POLITICA

Cronaca, esteri, politica, economia, cultura, costume e sport. Quando la ricerca esce dai laboratori e incontra la società.

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Open access o morte

POLITICA - Qual è l’obiettivo statutario delle fondazioni che finanziano la ricerca? Se lo chiedete a qualsiasi istituzione di questo tipo la risposta sarà più o meno riassumibile in: “stimolare la diffusione del sapere”. La realtà è diversa e ovviamente più complessa, ma l’ostacolo maggiore per un’effettiva circolazione del sapere scientifico è di tipo economico: di fatto i risultati delle ricerche vengono pubblicati spesso su riviste che costano un sacco di soldi. Come dite? Esiste l’open access? Certo, ma volete mettere il lustro di pubblicare su una rivista prestigiosa a...
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Salva la 194!

POLITICA - Resiste ancora la 194. Per la Consulta è "manifestamente inammissibile" il quesito sulla legittimità costituzionale dell'articolo 4 della legge sull'aborto sollevato a gennaio dal Giudice tutelare del Tribunale di Spoleto (ne avevamo parlato qui). Questo dunque il giudizio appena emesso dalla Camera di Consiglio della Corte Costituzionale, a indicare che non esiste alcun conflitto tra normativa italiana e normativa europea. Un giudizio così scarno e netto da sottintendere che non è valsa nemmeno la pena di discutere a lungo le argomentazioni di illeggittimità presentate . E allora resiste a...
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Montagnier direttore: i Nobel insorgono

POLITICA - Succede in Africa ma interessa tutti, anche l'Italia. 45 (su Nature leggerete 35, ma nel frattempo sono aumentati) premi Nobel hanno aderito alla protesta formale inoltrata al presidente del Camerun per la nomina di direttore ad interim del premio Nobel Luc Montagnier del Chantal Biya International Reference Centre (CIRCB) nella città di Yaoundé. Che cosa non va in questa nomina? "I problemi sono almeno due" spiega Vittorio Colizzi, virologo dell'Università di Torvergata, che ha diretto il centro in questione per ben tre anni, e cioè fino alla scorsa primavera. Da un lato, continua Colizzi, c'è un anomalia amministrativa. Il CIRCB da un anno cerca di dotarsi di un direttore con pieni poteri perché fino adesso le responsabilità sono state suddivise, i poteri amministrativi e finanziari erano dati a un amministratore camerunese e i poteri scientifici a un direttore internazionale. "Io sono stato direttore scientifico per tre anni ma questo sistema non ha funzionato," continua lo scienziato, "allora il presidente (del Camerun) ha stilato un nuovo statuto dove ha recepito queste difficoltà e ha previsto, come fanno altre istituzioni scientifiche, la presenza di un solo direttore con compiti sia scentifici che amministrativi. Questo è successo il 31 di maggio."
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Inran e altri enti: il Disegno di legge sulla riforma

Intervista a Leana Pignedoli, senatrice Pd e promotrice del Ddl, con un commento sul caso Inran POLITICA - Il caso Inran è il tema caldo del momento, ma quello della ristrutturazione degli enti vigilati dal Mipaaf, il Ministero dell'agricoltura, è in realtà un argomento ricorrente, specie in questi anni di crisi economica, tutti all'insegna della necessità di stringere la cinghia. A riaccendere la miccia della discussione negli ultimi tempi è stato un disegno di legge presentato in Senato lo scorso 22 marzo, su iniziativa della senatrice Leana Pignedoli, capogruppo del...
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Il ministro Catania risponde sul “caso Inran”

POLITICA - “Tutto è a rischio, e nulla è a rischio. Stiamo facendo a livello di governo una riflessione su tutto il sistema degli enti pubblici, e l’Inran non è in condizioni diverse dagli altri enti. Ma le funzioni dell’Inran non spariranno, saranno eventualmente aggregate”. Così si è espresso il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, a margine dell'inaugurazione di “Eataly”, il forum del Pd sull'agricoltura a Roma, circa l’allarme di un’eventuale chiusura dell’Istituto nazionale della ricerca per gli alimenti e la nutrizione. Per Catania, “non esiste un caso Inran”, in quanto non è stata ancora presa la decisione di sopprimere l’ente. Tuttavia, dalle sue parole si evince che l’ipotesi non è neppure esclusa. “Quando e se lo decideremo, valuteremo il da farsi”, prosegue il ministro del Mpaaf. “Se anche venisse soppresso l'Inran attraverso un accorpamento con altri enti, questo non significa che sopprimiamo le funzioni dell’istituto e la ricerca che fa con i suoi ricercatori. In una fusione tra due o tre enti, al massimo scomparirà il nome, ma i ricercatori li portiamo dietro”. Chissà, invece, che fine farà il personale precario, che all’Inran è circa la metà di quello di ruolo.
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L’Inran non deve morire

OLITICA - L’Istituto nazionale per la ricerca sull’alimentazione e la nutrizione (Inran), l’ente che ha promosso la dieta mediterranea nel mondo, potrebbe chiudere battenti. Il motivo? Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf), a cui l’Inran afferisce, sta facendo pulizia nel marasma di enti e società sotto la propria vigilanza. Riordino, soppressione, riduzione sono le parole d’ordine, in tempo di spending review. Ma c’è il rischio di buttar via il bambino con l’acqua sporca. Nel mirino del Mipaaf ci sono organismi disparati e con compiti spesso sovrapposti. Alcuni si occupano di agricoltura, come il Cra (Consiglio per la ricerca in agricoltura), con 1.800 dipendenti e 47 centri sparsi per l’Italia, e l’Inea (Istituto nazionale di economia agraria), con 300 dipendenti e 20 filiali regionali. Spicca l’Inran, che fa ricerca sull’alimentazione e conta circa 250 persone, dopo l’accorpamento nel 2010 di due enti più piccoli, l’Ense (Ente nazionale sementi elette, 100 dipendenti) e l’Inca (Istituto nazionale per le conserve alimentari, 16 dipendenti). Poi ci sono gli enti economici, come l’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo e alimentare), che finanzia l’acquisto dei terreni da parte degli agricoltori e ha un organico di circa 150 persone, l’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) che distribuisce fondi comunitari per quasi 7 miliardi l’anno. Nell’elenco rientrano inoltre società controllate da questi stessi organismi, come la Sin (Sistema informatico agricolo nazionale), l’Isa (Istituto per lo sviluppo agroalimentare), l'Agecontrol, l'Agensud.
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C’è bisogno di voi

Protezione Civica – un’idea di Riccardo Luna– compie una settimana. Di solito Action Aid sostiene progetti realizzati da ONG nel terzo mondo, ma abbiamo imparato la lezione dell’Aquila. A Protezione civica non servono solo i nostri gruppi locali o che controlliamo come vengono spesi i soldi pubblici. Ci vogliono dottorandi, ricercatori prof. specializzati in scienze della Terra, dei materiali, delle costruzioni, fisica, chimica, matematica, informatica ecc.
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#save194: legge ancora sotto attacco

POLITICA - Non c'è proprio pace per la 194. Sì, sempre lei, la legge dello Stato sull'aborto, da tempo ormai sotto un fuoco incrociato che si sta facendo sempre più fitto. L'ultimo assalto viene dal Tribunale di Spoleto, che ha chiesto alla Corte costituzionale di esprimersi sulla legittimità dell'articolo 4 della legge, quello che disciplina l'interruzione volontaria di gravidanza entro i primi novanta giorni. Le cose sono andate così: il 27 dicembre 2011 una ragazza di 17 anni si presenta in un consultorio familiare di Spoleto manifestando "con chiarezza e determinazione" la volontà di abortire e chiedendo che nella questione non siano coinvolti i genitori
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Profumo sulla faccenda piezonucleare

POLITICA - Francesco Profumo, ministro della ricerca e dell'istruzione, risponde sulla faccenda piezonucleare e lo fa attraverso le pagine di Science Insider (la rivista di politica della scienza di Science) e dichiara che non ha intenzione di finzanziare la ricerca sull'argomento senza il supporto della comunità scientifica. E al momento, vista la petizione firmata dal 1.00o e più persone (moltissimi ricercatori, fra cui scienziati illustri), di supporto non sembra essercene molto. Profumo è stato anche criticato perché sembrava voler piazzare Fabio Cardone, un collaboratore di Alberto Carpinteri nella vicenda piezonucleare, in un posto vacante all'INRIM (di cui Carpinteri è presidente). Profumo nega e dice di aver già proposto due candidature "straniere" per uno dei sette posti vacanti: Elisabeth Giacobino, dell'Università di Parigi VI, e Ernst Göbel, già presidente dell'istututo di metrologia tedesco. Qui trovate maggiori dettagli.
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Per un genetista e migliaia di dalit

POLITICA - Partho Sarothi Ray dell'Indian Institute of Science and Education, pluripremiato per le ricerche sul ruolo degli RNA nella regolazione genica e sul virus dell'epatite C, è stato fermato a Kolkata l'8 aprile durante una dimostrazione pacifica. Accusato di cospirazione contro il governo del West Bengala, è tuttora detenuto insieme ad altri sei militanti per i diritti umani. P.S. Ray - fondatore di Sanhati insieme ad altri ricercatori - chiedeva la ricollocazione come da leggi statali dei dalit espulsi il 30 marzo dallo slum di Nonadanga, all'origine destinato dall'amministrazione ad espulsi e rifugiati da altre zone della città. I capi d'accusa riferiti dal Times of India, un quotidiano moderato, sono inquietanti legami con la guerriglia maoista, detenzione di armi, munizioni ed esplosivi. In attesa di giudizio, gli imputati i restano in carcere per "assembramento illegale" e "attacco alla polizia", due fatti smentiti da reportage televisivi. In sostanza Il Pubblico Ministero ha ritenuto che ogni forma di dissenso democratica e pacifica costituisce una cospirazione a scopi sovversivi.
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