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Immagini, fotografie, grafici, voci e volti. Perché la scienza non è fatta solo di parole.

LA VOCE DEL MASTER

Quando coltivare gli OGM fa male alle farfalle

LA VOCE DEL MASTER - Se anche gli OGM non sono dannosi per noi che li mangiamo, ci possono essere conseguenze inaspettate dalla loro coltivazione. Come quelle evidenziate da un recente studio apparso nel numero di marzo della rivista scientifica Insects conservation and diversity che dipinge un panorama piuttosto preoccupante per le grandi pianure americane, dove la coltivazione di OGM è ormai intensiva. Un gruppo di ricercatori della Iowa State University e della University of Minnesota guidato dal biologo Lincoln Brower, ha raccolto ed elaborato i dati sulla presenza della farfalla monarca (Danaus Plexippus) nei territori del Messico settentrionale. Perché il Messico, se lo studio riguarda le farfalle che vivono nel Midwest? I ricercatori hanno individuato nelle aree montuose di confine il luogo adatto per contare le farfalle, dato che i colorati insetti migrano durante gli inverni verso quella regione; lì è stata dunque studiata la popolazione delle farfalle monarca tra il 1999 e il 2010. I dati restituiti dalla ricerca sono tutt'altro che incoraggianti: nel corso dell'ultimo decennio l'area occupata dalle farfalle che vanno a svernare si è ristretta quasi del 50%.
AMBIENTECRONACAINFOGRAFICHE

Il big killer

AMBIENTE - Tira una brutta aria. Secondo le previsioni dell'Ocse da oggi al2050 l'inquinamento sarà una delle principali cause delle morti premature, superando il problema dell'accesso all'acqua potabile e quello della mancanza di servizi igienici. Se oggi i Pm10 sono responsabili di circa un milione di morti all'anno, nel 2050 causeranno 3,6 milioni di vittime. Del resto, oggi, solo il 2% della popolazione mondiale ha la fortuna di vivere in un ambiente con concentrazioni di Pm10 inferiori alla soglia limite di 20 microgrammi per metro cubo fissata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Il 70% ne deve subire più di 70, un valore che non accenna a diminuire soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.
JEKYLL

L’arca di Joel

JEKYLL – Joel Sartore, storica firma del National Geographic Magazine, è un moderno Noè: lui, gli animali, non li salva conducendoli su un’arca bensì imprimendoli sulla pellicola della macchina fotografica. Basti prendere ad esempio la sua ultima impresa, The Biodiversity Project, il cui scopo è «mostrare la posta in gioco e stimolare così l’interesse della gente quando ancora c’è il tempo per rimediare». Come? Fotografando, naturalmente, su sfondo bianco o nero «per mettere zanzare e tigri sullo stesso piano», le specie a rischio di estinzione. Una missione intrapresa dopo aver...
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MRPOD – Niente tsunami, ecco perché

MRPOD -- Alle 10 e 38 (italiane) di mercoledì scorso il mondo è rimasto col fiato sospeso. Memori della tragedia avvenuta nel 2004, una nuova forte scossa verificatasi ancora una volta al largo delle coste dell'Isola di Sumatra, non lontano dalla già devastata Banda Aceh, ha fatto temere tutti che la tragedia si ripetesse. Qui, qui, qui, e qui, potete ripercorrere le tappe di mercoledì: è stato subito lanciato un allerta dal Pacific Tsunami Warning Centre, ma alla fine in poche ore per fortuna ci si è resi conto che il pericolo era scampato. Le onde nelle località più colpite non hanno superato il metro. Ora a quasi due giorni dalla prima scossa i sismologi fanno il punto: come mai non si sono prodotte onde notevoli in questa occasione? E i modelli, una volta ottenuti dati precisi sulla situazione, cosa hanno previsto? Insomma questo sisma è stato un buon test per capire a che punto sta la nostra conoscenza sul verificarsi degli tsunami? Ne abbiamo parlato con Fabio Romanelli, sismologo esperto di tsunami dell'Università di Trieste. Il sistema di tsunami warning questa volta, ci spiega Romanelli, è stato tempestivo. Appena si è visto che la scossa era piuttosto forte (magnitudo 8.8 e poi rivista a 8.6) è scattato un bollettino preliminare che successivamente in poco tempo è stato validato con i dati registrati dalle delle boe piazzate in tutto l'Oceano Indiano (il numero delle boe è cresciuto molto dopo l'evento del 2004). Questo sistema capillare ha fatto sì che nel giro di soli cinque bollettini (in poche ora dalla scossa) si è potuto far rientrare l'allarme. "Una delle diversità rispetto al 2004 è non solo che adesso ci sono tre sistemi di warning," spiega Romanelli, "ma anche che una volta che si è capito che il meccanismo della scossa era di tipo diverso - a scorrimento di tipo orizzontale - ci si è potuti rassicurare e si è potuto chiudere l'allarme.
LA VOCE DEL MASTER

Il ruolo dei livelli di ossigeno nei tumori

LA VOCE DEL MASTER - Le ricadute di cancro alla prostata dopo la radioterapia si associano ad una brusca diminuzione di ossigeno nella massa tumorale stessa, e questo potrebbe fornire un supporto efficace nella scelta dei trattamenti successivi. In particolare è stato dimostrato che l’ipossía, cioè la ridotta disponibilità di ossigeno, nelle cellule della massa tumorale di carcinoma prostatico influisce negativamente sulla riuscita della radioterapia e rende più probabili i fenomeni di recidiva. Da qui l’ipotesi di associare in futuro alla radioterapia un trattamento mirato verso l’ipossìa stessa, al fine di garantire la cessazione definitiva della proliferazione tumorale e aumentare la probabilità di sopravvivenza.
JEKYLL

Autismo: quando l’accademia è distante dalle persone

Incontro Claudia in un caffè del centro di Trieste. Claudia è la giovane mamma di Gregor, sette anni; bambino allegro, sorride tanto, gioca. Gregor è un bambino sensibile e ama tantissimo gli animali. Gregor è autistico. Ho contattato Claudia in seguito al dibattito che, nel mese di febbraio, è rimbalzato fra le pagine de Il sole 24 ore e Repubblica. La scienza è arrivata sui grandi quotidiani, questa volta, non per svelare il nuovo risultato di una ricerca, non per una scoperta eclatante, ma per un problema di definizioni e...
LA VOCE DEL MASTER

Il suono venuto dallo spazio

LA VOCE DEL MASTER - Che il 2012 sarà l’anno della grande apocalisse Maya lo sappiamo ormai un po’ tutti. Ma a quanto pare la fine del mondo si sta facendo preannunciare da una serie di fenomeni sonori registrati in varie località del pianeta e immortalati in molti filmati sparsi per il web. Tutto è iniziato da un video girato a Kiev, in cui un triste panorama di periferia urbana viene reso ancora più inquietante da un suono, apparentemente senza un’origine chiara, ripetuto per alcuni minuti. Un lamento quasi umano, che in effetti potrebbe far nascere le ipotesi più bizzarre: strane condensazioni della materia celeste, un anticipo delle trombe del giudizio universale, il rimbombo di una navicella aliena che sfreccia nella stratosfera, e via fantasticando. In pochi mesi le riprese di questo genere di eventi si sono moltiplicate, dalla Costa Rica al Canada, dall’Australia alla Malesia. In alcuni casi, gli autori dei filmati hanno pensato bene di riutilizzare l’audio del primo video per sonorizzare riprese effettuate in svariati luoghi del pianeta (qui una corposa selezione).
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MrPod – Omeopatia: cosa cambia se i prodotti vengono registrati?

MRPOD - È notizia di questi giorni: i prodotti omeopatici diventano certificati. L’Italia infatti recepisce una direttiva europea del 2006 in base alla quale anche i rimedi alternativi devono seguire un iter di registrazione prima di essere immessi sul mercato. A occuparsi del censimento di qualcosa come 30 mila prodotti in commercio – sarà l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. Mentre le aziende del settore si sfregano le mani, perché potranno finalmente mettere sul mercato nuovi preparati sia in Italia che all’estero, c’è chi parla di svolta storica per il riconoscimento ufficiale della medicina non convenzionale. Volano parole grosse, come “equiparazione”. Ci s’illude che i prodotti omeopatici, da ora in poi, saranno sottoposti a uguali controlli e, quindi, acquisiranno finalmente pari dignità dei farmaci tradizionali. O, al contrario, se non dovessero superare gli esami, saranno tolti dalla circolazione, tagliando la testa al toro sull’eterna diatriba tra sostenitori e detrattori della disciplina dell’estrema diluizione di Hahnemann. Bene, le cose non stanno affatto così
LA VOCE DEL MASTER

Delfini: morti misteriose nel Golfo del Messico

LA VOCE DEL MASTER - La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha riferito che 714 delfini e altri cetacei sono stati trovati arenati sulla costa che va dal confine fra la Louisiana e il Texas fino al Franklin County in Florida, nel periodo che va da febbraio 2010 al 1 aprile 2012. Di questi mammiferi solo il 5 percento era ancora vivo. Si tratta di una mortalità senza precedenti, normalmente infatti i delfini che vengono ritrovati sulle rive settentrionali del Golfo del Messico sono in media 74 ogni anno. I biologi della NOAA ritengono che siano morti effettivamente più di 714 cetacei, considerando anche quelli che si sarebbero decomposti o che sarebbero stati mangiati da altri animali prima di raggiungere la costa
JEKYLL

Gli OGM secondo Clini: due opinioni a confronto

JEKYLL - Un’apertura agli OGM, quella del ministro dell’Ambiente Corrado Clini, che ha fatto discutere. Sul piano politico, ma anche su quello tecnico e scientifico. Ma facciamo un passo indietro: il 14 marzo scorso il Corriere della sera ha pubblicato un’intervista nella quale il ministro auspicava un’inversione di tendenza nei confronti degli OGM: su questo tema, secondo Clini, l'Italia è troppo diffidente. Al di là del dibattito politico e istituzionale, comunque, l'intervista di Clini ha presentato diversi riferimenti scientifici non sempre precisi. La sua apertura agli OGM, quindi, è supportata da argomentazioni tecniche corrette? Ne abbiamo parlato con Riccardo Bocci, agronomo e coordinatore della Rete Semi Rurali, e Piero Morandini, ricercatore in Fisiologia vegetale dell'Università di Milano e docente di Biotecnologie Industriali vegetali.
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