CRONACA

Cronaca, esteri, politica, economia, cultura, costume e sport. Quando la ricerca esce dai laboratori e incontra la società.

CRONACA

Quando un videogioco ti può salvare

NOTIZIE - Il recupero dopo un ictus è spesso lungo e difficile soprattutto per quello che riguarda la mobilità degli arti superiori e la capacità a compiere le azioni della vita di tutti i giorni. Ben l'80-95% dei pazienti mostra disabilità motosensoriali anche a sei mesi di distanza dall'ictus, proprio a causa della complessità dei meccanismi coinvolti. Una nuova ricerca pubblicata sulle pagine del Journal of NeuroEngineering and Rehabilitation, dimostra che l'applicazione delle nuove tecniche cinematografiche per lo sviluppo dei nuovi videogiochi può accelerare e migliorare il recupero di un paziente colpito da paralisi dopo un ictus.
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L’antenato della lucertola verme

NOTIZIE - Le "lucertole verme" (dette anche anfisbene) sono un gruppo di rettili privo di arti. Il loro corpo cioè assomiglia a quello dei serpenti. Questi rettili, si sono chiesti gli scienziati, discendono dai serpenti o sono lucertole che hanno perso le gambe? Ma soprattutto quali sono i passaggi evolutivi che hanno portato alla scomparsa degli arti? In realtà i dati biomolecolari fanno già sospettare una parentela più stretta con le lucertole e il nuovo studio pubblicato oggi su Nature supporta ulteriormente quest’ipotesi, fornendo però alcuni dettagli interessanti sul processo evolutivo che ha interessato il corpo del rettile. Joannes Muller, dell’Università Humboldt di Berlino, e collegi hanno analizzato a fondo l’anatomia di un fossile di 45 milioni di anni trovato nei depositi di Messel in Germania. Si tratta di una Cryptolacerta hassiaca, una piccola lucertola fossilizzata
CRONACA

Tutto in un tratto

NOTIZIE - È la prima cosa che fa un bambino quando gli diamo in mano un pennarello, il modo più semplice (escludendo la scrittura scrittura) che abbiamo di comunicare concetti in forma visiva usando una penna. Riconosciamo subito un viso o un paesaggio anche se è solo disegnato con un tratto di matita, eppure l’immagine è radicalmente diversa da quella che siamo abituati a vedere “dal vero”. Barry Chai, Li Fei-fei della Stanford University e colleghi hanno dimostrato che però nelle aree cerebrali chiave per il riconoscimento delle immagini non c’è una grossa differenza di attivazione quando si osserva una fotografia o un immagine disegnata a tratto, tanto che è possibile capire quale immagine un soggetto sta osservando (sia essa una foto o un disegno a tratto) solo guardando questo pattern di attività elettrica
CRONACA

Paziente: Charles Darwin

CRONACA - Nel film biografico Creation (che mai è arrivato nelle sale italiane e mai ci arriverà), l'attore Paul Bettany interpreta un Darwin travagliato psicologicamente per la morte della sua primogenita Annie, ma anche provato fisicamente da una strana malattia. Questi disturbi tormentarono lo scienziato fino alla morte, senza che i dottori formulassero una corretta diagnosi e costringendo Darwin a sottoporsi a spossanti quanto inutili trattamenti come le sedute di idroterapia. La vita di Darwin è però conosciuta in modo così dettagliato (grazie a diverse fonti, tra cui lo stesso interessato) che in molti hanno cercato di dedurre a posteriori quale (o quali) fossero le malattie che, più o meno al ritorno dal suo giro intorno al mondo, cominciarono a tormentarlo.
CRONACA

Fukushima. Non lo tsunami ma il terremoto

NOTIZIE - Secondo la versione di un tecnico, i danni al reattore sono stati provocati già dall’onda sismica alla quale la struttura non avrebbe resistito, provocando così una immediata fuoriuscita di radioattività.
CRONACALA VOCE DEL MASTER

Roba da scorie

LA VOCE DEL MASTER - Il grave danno causato da terremoto pochi mesi fa alla centrale nucleare di Fukushimaha portato alla ribalta il problema della pericolosità dei materiali radioattivi. Perché sono così pericolosi per la salute? Un materiale cosiddetto radioattivo è costituito da atomi instabili, generalmente degli elementi più pesanti, che spontaneamente decadono in altre specie atomiche raggiungendo una maggiore stabilità. Questo cambiamento avviene tramite l'emissione di particelle, come nel decadimento alfa e beta, oppure tramite l'emissione di energia, ad esempio nel decadimento gamma.
CRONACACULTURA

La malattia mentale in versi

INTERVISTE - Raccontare e condividere con gli altri due esperienze in parallelo, legate dagli stessi sentimenti. L’esperienza della malattia mentale di una madre, con i suoi alti e bassi, e di una figlia, che cresce e vive le sue esperienze in solitudine, mantenendo un legame forte con la madre e vivendo la sua malattia. Barbara Grubissa ha presentato così il suo primo libro di poesie, “Son stufadiza”, giovedì 12 maggio a Trieste, città dove vive e in cui ha trascorso tutta la sua infanzia e l’adolescenza. Barbara ha raccontato una parte intima e dolorosa della sua vita attraverso una delle forme di comunicazione ed espressione più sottili e intrise di emozioni: la poesia. «La poesia è un mezzo di comunicazione personale che fa emergere l’emozione e la passione: come una fotografia di una determinata azione senza però entrare nei dettagli del contenuto. È un’opera in cui contenuto e linguaggio si fondono per ritagliare l’osservazione del mondo solamente a livello emotivo, e non a quello razionale. Nella poesia tutti si devono riconoscere in qualche modo, come un oggetto visto da tantissime prospettive». I versi poetici presenti nelle pagine del libro portano i differenti lettori a vivere un continuo intreccio di sensazioni e riflessioni attraverso i temi affrontati: il ricordo della madre malata, un’infanzia e un’adolescenza difficili, l’incomprensione dei medici, il suicidio. “Psicosi bipolare”: è questa la diagnosi della malattia, che costringeva la madre a vivere in equilibrio su un’altalena, la cui oscillazione veniva temporaneamente e con forza arrestata dal TSO (Trattamento sanitario obbligatorio) e dall’abuso di psicofarmaci.
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Neuroscienze hard

NOTIZIE - Il primo pensiero è stato che solo una giornalista britannica poteva fare con una naturalezza invidiabile quello che avrebbe provocato non poco imbarazzo ad altri. Quel che si dice sacrificarsi nel nome della completezza di informazione (e della scienza): Kayt Sukel giornalista free lance che collabora con testate del calibro di Scientific American e New Scientist si è sottoposta a una risonanza magnetica mentre praticava dell’autoerotismo e lo ha raccontato in un articolo proprio su New Scientist. Naturalmente quel che interessa qui non è tanto l’esperienza specifica della giornalista quanto gli studi di cui quello a cui ha preso parte riguardano. Barry Kumisaruk della Rutgers University studia i meccanismi neuronali dell’orgasmo da parecchi anni ed è un vero esperto nel campo. Lo studio di cui la Sukel ha fatto parte è stato presentato lo scorso novembre al meeting annuale della Society of Neurosciences. Grazie alle sue osservazioni (e alla collaborazione di alcune intrepide volontarie) lo scienziato ha tracciato una mappa temporale dell’attivazione delle aree cerebrali (più di trenta) durante la masturbazione fino all’orgasmo (rigorosamente femminile).
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Il costo del maschile

Paolo Innocenti, biologo evoluzionista dell'università di Uppsala e collaboratore occasionale di Oggi Scienza, insieme a Ted Morrow e Damian Dowling della Monash University, pubblica oggi su Science una ricerca in cui rivela che i mitocondri materni modificano l'espressione di geni del moscerino della frutta. Quelli delle moscerine invece... Paolo ci ha mandato una spiegazione che citiamo volentieri. Prima di tutto il contesto: I geni mitocondriali sono inusuali perché vengono trasmessi solo dalla madre ai propri figli, attraverso la cellula uovo, mentre i mitocondri paterni vengono scartati a ogni generazione. Una simile caratteristica, a prima vista ininfluente, ha...
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Il ronzio (elettromagnetico) che disturba l’ape

NOTIZIE - È stato pubblicato sulla versione cartacea e non è ancora disponibile online (almeno così pare). La rivista, Apidologie, è pubblicata da Springer e non ha un impact factor favoloso (nel 2009, ultimo dato disponibile, 1,493) ma data la settorialità non è una sorpresa. Apidologie si occupa infatti esclusivamente di biologia delle api. Se date un’occhiata al sito vedrete un’impennata di download dall’11 magggio, data di pubblicazione dell’articolo di Daniel Favre dal titolo “Mobile phone-induced honeybee worker piping” (il link però all’articolo non funziona e anche cercando con il doi - 10.1007/s13592-011-0016-x – non si trova, magari è solo un problema temporaneo, intanto se volete leggerlo l’ho trovato a questo indirizzo non ufficiale). L’improvvisa attenzione verso per articolo non stupisce: se confermata si tratterebbe di una possibile causa in più per la massiccia scomparsa delle api alla quale si sta assistendo ormai da quasi una decina d’anni soprattutto in nord Europa e in nord America, nonché un effetto nocivo del massiccio inquinamento da onde elettromagnetiche che interessa soprattutto i paesi sviluppati come conseguenza della diffusione dei telefoni cellulari.
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