrrell Museum of Palaeontology hanno trovato in tre esemplari fossili di Ornithomimus, risalenti a circa 75 milioni di anni fa,tracce della presenza di un piumaggio e di strutture simili ad ali. La scoperta è stata appena pubblicata su Science. I dinosauri da loro studiati appartengono alla famiglia degli ornitomimidi, letteralmente "imitatori di uccelli": sono gli stessi della scena di Jurassic Park, rappresentati dagli autori nella tradizionale veste di rettili ricoperti da squame
CRONACA

L’evoluzione è prevedibile? Forse sì, almeno in alcuni casi

RONACA - Il compianto evoluzionista Stephen Jay Gould non smetteva mai di ripetere che, riavvolgendo il film della vita e facendolo ripartire, vedremmo sempre una storia diversa. Un'efficace metafora per esprimere l'imprevedibilità dell'evoluzione, un processo guidato dal caso o, più propriamente, dalle contingenze. A tal punto che la scienza che studia l'evoluzione è considerata una "scienza storica", dal momento che punta soprattutto a descrivere fenomeni del passato e a ricostruirne le cause. Come scienza storica, utilizza spiegazioni di tipo storico, che si basano sul fatto che, data una catena causale di eventi, l'ultimo di essi non si sarebbe verificato se una qualsiasi delle fasi precedenti non avesse avuto luogo o fosse stata anche leggermente differente.
CRONACA

Quell’arrampicatrice di Lucy

CRONACA - L'hanno ritratta con un'andatura goffa e ciondolante, o in una posizione più stabilmente eretta, già simile alla nostra. Ma se Lucy avesse in realtà passato buona parte del suo tempo appesa agli alberi, come la maggioranza dei primati? E' lo scenario che emerge da un recente studio apparso nei giorni scorsi su Science. David Green della Midwestern University e Zeresenay Alemseged della California Academy of Sciences hanno analizzato attentamente, e per la prima volta, le due scapole dello scheletro fossile Selam, una femmina di Australopithecus afarensis di circa 3 anni, la stessa specie a cui apparteneva Lucy. In precedenza, i paleoantropologi non avevano mai avuto a disposizione un set completo di scapole per questa specie, e non vi erano elementi sufficienti per stabilire se Lucy e compagni fossero ancora parzialmente legati alla vita arboricola
CRONACA

“Marziani” nel deserto di Atacama

CRONACA - Due metri sotto il deserto. Non si tratta di una nuova parodia di un famoso film per teenager, ma dell’insolito habitat in cui vivono delle forme di vita molto primitive, che appartengono al regno degli archeobatteri. I ricercatori del Centro di Astrobiologia di Madrid e della Catholic University of the North in Cile hanno recentemente scoperto un’oasi popolata da un gran numero di questi microrganismi nel luogo più arido della Terra, il deserto di Atacama, in Cile. Gli archeobatteri sono simili ad altri che vivono in zone diverse del pianeta, ma hanno la peculiarità di sopravvivere in assenza di luce e di ossigeno.
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