POLITICA

Cronaca, esteri, politica, economia, cultura, costume e sport. Quando la ricerca esce dai laboratori e incontra la società.

POLITICA

La wikificazione di PLoS

POLITICA - Qualche giorno fa, il 29 marzo, la rivista Plos Computational Biology ha iniziato un esperimento. Facciamo una premessa: già da un po' la comunità scientifica sta portando avanti una profonda riflessione sul processo di pubblicazione degli articoli scientifici. Per ora il modello imperante è quello della peer-review (revisione paritaria) classica, che possiamo qui definire "statica". In soldoni: uno scienziato o un gruppo di ricerca "sottomette" un articolo, frutto di una ricerca, a una rivista scientifica, che si preoccupa di individuare un certo numero di revisori (persone esperte nel campo, altri scienziati cioè) che "fanno le pulci " al lavoro, chiedendo eventualmente ulteriori chiarimenti, esperimenti, o arrivando persino a rigettare la ricerca se alla fine della revisione non incontra i criteri stabiliti. Nella versione pù classica del peer-review (doppio cieco) gli autori non conoscono i revisori e i revisori non conoscono gli autori (e non sanno chi sono gli altri revisori).
COSTUME E SOCIETÀPOLITICA

In politica conta la voce

CRONACA - Quando votiamo siamo più propensi a scegliere un candidato con la voce profonda, che si tratti di un uomo o di una donna. Lo conferma uno studio recentemente pubblicato sui Proceedings B della Royal Society. Casey Klofstad, professore associato di Scienze Politiche all'Università di Miami, e i ricercatori del dipartimento di biologia della Duke University, hanno scelto candidati ipotetici sulla base della loro voce e li hanno registrati mentre dicevano: “Vi chiedo di votare per me il prossimo novembre”. Successivamente la registrazione è stata manipolata in modo da distorcere le voci e farle diventare più basse o più acute. Il risultato è stato che i partecipanti allo studio, ossia gli “elettori”, hanno votato in maniera notevolmente più significativa le voci più profonde.
POLITICA

Sperimentazione animale, le ragioni della ricerca (e quelle degli antivivisezionisti)

POLITICA - La battaglia che vede schierati animalisti contro scienziati è alla resa dei conti. A dirimere le polemiche che puntualmente divampano sulla sperimentazione animale – l’ultimo caso è esploso per i macachi importati dalla ditta Harlan di Correzzana – ci penserà il Parlamento Italiano che potrebbe approvare alcuni emendamenti, ancora più restrittivi, alla Direttiva europea sulla sperimentazione animale varata nel 2010 e attualmente in fase di recepimento nei 27 paesi membri. Le modifiche della discordia (tra cui il divieto di allevare in Italia cani, gatti e scimmie destinati alla ricerca, di condurre esperimenti senza anestesia e utilizzare gli animali a scopi formativi) sono già state approvate alla Camera e a breve (entro il 10 novembre) saranno discusse al Senato. Se passassero, sarebbe una vittoria per gli animalisti. E una mannaia per la ricerca biomedica.
POLITICA

Elsevier ritira il supporto al Research Works Act

POLITICA - Il boicottaggio deve aver funzionato. Andiamo per ordine. Cos'è il Research Works Act? un nuovo pezzettino di legge proposto negli Stati Uniti lo scorso dicembre e che in soldoni impedisce la pubblicazione open access delle ricerche finanziate con i soldi pubblici americani. Non stupisce scoprire che tale proposta di legge sia invisa a molti anche perché per esempio di fatto annulla la politica open access dei National Institutes of Health, che prevede che la ricerca pagata con i soldi ricavati dalle tasse sia liberamente accessibile online. Per molti si tratta di un vero attacco al proliferare delle riviste open access (sullo stampo di PLoS, per fare un esempio)
POLITICA

Informazioni “scientifiche”

POLITICA - Alla Camera e al Senato della Virginia la maggioranza repubblicana ha votato una legge che dovrebbe  fornire "maggiori informazioni scientifiche” alle donne che hanno deciso di abortire.  In pratica, rende obbligatoria l’ecografia vaginale, una procedura inutile, invasiva e umiliante anche per i medici che dovranno praticarla. Durante l’ecografia, le donne dovranno guardare l’immagine del proprio utero sul monitor e ascoltare l’eventuale battito cardiaco del feto. Se non sono state abbastanza attente, si  porteranno a casa il video con il sonoro. Le sue "informazioni scientifiche" sono un pretesto. Quando l’embrione...
POLITICA

La primavera dei matematici

POLITICA - Direttamente e indirettamente, tutti noi paghiamo le pubblicazioni scientifiche. L'appello per boicottare un editore che pratica prezzi esagerati ha già raccolto più di tremila adesioni. In Italia pochissime. Le riviste scientifiche sono oltre 100 mila, per lo più di nicchia e pubblicate da università, società e accademie scientifiche. Quelle che "contano" sono le 14 mila censite dall'Institute for Scientific Information e circa metà appartengono a tre editori: Elsevier, Springer e Wiley che si dividono il 42% del mercato e hanno margini di profitto del 36%. Scrivere articoli e controllare quelli altrui prima che escano fa parte del lavoro per il quale un ricercatore è retribuito, non è a carico degli editori. Ma, dicono questi, sosteniamo costi enormi per la diffusione del prodotto, per la sua infrastruttura digitale. Se i costi sono davvero enormi, da dove salta fuori quel margine di profitto? E a cosa servono infrastrutture private quando esistono già quelle pubbliche, di società scientifiche e di enti di ricerca, finanziate dalla collettività?
AMBIENTEPOLITICA

L’incubo dei narcos

POLITICA - Il Congresso degli Stati Uniti tramite l’Office of National Drug Control Policy (l’organismo preposto al controllo del traffico di stupefacenti) ha appena pubblicato i risultati di uno studio commissionato a un comitato scientifico internazionale, tra cui figura anche il nostro Cnr, il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Lo studio si intitola “Feasibility of mycoherbicides for eradicating illicit drug crops”, ed è un’analisi di fattibilità per distruggere le coltivazioni di droga usando micoerbicidi. Nella lotta ai narcos, gli Usa hanno infatti pensato di “assoldare” nientemeno che ceppi di funghi fitopatogeni.
POLITICA

Black out di en.wikipedia.org, domani

POLITICA - Domani la versione in inglese di wikipedia resterà chiusa per 24 ore, per protestare contro lo Stop Online Piracy Act (SOPA) e il Protect IP Act (PIPA), due provvedimenti al vaglio uno della Camera dei Rappresentanti e l'altro al Senato USA per regolamentare la proprietà intellettuale in internet. Ne avevamo già parlato qualche tempo fa.
CRONACAECONOMIAINFOGRAFICHEPOLITICA

Quanto spendiamo per la ricerca?

ECONOMIA - L’1,26% del Pil. Ecco quello che l’Italia investe in ricerca e sviluppo, secondo gli ultimi dati dell’Istat. Nel 2010 sono stati stanziati circa 19 miliardi di euro, oltre la metà da parte delle imprese. Lo Stato, le Regioni e le province autonome hanno finanziato solo 8,8 miliardi di euro, un cifra ancora inferiore rispetto agli anni precedenti. Nel nostro Paese - e non è una novità purtroppo – si spende troppo poco per la ricerca rispetto all’Europa, dove la media della spesa si attesta intorno al 2% del Pil. Inoltre, sempre rispetto agli altri Paesi europei l’Italia è agli ultimi posti: solo Grecia, Ungheria e Polonia investono meno di noi in ricerca e sviluppo. Il quadro che emerge dal report dell’Istituto di statistica non è molto confortante. Non solo gli investimenti non aumentano, ma calano anche gli stanziamenti pubblici. Nonostante la scarsità di risorse la ricerca italiana continua a far parlare di sé: dalla velocità dei neutrini al bosone di Higgs, solo per ricordare gli ultimi successi in campo internazionale.
POLITICA

La frittata

Siamo sette miliardi e gli animali di allevamento e di compagnia circa 60 miliardi: è il caso di rendere deliberatamente più pericoloso un patogeno che passa da una specie all'altra? Per gli umani, il virus aviario H5N1 è letale in circa il 60% dei casi (per un confronto: la terribile influenza "spagnola" lo era nell’1% dei casi), ma diversamente di quanto accade con l'influenza di stagione, si trasmette per contatto diretto con l'animale malato o con le sue secrezioni. A settembre però, Ron Fouchier e altri ricercatori del gruppo di Albert...
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