MULTIMEDIA

Immagini, fotografie, grafici, voci e volti. Perché la scienza non è fatta solo di parole.

PODCAST

MrPod – Emergenza ILVA

MRPOD - È il 1905 quando l’Ilva, una grande acciaieria, si insedia a Taranto. Per i cittadini è un bacino occupazionale importante, lo è sempre stato in un sud afflitto dall'eterno problema della disoccupazione. Per l’ambiente e la salute dei cittadini però è una mannaia. Lo si sa da sempre ma è solo nell’ultimo decennio che la coscienza ambientalista, e non solo, delle persone ha puntato l’attenzione sull’industria pesante, specie se alle porte della città, e l’Ilva è uno degli esempi più paradigmatici. Circa un mese fa a seguito di una perizia presentata dal Gip Patrizia Todisco, dove si evidenziano una serie di danni ambientali e sulla salute pubblica causati dall’attività dell’azienda, il sindaco emette un’ordinanza che ingiunge a Ilva di tagliare drasticamente le emissioni. Frattanto è in corso un'indagine preliminare che potrebbe portare Emilio e Nicola Riva (ex e attuale Ceo dell'azienda) sotto processo per “catastrofe naturale”, e si sta anche discutendo di aprire un tavolo nazionale per valutare la vicenda (a quanti è venuta in mente la sentenza di poco più di un mese fa sull’Eternit di Casalmonferrato?). Come andrà a finire? Abbiamo chiesto a Giorgio Assennato, presidente di ARPA Puglia, cosa succederà allo scadere del mese di ultimatum del sindaco di Taranto, e abbiamo avuto una sorpresa. Abbiamo poi chiesto anche un parere a Lunetta Franco, presidente del circolo di Taranto di Legambiente
LA VOCE DEL MASTER

Screening anti-tumorali da una goccia di sangue

LA VOCE DEL MASTER - La Sissa, insieme all'Università di Trieste e al CRO di Aviano, ha dato il via ad un innovativo progetto con l'obiettivo di sviluppare nuovi strumenti per la diagnosi precoce dei tumori. Alessandro Laio, scienziato della Sissa coinvolto nel progetto, ci spiega come si potrebbero individuare marker proteici tumorali che, combinati con dei nanodipositivi, fornirebbero strumenti diagnostici rapidi e non invasivi.
LA VOCE DEL MASTER

Fatti non fummo a viver nello spazio?

LA VOCE DEL MASTER - Una lunga permanenza nello spazio può indurre pericolose alterazioni agli occhi degli astronauti, con conseguenze sulla vista stessa. Lo dimostra una ricerca appena pubblicata sulla rivista Radiology. 27 astronauti sono stati sottoposti a risonanza magnetica in seguito a missioni spaziali prolungate, che hanno comportato lunghi periodi in condizioni di microgravità. Lo studio delle immagini ottenute ha evidenziato anomalìe delle orbite oculari e a livello endocranico nella maggior parte dei soggetti. In particolare, le condizioni rilevate sono molto simili a quelle connesse all’ipertensione endocranica idiopatica, una condizione in cui la pressione all’interno del cranio aumenta inspiegabilmente e che può portare a disturbi visivi potenzialmente anche gravi. Infatti l’aumento della pressione sul retro del bulbo oculare può determinare un rigonfiamento dell’area in cui l’occhio è connesso al nervo ottico, con conseguenti danni irreversibili alla vista
LA VOCE DEL MASTER

Un database pubblico sulla salute degli oceani

LA VOCE DEL MASTER - Pochi giorni fa è stato pubblicato in rete il più completo database riguardante i livelli di anidride carbonica (CO2) misurati sulla superficie degli oceani negli ultimi 40 anni. L’atlante, chiamato SOCAT (Surface Ocean CO2 Atlas), comprende 6.3 milioni di misurazioni eseguite in navi da ricerca o imbarcazioni commerciali in giro per gli oceani a partire dal 1968 fino ad oggi. L’ideazione di SOCAT è partita nel 2007 a seguito dalla necessità, espressa da oceanografi e climatologi di tutto il mondo, di riunire in un unico formato tutti i dati disponibili sulla quantità di CO2 presente nelle acque marine del pianeta. Alla stesura del database hanno partecipato più di 100 scienziati da diverse nazioni, coordinati, fra gli altri, dall’Università dell’East Anglia (UEA) e dalla Commissione Oceanografica Intergovernamentale (IOC) dell’UNESCO. Il database è a portata di click per chiunque lo voglia consultare. É stato infatti ideato per essere facilmente interrogabile da scienziati ma è aperto anche anche a curiosi o appassionati
AMBIENTECRONACAINFOGRAFICHE

Il peso ambientale di una tazzina di caffè

MBIENTE - Ogni mattina quando sorseggiamo la nostra tazzina di caffè contribuiamo alla deforestazione dell’Amazzonia. Il passaggio dalla coltivazione tradizionale del caffè, all’ombra degli alberi, a quella industriale al sole ha un impatto molto elevato sull’ambiente. Oggi per produrre un kg di caffè tostato sono infatti necessari 4 mc di acqua e 17 kg di materiali abiotici (sedimenti, rocce, minerali…). A rivelarlo è lo studio “Market trasformation” realizzato dal Wwf e dal Sustainable Europe Research Institute
FOTOGRAFIAVIAGGI

La Barca Pulita in Kiribati

VIAGGI - L’ultima meta della Barca Pulita è stato il Kiribati. Partendo dalle Fiji e con una breve sosta a Funafuti capitale delle Tuvalu, uno dei luoghi della Terra a maggior rischio di scomparire per via dell’effetto serra e del conseguente innalzamento del livello degli oceani, la Barca Pulita ha puntato sul Kiribati buttando l’ancora dopo 7 giorni a Tarawa la capitale.
OGGISCIENZA TV

OggiScienza TV – Lost at sea

2.7 miliardi di euro all'anno e centomila posti di lavoro. Questi i costi impressionanti dello sfruttamento massivo delle risorse ittiche. A calcolarlo è stato un report ("Lost at sea") recentemente realizzato dalla New Economic Foundation, che mira a quantificare il costo sociale ed economico dello sfruttamento ittico. Ne parliamo con uno degli autori, Aniol Esteban....
LA VOCE DEL MASTER

Missione Planck: intervista a Carlo Baccigalupi

LA VOCE DEL MASTER - Ultime dalla missione Planck. Il satellite ha individuato enormi nubi di gas freddo e una misteriosa nebbia di microonde che potrebbe aiutarci a capire le origini della materia oscura nella nostra galassia. Ce le racconta in un’intervista il Professor Carlo Baccigalupi, uno dei responsabili del Planck Data Processing Centre di Trieste. (Il servizio è stato realizzato da Isabella Buono, Elisa Corni, Alice Pace)
MULTIMEDIA

Sakura. Un video per il Giappone

ARTE, MUSICA E SPETTACOLI - Un anno dopo tutto è cambiato in Giappone. Dopo il terremoto, il maremoto, il disastro della centrale nucleare di Fukushima, l'11 marzo 2011: migliaia e migliaia di morti, interi paesi completamente rasi al suolo, l'incubo persistente della contaminazione radioattiva nelle zone vicine alla centrale. Tra poco, i ciliegi torneranno a fiorire, e chissà se i giapponesi avranno voglia di tornare a celebrare l'hanami, la festa dei ciliegi in fiore, di tornare a passeggiare nei parchi sotto una delicata pioggia di sakura (i piccoli fiori rosa...
AMBIENTECRONACAINFOGRAFICHE

Dove va a finire il tecno-pattume?

AMBIENTE - Ogni anno in Europa vengono prodotte 12 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici (Raee). Un tesoro fatto di plastica, metalli e silicati che potrebbero essere utilizzati per produrre nuove tecnologie. Purtroppo, però, attualmente la maggior parte di queste risorse va perduta a causa dello smaltimento improprio. Lo scorso gennaio il Parlamento europeo ha dato il via libera ai nuovi obiettivi ambientali. Entro il 2016 ogni Paese dovrà raccogliere 45 tonnellate di rifiuti di prodotti elettronici per ogni 100 tonnellate messe sul mercato nei tre anni precedenti. Nel 2019 la percentuale dovrà salire al 65% o si potrà raccogliere l’’85% dei rifiuti di materiale elettronico prodotto.
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