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Una finestra sul futuro. Diamo uno sguardo alle nuove frontiere della ricerca e ai protagonisti che rendono possibile il progresso della scienza.

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Idratata come la pelle di un pomodoro

CRONACA - Per mantenersi idratate, le piante hanno un metodo tutto loro. A partire dai frutti fino ad arrivare ai rami e alle foglie, fanno in modo da essere rivestite da un sottile strato di pelle trasparente, la cosiddetta cuticola, che limita l’evaporazione e dunque le aiuta a trattenere l’acqua. Studiando la buccia del pomodoro è stato adesso compreso il meccanismo con cui le piante utilizzano la cutina, la molecola alla base di questo strato protettivo, per formare la cuticola. Lo trovate pubblicato su Nature Chemical Biology. Trevor H. Yeats della Cornell University di Ithaca e i suoi collaboratori hanno identificato il meccanismo enzimatico con cui viene prodotta la cutina e il processo attraverso il quale essa si assembla nella cuticola. Per farlo, gli scienziati sono partiti da esperimenti sulla buccia dei pomodori, che normalmente contiene molta di questa sostanza. In particolare, il pomodoro “normale” è stato confrontato con pomodori geneticamente modificati, con una pelle molto sottile e che si disidratavano velocemente. Dal confronto è emerso che in quelli modificati non era presente l’enzima aciltransferasi, che è stato battezzato quindi come responsabile della formazione della cuticola attraverso l’aggregarsi dei mattoncini di cutina. A conferma del suo ruolo, altre piante o parti di piante sono state prese in esame e ne è risultato che l’enzima manca anche nelle alghe, che appunto non hanno bisogno di proteggersi dalla disidratazione.
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Agricoltori per caso

CRONACA - Gli uccelli giardinieri (Famiglia Ptilonorhynchidae) sono da sempre famosi per gli straordinari pergolati che costruiscono con estrema fantasia e geometria per attrarre le femmine. Nel corso degli anni, questa loro abilità è stata sotto l'occhio attento dei ricercatori di tutto il mondo che hanno scoperto aspetti sempre più singolari del loro comportamento sessuale: straordinario è il caso del grande giardiniere grigio (Ptilonorhynchus nuchalis), che con la perfetta architettura del suo pergolato e la disposizione dei sassi secondo un preciso ordine costringe le femmine a visitare la propria arena sessuale da una prospettiva distorta che lo rende più grosso, quindi più sessualmente attraente. Altre specie, invece, utilizzano fiori e semi allo scopo di conquistare le potenziali partner riproduttive, selezionandoli accuratamente per forma e per colore. Oggi, emerge come questa attenta selezione possa influenzare non solo le chances di accoppiamento dei maschi, ma anche il successo riproduttivo delle piante predilette dai giardinieri. Dalle pagine della rivista Current Biology, un gruppo di ricercatori ha infatti documentato come la presenza degli uccelli giardinieri della specie Ptilonorhynchus (Chlamydera) maculata favorisca la germinazione delle piante di Solanum ellipticum, i cui frutti sono utilizzati nei display sessuali
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Prove tecniche di DNA artificiale

FUTURO - Un nuovo articolo fresco fresco di pubblicazione su Science, aggiunge nuovi, e probabilmente importanti, mattonicini di conoscenza nel campo della biologia sintetica. Il gruppo di ricercatori della Arizona State University ha creato sei tipi di DNA artificiale (chiamati con il nome collettivo di XNA, dove la X rappresenta un composto sostitutivo dello zucchero contenuto in RNA e DNA, ribosio nel primo e desossiribosio nel secondo), ed è riuscito prima a far sì che gli XNA si replicassero con un processo autonomo e poi a far subire un processo di selezione naturale a un particolare tipo di XNA (chiamato HNA, quello con l'anidroexitolo al posto dello zucchero tradizionale). DNA e RNA sono le uniche molecole che subiscono un processo di selezione naturale darwiniana, e sono infatti la base per la vita sul nostro pianeta. Il DNA e l'RNA sono in grado di conservare e trasmettere informazione, proprio per la loro singolar e capacità di autoreplicarsi. Gli scienziati stanno da tempo cercando di mettere a punto molecole artificiali con caratteristiche simili al DNA e all'RNA, per comprendere meglio, fra le altre cose, le origini della vita.
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La rete complessa del go

CRONACA - Computer capaci di battere i migliori giocatori di go? Ancora impossibile, ma la sfida potrebbe presto essere vinta grazie al lavoro di due fisici teorici francesi, ricercatori all'equivalente transalpino del nostro Cnr, il Cnrs. Olivier Giraud e Bertrand Georgeot, che lavorano rispettivamente nei laboratori di fisica teorica e di modelli statistici delle Università di Tolosa III e di Parigi-Sud, hanno applicato per la prima volta la teoria delle reti a un gioco di strategia. I loro risultati, pubblicati sulla rivista Europhysics Letters, dovrebbero permetterci di migliorare i futuri...
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Vaccinazione sociale

NOTIZIE - Anche le formiche, nel loro piccolo, si vaccinano. Del resto, qualche sistema protettivo davvero efficace contro le infezioni ce lo devono pur avere, considerato l'ambiente affollato in cui vivono: nel chiuso del nido basterebbe poco per provocare un'ecatombe. Su PLoS Biology, il gruppo della biologa evoluzionista Sylvia Cremer descrive nelle formiche del genere Lasius un sorprendente meccanismo di vaccinazione sociale attiva contro un fungo patogeno, Metarhizium anisopliae
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Da Fermilab a E.T stop baci stop

FUTURO - Nei ritagli di tempo di un esperimento simile a quello tra il CERN e i laboratori del Gran Sasso, al FermiLab di Chicago un centinaio di fisici ha inventato il "neutrinofono". A bordo di un'astronave in viaggio nel sistema solare, consentirà di parlare con l'equipaggio anche se si trovasse dietro un altro pianeta. In un articol0 di prossima pubblicazione sulle Modern Physics Letters A, David Stancil e i suoi colleghi descrivono in realtà una variante del telegrafo. L'idea di partenza risale a trent'anni fa, quando Fasci di neutrini sono stati proposti per veicolare comunicazioni in circostanze insolite, quali comunicazione globale point-to-point, comunicazione con sommergibili, comunicazione sicura e comunicazione interstellare. Hanno scritto il messaggio in codice ASCII, invece del Morse, e riprogrammato l'acceleratore che spara protoni su un bersaglio di grafite e fornisce i conseguenti neutrini alla beamline NuMI, perché ogni impulso dovuto al botto dei protoni corrispondesse a 1 e uno senza botto a 0. Colpo di fortuna, la potenza del fascio era ridotta a metà perché l'acceleratore stava chiudendo per manutenzione.
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A spasso per il DNA

CRONACA - Se sei una nano-macchina, una passeggiata sui filamenti di DNA la puoi fare davvero. Basta avere come binario un tratto di DNA a singolo filamento, come fonte di energia la luce a una determinata intensità e come vagoncino mobile una molecola fotosensibile in grado di legarsi a precise sequenze di DNA stesso. Questa la visione semplificata dell’ultimo lavoro di Mingxu You del Dipartimento di Chimica e Fisiologia della University of Florida e dei suoi collaboratori, pubblicato sull’ultimo numero di Angewandte Chemie International Edition. Si tratta del primo esempio di dispositivo mobile alimentato da energia luminosa in grado di spostarsi lungo il DNA in modo autonomo, monodirezionale e altamente controllato. Il movimento lungo il cosiddetto binario è garantito dal fatto che la luce incide sulla struttura della macchina (in particolare sul pirene) andando a modificare chimicamente una sua porzione (i ponti disolfuro). Automaticamente questa consente ad una seconda porzione di aggrapparsi al punto di ancoraggio successivo, come se si trattasse di due vere e proprie gambe che camminano. O addirittura corrono! Questo dipende esclusivamente dall’intensità della luce a cui il dispositivo viene esposto: maggiore è l’intensità, maggiore è la velocità della macchina… e se vogliamo tirare il freno a mano, basta spegnere la luce
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L’Odissea del culbianco

CRONACA - Le incredibili vicende che il prode Ulisse dovette affrontare nei 10 anni del suo ritorno a Itaca non sono nulla in confronto alle peripezie che, due volte all'anno, è costretto a fronteggiare il culbianco, un piccolo passeriforme migratore. Questo uccellino si riproduce a latitudini boreali in tutti i continenti dell'emisfero nord e, come tutti i migratori a lungo raggio, compie lunghi viaggi verso i quartieri di svernamento, situati a ridosso dell'equatore. Ma in che continente? Un gruppo di ricercatori internazionali (trovate la ricerca su Biology Letters) ha tracciato le rotte migratorie di 46 individui, grazie all'utilizzo di geolocator, dispositivi che rilevano con precisione la posizione giornaliera dei singoli individui.
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Lettura per soli adulti

FUTURO - Il rapporto “Neuroscienze, conflitto e sicurezza", pubblicato la settimana scorsa dalla Royal Society, è una rassegna delle neurotecnologie sviluppate a scopo clinico e militare, e delle loro applicazioni in guerra e nel "controllo dell'ordine pubblico". Si tratta del "terzo modulo" della serie "Brain Wave". Come i rapporti precedenti (disponibili gratuitamente qui), è scritto in modo semplice e ogni termine tecnico è spiegato con cura, forse perché i dodici esperti scelti dalla Royal Society (nessuno appartenente alle forze armate o di polizia) si rivolgono innanzitutto ai governanti. Identificano le aree i cui progressi promettono "vantaggi" nel reclutare, formare, potenziare e riabilitare il personale militare: - il neuroimaging per identificare le persone che imparano più velocemente e più disposte a correre rischi; - il neuroimaging che rivela i marcatori della percezione visiva al di sotto del livello cosciente, da sfruttare per il rilevamento fulmineo di obiettivi da colpire
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Gli antichi mari di Marte

La sonda Mars Express dell'Agenzia spaziale europea (Esa) ha ottenuto delle prove convincenti della presenza, nel passato, di un oceano su Marte. La sonda, usando un radar, ha rivelato sedimenti provenienti da un fondale oceanico entro confini già identificati come delle antiche zone costiere del pianeta rosso. Il radar Marsis è stato lanciato nel 2005 e da allora ha raccolto dati sul sottosuolo marziano. Jérémie Mouginot, che divide le sue ricerche tra l'Istituto di planetologia e astrofisica di Grenoble, in Francia, e l'Università della California di Irvine, Stati Uniti, insieme...
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