CRONACA

Cronaca, esteri, politica, economia, cultura, costume e sport. Quando la ricerca esce dai laboratori e incontra la società.

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La prova del Dna a processo

CRONACA - La sentenza di assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher si è giocata soprattutto sulle prove scientifiche. Quelle che per i pm erano evidenze schiaccianti di colpevolezza, tanto da valere la condanna in primo grado nel 2009 per entrambi gli imputati, 26 anni a lei, 25 a lui, sono state giudicate prove inattendibili per la Corte di assise d'appello. Il verdetto è stato completamente ribaltato per una diversa, e opposta, valutazione dei test del Dna. Come sempre più spesso accade, la “prova delle prove”, anziché rappresentare un inconfutabile elemento del dibattimento giudiziario, diventa oggetto di asprissime battaglie.
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Cacciatori di supernove

CRONACA - Il secondo Nobel dell'anno va alla ricerca sulle supernove e a come ci hanno permesso di capire che l'Universo si espande con un moto accelerato. Anche questa volta il premio va diviso in tre: Saul Perlmutter, Brian Schmidt e Adam Riess sono i vincitori di quest'anno. I tre scienziati (in due gruppi di ricerca diversi) hanno scoperto (nel 1998) che l'espansione dell'Universo sta accellerando, al contrario di quanto si aspettavano - un po' come lanciare una palla verso il cielo, spiegano, e invece di vederla cadere, l'hanno vista allontanarsi a sempre maggior e velocità).
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Neutrinomania, in teoria

CRONACA - Passata la sbornia? A dieci giorni dalla notizia dei neutrini superveloci, in un momento di riflessione scientifica e mediatica, abbiamo deciso di fare un giro negli ipercliccati Archivi, dove dopo solo due giorni dalla pubblicazione dei risultati dell’esperimento OPERA, sono apparsi i primi articoli di natura teorica.
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Un Nobel per il sistema immunitario

CRONACA - Tutto dedicato al sistema immunitario il primo premio Nobel di quest'anno (Medicina e Fisiologia), assegnato pochi minuti fa a Stoccolma. Come ogni tanto succede il prestigioso premio è stato diviso in due: da un lato Bruce Beutler (oggi all'Istituto Scripps) e Jules Hoffmann (in anni recenti presidente dell'Accademia Francese delle Scienze), per gli studi su sistema immunitario innato, dall'altra Ralph Steinman (dell'Università Rockefeller di New York), per quelli sul sistema immunitario adattivo. I primi due hanno scoperto (i primi studi sono di Hofmann nel 1996, sui moscerini, mentre...
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Olfatto paterno

CRONACA - Su Nature esce una ricerca di Yael Grosjean et al. di Lausanne (CH), Dijon (Francia) e Cambridge (UK) sugli amori della Drosophila melanogaster. Un po' come i premi IgNobel, prima fa sorridere e poi pensare - sopratutto le persone di sesso femminile - ai meccanismi affinati in alcune specie e non in altre nel corso dell'evoluzione. Da presidente del Drosophila melanogaster’s Genetics & Neurosciences Fan Club, la scrivente è consapevole che potrebbe nutrire un pregiudizio favorevole a quell'organismo. Per non esagerare con l'entusiasmo, si limita pertanto a tradurre dall'originale con poche precisazioni (link aggiunti): Descriviamo qui una nuova funzione di corteggiamento svolta dal ricettore ionotropico 84a (IR84a), un membro della famiglia dei recettori chemiosensori ionotropici del glutammato, in una popolazione - non caratterizzata in precedenza - di neuroni olfattivi positivi per il gene FRU maschile
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Fukushima: anzen shinwa

CRONACA - (Ovvero "il mito della sicurezza"). Già la scorsa settimana vi annunciavo la pubblicazione di un numero speciale (Fukushima: reflexions six months on) da parte del Bullettin of Atomic Scientist. Oggi volevo soffermarmi in particolare su uno dei contribuiti contenuti in questo speciale, non perché gli altri siano meno interessanti, ma perché è uno spunto per affrontare il tema del dibattito pubblico sulla governace scientifica, in particolare quella riferita alla sicurezza delle fonti energetiche. Nell'articolo "Fukushima: The myth of safety, the reality of geoscience" Johannis Nöggerath e colleghi spiegano come al momento della sua costruzione la centrale di Fukushima avesse adeguato gli standard di sicurezza per gli tsunami alle conoscenze scientifiche dell'epoca. Quando poi nei decenni successivi gli avanzamenti scientifici hanno dato un quadro diverso del pericolo tsunami nell'area della centrale, nonostante ci sia stata più di un occasione in cui è stato esplicitamente alla Tepco (la compagnia elettrica che gestisce la centrale) e alle autorità competenti di rivedere gli standard nulla è stato fatto. Gli autori dell'articolo, scrivono nell'abstract, ritengono che "il mito della sicurezza" sostenuto dal Governo giapponese e dalle compagnie elettriche abbia distrorto il dibattito onesto e aperto sui rischi.
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Nobel in versione “Ig”

Come ogni autunno dal 1990, ieri sera durante la prima (sic) cerimonia annua dei premi IgNobel, alcuni scienziati con il premio Nobel e molti tifosi hanno onorato la ricerca che "prima fa ridere e poi pensare".
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Tevatron va in pensione

Dopo 28 anni l'acceleratore Tevatron del Fermilab di Chicago chiude i battenti e lascia spazio a LHC. Oggi alle 21 (alle 14 negli Stati Uniti) una diretta web trasmetterà la cerimonia di chiusura di quello che è stato l'acceleratore di particelle più potente, prima dell'avvento del famoso collider del CERN. Per vent'anni infatti l’anello lungo 6 km che costituisce l’acceleratore del Tevatron è stato la macchina acceleratrice con la più alta energia di collisione dei fasci al mondo.
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Il riso ci manipola i geni

Minuscoli frammenti di RNA vegetale modificano l'attività dei nostri geni, scrive su Nature Cell Research il gruppo coordinato da Chen-Yu Zhang all’università di Nanchino. Le api regine alimentate per tutta la vita con pappa reale - prodotta da ghiandole delle api nutrici - vivono fino a 5 anni; le operaie che la ricevono per tre giorni da larve vivono fino a 5 settimane. E' chiaro che il cibo fa differenza, anche nei mammiferi. Quale? Quanta? Come? I ricercatori cinesi hanno trovato una prima risposta, per caso. Normalmente studiano in cellule umane la variazione...
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Teletrasporto cognitivo

CRONACA - Una nuova ricerca pubblicata su Nature (che vede collaborare anche un italiano, Alessandro Treves della SISSA di Trieste) analizza le mappe spaziali contenute nell'ippocampo dei roditori e il modo in cui queste vengono sostituite quando si passa da un ambiente all'altro. È noto infatti che nei roditori (ma anche nell'essere umano) l'ippocampo, un area cerebrale importante per la memoria, contiene delle rappresentazione cognitive dello spazio tridimensionale di ambienti noti, importanti per muoversi efficientemente. Sono mappe che si formano con l'esperienza, e attingono da input sensoriali di varia natura raccolti mentre ci si trova in quegli ambienti. Ogni luogo noto ha la sua rappresentazione che viene immagazzinata, si pensa, in una porzione dell'ippocampo nota con la sigla CA3.
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