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Una finestra sul futuro. Diamo uno sguardo alle nuove frontiere della ricerca e ai protagonisti che rendono possibile il progresso della scienza.

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Membrane cellulari artificiali

FUTURO - Creare - pardon, produrre - vita artificiale da zero fa ancora parte esclusiva dell'iperuranio scientifico, ma pochi giorni fa la chimica ha abbattuto una frontiera importante verso questo obiettivo. Usando una nuova reazione chimica, ricercatori dell'università della California di San Diego, condotti da Neal Devaraj, insieme a Itay Budin, studente della Harvard University, hanno prodotto membrane cellulari che si assemblano da sole. Queste membrane sono gli involucri strutturali che contengono e facilitano le reazioni necessarie alla vita (a proposito di origini della vita sulla Terra, si veda anche qui). I risultati del lavoro del gruppo sono riportati dal Journal of the American Chemical Society, e coincidono quasi nel tempo con la Gordon Research Conference sulle origini della vita tenutasi dall'8 al 13 di questo mese a Galveston, in Texas
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Inquinamento della Concordia: la situazione

NOTIZIE - La situazione degli inquinanti in mare derivanti dal naufragio della nave Concordia nei pressi dell’Isola del Giglio al momento appare sotto controllo. Non c’è nessuna emergenza legata alla perdita di detersivo, mentre a breve, anzi, brevissimo, si inizierà ad aspirare il carburante. Tuttavia ci sono altri rischi. Abbiamo sentito Juri Pittaluga, portavoce del Prefetto Gabrielli, commissario per l'emergenza: “Le attività di rimozione degli idrocarburi dalla nave inizieranno verosimilmente sabato. In questo momento stiamo verificando la messa in opera delle valvole che consentiranno l’aspirazione del carburante”.
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Riscaldamento globale: una molecola che fa discutere

AMBIENTE - Una molecola presente nell'atmosfera terrestre sembra candidarsi a un ruolo fondamentale nel contrastare il riscaldamento globale. Sorgono però molti dubbi sulla sua effettiva applicabilità. In un articolo pubblicato su Science, ricercatori delle università di Manchester e Bristol, Regno Unito, e dei Sandia National Laboratories, Stati Uniti, hanno riportato gli effetti potenzialmente rivoluzionari di un tipo di radicali, i biradicali Criegee (dal nome del loro teorizzatore, Rudolf Criegee), che sarebbero capaci di abbassare la temperatura del pianeta.
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Un cuore a pezzi (per davvero)

SALUTE - Non è proprio una buona notizia. Uno studio appena pubblicato sostiene che l'intenso stress psico-fisico conseguente alla perdita di una persona cara può aumentare il rischio di infarto. Non è del tutto una novità, già da qualche tempo i medici parlano di "sindrome del cuore spezzato", i cui sintomi ricordano quelli dell’infarto, ma non dipendono dall’occlusione delle arterie bensì da uno stato emotivo che mina le funzionalità cardiache. Lavori precedenti a questo più recente (pubblicato su Circulation) avevano già evidenziato un'innalzata probabilità di rischi cardiaci e morte dopo la perdita del coniuge o di un figlio. Questo capitanato da Elisabeth Mostofsky (del Beth Israel Medical Center di Boston) però è il primo ad analizzare in maniera sistematica gli effetti immmediati del lutto e dimostra che nel giorno successivo alla perdita di una persona cara il rischio di attacco cardiaco diventa ben 21 volte maggiore. Nel mese successivo il rischio cala ma resta sempre superiore alla media (nella settimana successiva alla perdita è sei volte piu alto del normale).
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La chimera che non è più una chimera

FUTURO - Ogni cellula di un singolo organismo contiene lo stesso DNA (fatta eccezione per i gameti che negli organismi sessuati contengono una metà arbitraria del corredo genetico del possessore). Questa affermazione è in generale valida, a meno che l'organismo non sia una chimera, e cioè un individuo "costruito in laboratorio" fondendo insieme embrioni diversi , proprio come le tre scimmette Rhesus prodotte nei laboratori dell'Oregon National Primate Research Center. Si tratta delle prime scimmie mai create con questa controversa metodologia (in realtà, pur essendo un evento raro le chimere esistono anche in natura e derivano dalla fusione spontanea in utero di più embrioni - non vi fa venire in mente Stephen King?). Le tre scimmiette stanno bene e non hanno difetti congeniti. Si tratta di due gemelli (Roku e Hex) e un "figlio unico" (Chimero, originale, eh?). I tessuti dei tre contegono DNA proveniente da più corredi genetici (fino a sei). Le cellule di provenienza diversa non si fondono mai, ma lavorano insieme per portare avanti la normale funzione del tessuto o dell'organo di cui fanno parte. Shoukhrat Mitalipov ha fatto nascere le tre scimmiette mettendo insieme degli embrioni di quattro giorni in un disco di coltura. Dopo qualche giorno la maggioranza degli embrioni era cresciuto fino allo stadio di blastocisti (e però conteneva quasi il doppio delle cellule di un embrione normale). A questo punto gli embrioni sono stati impianti nell'utero di alcune scimmie femmina che sono tutte rimaste incinte.
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Se il grafene incontra l’idrogeno

NANOTECNOLOGIE - Vi ricordate dell’idrogeno? Fino a qualche tempo fa era un argomento che riempiva le pagine dei giornali, e sembrava rappresentare la promessa per una terza rivoluzione industriale. Le potenzialità rimangono, ma i limiti tecnici per renderlo efficiente come vettore energetico pulito sono ancora notevoli, primo fra tutti lo stoccaggio. Valentina Tozzini e Vittorio Pellegrini (rispettivamente del laboratorio Nest dell'Istituto Nanoscienze del Cnr e della Scuola Normale Superiore di Pisa) propongono però una soluzione: dei fogli di grafene stropicciati. Stando alla loro ricerca, pubblicata sulla rivista Journal of Physical...
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Il meritometro

Su Science David Reshef, suo fratello Yakir e altri ricercatori diretti da Pardis Sabeti all'Istituto Broad, una joint-venture dell'MIT e di Harvard, descrivono un nuovo "coefficiente di massima informazione" (MIC), che correla saldamente anche due variabili non lineari. Esiste già l'indice di correlazione ρ (rho corsivo, precisiamo per i poco vedenti come noi) inventato da Francis Galton, il cugino eccentrico di Darwin, detto anche di Pearson per misurare il rapporto, o meno, tra variabili lineari aleatorie. Il MIC deriva dalla "mutua informazione" teorizzata da Claude Shannon ed è più ambizioso. I suoi algoritmi richiedono una potenza di calcolo...
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Organi linfatici

NOTIZIE - Uno dei grandi misteri dell'evoluzione riguarda l'erezione degli struzioniformi. L'esistenza del fenomeno era nota, ma la sua causa era dibattuta da secoli. Sul Journal of Zoology Patty Brennan dell'università del Massachusetts e Richard Prum dell'università di Yale mettono fine al dibattito e suscitano nuove domande. Post riservato ai lettori che hanno superato lo stadio della cicogna. Il 97% delle specie di volatili è privo di pene: pratica un breve "bacio cloacale" nel quale lo sperma passa dal maschio alla femmina durante la congiunzione delle rispettive cloache che, come dice il nome, sono gli orifizi deputati agli escrementi. Il restante 3% ne ha uno che assume le dimensioni necessarie alla bisogna per afflusso di sangue nel sistema vascolare, come accade a rettili e mammiferi
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Una striscia di gesso

FUTURO - Forse per i comuni mortali non è così eccitante e non cambierà di una virgola la giornata, ma per Steve Squyres della Cornell University “è una notizia che fa balzare i geologi dalla sedia”. Opportunity, il rover della NASA, ha infatti trovato delle vene di un minerale che apparentemente sembra gesso. “Rappresenta la prova schiacciante che l’acqua è filtrata attraverso fratture sotterranee nella roccia”, ha dichiarato Squyres, il principale ricercatore del progetto Opportunity. “Questa roba è un deposito chimico piuttosto puro, formatosi esattamente dove lo vediamo”, aggiunge. È...
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Un bosone per Natale?

FUTURO - Il rumor che rimbalza negli ambienti della fisica teorica, e non solo, da qualche giorno è che grazie ad LHC sia stata finalmente osservata la particella delle particelle, e cioè il bosone di Higgs, la particella prevista dalla fisica teorica e mai (almeno finora) osservata, quella che darebbe la massa tutte le altre, quella per cui è stato costruito LHC, il più grande e costoso esperimento di fisica. Nell'ambiente della fisica teorica che chi è sicuro che il leak che serpeggia corrisponda a verità, nostro dovere naturalmente è andare cauti. Certo che martedì 13 al seminario speciale indetto al CERN ci sarà da stare col fiato sospeso. La prossima settimana verranno infatti resi pubblici i risultati recenti dei due più grandi esperimenti di LHC, ATLAS E CMS. In realtà le dichiarazioni ufficiali raccomandano cautela: "qualsiasi risultato sicuro dovrà aspettare l'anno prossimo", dichiarano i portavoce che aggiungono che i dati aiuteranno a restringere la regione in cui si sta cercando perché escluderanno alcune delle zone ad alta energia dove si sta cercando il bosone e mostreranno alcune intriganti possibilità che coinvolgono un piccolo numero di eventi a livelli piu bassi di energia
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