Francesca Camilli

Francesca Camilli

Comunicatrice della scienza e giornalista pubblicista. Ho una laurea in biotecnologie mediche e un master in giornalismo scientifico.
LA VOCE DEL MASTERPODCAST

Science Forward – Imitation of life

ASCOLTA IL PODCAST! SCIENCE FORWARD - Torna l’appuntamento con ScienceForward, il podcast del master in giornalismo scientifico digitale della Sissa di Trieste. Questa settimana parliamo di biomimesi con Ilaria Mazzoleni, architetto presso il Southern California Institute of Architecture, che ci racconta come il design e la progettazione architettonica possano prendere spunto da strutture della natura. Nicola Pugno ci parla delle potenzialità dei nuovi materiali che vengono studiati al laboratorio di nanomeccanica bioispirata del Politecnico di Torino. Con la rubrica Riciclati conosciamo Marco Valli che, dopo un dottorato in fisica, oggi è consulente per una società che si occupa di decisioni razionali. Nel film di Tim Burton “Il pianeta delle scimmie” (2001) ci descrive un mondo in cui i ruoli tra uomini e scimmie sono invertite. Per la rubrica +Science abbiamo chiesto a Daniela De Donno, presidente del Jane Goodall Institute Italia, come vivono oggi i primati sul pianeta dell’uomo. La scienziata della rubrica Import-Export di questa settimana è Dania Movia, post-doc in un laboratorio del Trinity College, che ci racconta la sua Dublino. Buon ascolto!
AMBIENTELA VOCE DEL MASTER

Per colpa di Achab

LA VOCE DEL MASTER - La caccia commerciale alla balena grigia, che tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 ha sterminato decine di migliaia di esemplari, è stata probabilmente la causa principale della recente diminuzione della popolazione di questa specie. Lo suggerisce un nuovo studio, condotto da un gruppo di ricercatori guidato da Elizabeth Alter della Stanford University e pubblicato su PLoS ONE. Anche se l’affermazione può sembrare ovvia, in realtà altre ricerche avevano ipotizzato che la diminuzione numerica fosse collegata a fenomeni precedenti alla caccia massiva della seconda metà del 1800. Erano stati considerati, infatti, fattori come l’influenza dei cambiamenti climatici (il “periodo caldo medioevale”, la “Piccola era glaciale”), la presenza di predatori (Orcinus orca) e il fatto che le popolazioni indigene avessero cacciato questa specie per 5000 anni
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