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CRONACA

Incidente “nucleare”

CRONACA - l'altroieri mattina nel Centro francese di condizionamento e di trattamento dei rifiuti radioattivi di Codolet, sul sito di Marcoule lungo il Rodano, per l'esplosione di un forno è morto un operaio e quattro persone sono rimaste ustionate, una gravemente. "Gravemente" lo deduco dal fatto che è stata ricoverata nell'ospedale specializzato di Montpellier, più lontano ma meglio attrezzato di quello di Marsiglia. Quel tipo di forno elettrico serve a incenerire rifiuti poco radioattivi, tute, guanti per esempio, oppure a fondere le parti metalliche degli attrezzi usati nella manutenzione e nello smantellamento di reattori delle centrali, degli ospedali o dei centri di ricerca. La colata è poi ritagliata in lingotti dai quali si fanno in strumenti per la manutenzione e lo smantellamento ecc.
CRONACA

C’è radioattività nell’aria?

CRONACA - L'Autorità per la sicurezza nucleare l'aveva detto subito, dopo le prime indagini sul posto, che non c'era da aver paura. Ma quando scoppiano allarmi nucleari, come l'incidente avvenuto ieri mattina nell'impianto di smaltimento di scorie di Marcoule, in Francia, a poche centinaia di chilometri dai confini italiani, il tarlo s'insinua comunque. Diranno la verità? Ci si può fidare? Purtroppo, (e la centrale giapponese di Fukushima è l'ultimo esempio) in casi di questo tipo non sempre la trasparenza e la correttezza nelle informazioni sono state messe al primo posto. Stavolta è davvero come dicono. Nessuna “nube tossica”, neanche una minima fuoriuscita.Se ci fosse stata, non sarebbe certo sfuggita alla sensibilissima strumentazione in mano agli esperti dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, a Milano. È un “naso” estremamente più fine dei normali rivelatori che si utilizzano per valutare il rischio per l'ambiente o la salute.
ECONOMIAINFOGRAFICHE

A tutto gas… è davvero in arrivo l’età dell’oro?

AMBIENTE - Dopo il disastro nucleare di Fukushima e la catastrofe del Golfo del Messico si sta aprendo "l'età dell'oro" per il gas naturale. Lo afferma l' Agenzia internazionale per l'energia (IEA), che in un recente studio ha rivisto lo scenario energetico elaborato nel 2010, stimando un forte incremento del gas naturale, che dal 21% attuale arriverà a garantire oltre un quarto della produzione mondiale di energia nel 2035. Nello specifico la IEA stima una domanda di gas naturale al 2035 pari a 4.244 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti, in rialzo del 12% rispetto allo scenario “base” del 2010, con la prospettiva al 2050 di diventare la prima fonte di energia utilizzata superando il petrolio
ESTERI

Nucleare, i due volti dell’Asia

ESTERI - Come ha reagito il mondo a Fukushima? In Europa ha prevalso la prudenza: a poco meno di cinque mesi dal disastro giapponese, infatti, paesi come Germania e Svizzera hanno annunciato un processo di disimpegno dal nucleare. In Italia il plebiscitario referendum dello scorso giugno ha segnato il tramonto del programma atomico, per altro già messo in discussione dal Governo poche settimane prima della tornata elettorale. La Francia, dal canto suo, non sembra avere in programma nessun dietrofront; tuttavia, non è previsto neppure un rilancio in termini di grandi investimenti in questa fonte energetica. Un solo nuovo reattore infatti è in arrivo in Francia nella prossima decade. Negli Stati Uniti sono stati indetti controlli approfonditi alle centrali per accertare eventuali malfunzionamenti o potenziali situazioni di pericolo. Una reazione emblematica arriva inoltre dai due paesi più popolati dell'Asia e del mondo, Cina e India. Mentre in Europa i dubbi sull'energia atomica sono tanti, in questi due paesi il nucleare è in forte espansione. Fukushima non ha suscitato dubbi ai governi di Cina e India che, al contrario di Germania e Svizzera, non rinunciano alle centrali e, a differenza anche della Francia, hanno anche in programma grandi investimenti sull'energia nucleare. I numeri forniti dalla World Nuclear Association parlano chiaro: Cina (con Taiwan) e India sono i due paesi nel mondo che hanno pianificato la costruzione del maggior numero di reattori, precedendo in questa classifica anche Russia e Stati Uniti. Cina e India puntano tutto sul nucleare per garantire energia a popolazioni che superano abbondantemente il miliardo di abitanti. Reazione più "europea" quella del Giappone, paese in cui il futuro dell'energia nucleare è in forte dubbio.
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Al prof. Battaglia, il Parco riconoscente

L PARCO DELLE BUFALE - Un forte allarme nella comunità dei cacciatori è stato suscitato dalle virgolette nel titolo dell'intervista all'esimio cattedratico Ecoballe, Battaglia: "l'università mi boicotta perché le smaschero" uscita di recente sul Giornale. Per fortuna, gli atenei garantiscono sia la libertà di parola che le parole in libertà e un sottotitolo chiarisce che i persecutori sono altri: Il docente di fisica nel mirino: "Dall'elettrosmog al nucleare, mi batto per riportare su binari scientifici le convinzioni oscurantiste. Ma i furbetti ambientalisti mi boicottano" All'università di Modena, il prof. Battaglia è docente di chimica ambientale, disciplina in cui non risulta aver mai pubblicato alcuna ricerca, ma fuga ogni dubbio sulla propria identità ripetendo come in molte altre occasioni che Chernobyl "ha fatto zero morti nella popolazione civile":
CRONACA

Nucleare: la Germania dice no (anzi sì) e la Francia finisce su Twitter

NOTIZIE - Se domenica anche i cittadini tedeschi partecipassero al referendum sul nuclare voterebbero senz'altro "sì". Ieri il ministro Phillip Roesler ha infatti confermato che la Germania ha approvato il progetto di legge che prevede l'abbandono del nucleare entro il 2022. Un piano che prevede la sostituzione dell'energia nucleare, che oggi rappresenta il 23% dell'utilizzo tedesco, con quella ricavata da fonti rinnovabili e centrali eoliche offshore, accelerando la produzione nelle centrati a gas o a carbone, che entro il 2020 dovrebbe raggiungere il 35%. Almeno secondo i piani, che puntano anche alla promozione di una politica di risparmio energetico.
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OggiScienza TV – Enigma Nucleare

OggiScienza TV - Enigma Nucleare "Enigma Nucleare: cento risposte dopo Fukushima" è un libro qualche giorno fa per la casa editrice Scienza Express. Mentre l'Italia attende col fiato sospeso il referendum dei prossimi 12 e 13 giugno e mentre dal Giappone continuano ad arrivare notizie inquietanti sui reattori della centrale nucleare di Fukushima, abbiamo intervistato Luca Carra e Margherita Fronte, giornalisti scientifici autori del libro, e abbiamo posto loro alcune delle domande alle quali rispondono nel volume.
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Salviamo il referendum sul nucleare

SPECIALE REFERENDUM - Gli italiani rischiano di vedersi scippato il diritto di esprimere la propria opinione sull'eventuale ritorno o il definitivo rifiuto dell'energia atomica. Le sorti del quesito sul nucleare, il terzo dei quattro previsti per il prossimo referendum del 12 e 13 giugno, sono in bilico dopo il voto di fiducia della Camera al decreto Omnibus. Decreto blindato dal governo, che contiene tra le altre misure l’emendamento della discordia: la cancellazione delle norme che aprono la strada alla costruzione di nuovi impianti, le stesse norme, in pratica, che il referendum chiede...
CRONACALA VOCE DEL MASTER

Roba da scorie

LA VOCE DEL MASTER - Il grave danno causato da terremoto pochi mesi fa alla centrale nucleare di Fukushimaha portato alla ribalta il problema della pericolosità dei materiali radioattivi. Perché sono così pericolosi per la salute? Un materiale cosiddetto radioattivo è costituito da atomi instabili, generalmente degli elementi più pesanti, che spontaneamente decadono in altre specie atomiche raggiungendo una maggiore stabilità. Questo cambiamento avviene tramite l'emissione di particelle, come nel decadimento alfa e beta, oppure tramite l'emissione di energia, ad esempio nel decadimento gamma.
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