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Una finestra sul futuro. Diamo uno sguardo alle nuove frontiere della ricerca e ai protagonisti che rendono possibile il progresso della scienza.

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Un nuovo metodo di diagnosi per l’autismo?

"È possibile distinguere il cervello autistico da quello che non lo è semplicemente osservando i pattern di attività neurale? Sì, è possibile": Roberto Fernandez Galan della Cave Western Reserve University è sicuro che il metodo diagnostico da lui sviluppato con altri colleghi dell'Università di Toronto (pubblicato sulla rivista PLoS One) servirà a migliorare le diagnosi di autismo, che per ora si basano in gran parte sull'osservazione del comportamento dei bambini.
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Mangeremo alberi?

Le proiezioni mostrano che entro il 2050 saremo più di 9 miliardi di persone sulla Terra; se a questo aggiungiamo il fatto che aumenta anche il consumo pro capite di generi alimentari ecco pronta la ricetta per una futura crisi globale. Dove reperire tutte le risorse necessarie? Dal Politecnico della Virginia arriva una soluzione (forse) per il prossimo futuro: gli alberi. Secondo uno studio pubblicato su PNAS, infatti, è stato elaborato un procedimento per trasformare la cellulosa in amido, utilizzando un enzima sintetico.
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Nature sul caso Stamina

CRONACA - Per la seconda volta la rivista Nature prende posizione chiara sulla vicenda che sta infiammando l'opinione pubblica nel nostro Paese, cioè quella che vede al centro della discussione la Stamina Foundation, capitanata da Davide Vannoni, che non è laureato in medicina e che almeno fino all'anno scorso insegnava psicologia della comunicazione all'Università di Udine, e promotore di una "terapia" a base di staminali mesenchimali, da lui inventata, e secondo lui in grado di curare diverse patologie, dalla sclerosi multipla alla famigerata leucodistrofia metacromatica. Famigerata perché proprio da questa malattia è affetta la piccola Sofia, la bambina pietradelloscandalo/vittimasacrificale "usata" dalle Iene, il programma televisivo, per fare audience premendo sui tasti più ovvi dell'animo umano, la pietà e il dolore genitoriale. Per un riassunto della storia potete leggere qui. Ieri Nature ha tuonato di nuovo sulla vicenda con un editoriale (il primo articolo era di Allison Abbot), qui di seguito un riassunto (ragionato) per chi non legge l'inglese. (Per chi conosce la lingua consiglio vivamente una lettura)
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OggiScienza TV – Salto di Quirra: l’invisibile e l’impossibile

"Abbiamo tentato di fare un film che esplorasse l'invisibile e l'impossibile: l'invisibile di una minaccia mortale non ancora riconosciuta scientificamente e l'impossibile di un luogo inviolato in nome della ragion di stato." È così che viene presentato Materia Oscura, il film-documentario di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti, proiettato nei giorni scorsi nell'ambito del festival Le Voci dell'Inchiesta.
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More Than Honey

Le api stanno scomparendo? Perché sono tanto importanti per il pianeta e per l’uomo? Ruota attorno a questi interrogativi More Than Honey, documentario del regista svizzero Markus Imhoof.
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A come Alimentazione

Cambiare le abitudini alimentari a scuola per rendere i ragazzi più consapevoli oggi e più sani domani. È questa la sfida lanciata dal film-documentario Cafeteria man, proiettato nell'ambito del festival Le Voci dell'Inchiesta che si sta svolgendo in questi giorni a Pordenone.
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La spirulina, scherzo ittico?

La custode e un avvenente collega ritengono autentico il documento qui riprodotto. Nel caso sbagliassero e un lettore sapesse che qualcuno si è appropriato illegalmente dell'identità dell'Amministratore Unico di una Big Pharma, chiami subito la poliz ups redazione.
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Al cervello il ritratto piace più del paesaggio

Un team di ricercatori della Sapienza e della Fondazione Santa Lucia di Roma ha analizzato la reazione del cervello delle persone di fronte ai capolavori esposti alla mostra del Vermeer e dei suoi contemporanei e, successivamente, ai dipinti religiosi di Tiziano. Due studi, risultati omogenei, che dimostrano come il cervello reagisca con intensità diversa alla vista di un ritratto o di un paesaggio.
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OggiScienza TV – Con Planck nuovi dati dall’ignoto spazio profondo

OGGISCIENZA TV – Ha raccolto la luce fossile dell’universo, quella emessa quando il cosmo aveva “soltanto” 380.000 anni. Il satellite Planck, lanciato in orbita nel 2009, ha setacciato il cielo per raccogliere la radiazione cosmica di fondo, quello che resta della radiazione elettromagnetica rilasciata dal Big Bang. I dati raccolti, presentati per la prima volta lo scorso 21 marzo, hanno permesso di tracciare una nuova mappa dell’universo, con una precisione mai raggiunta prima.Perché questi nuovi dati sono così importanti? Ne parliamo con Valeria Pettorino, ricercatrice di cosmologia all’Università di Ginevra, che collabora al progetto Planck.
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