Un gruppo di matematici dell'Università Friedrich Schiller di Jena, in Germania, dimostra che la nostra attività onirica potrebbe iniziare prima di quanto si è creduto fino ad oggi
Un team di astronomi dell'Osservatorio Yunnan dell’Accademia delle Scienze Cinese ha sviluppato un modello per spiegare la formazione delle supernove di tipo Ia
Una ricerca internazionale pubblicata sulla rivista Science ha analizzato il ruolo del ferropericlasio, una miscela di minarali presente nel mantello terrestre inferiore, nel determinare la velocità di trasmissione delle onde sismiche per comprendere meglio lo spostamento delle piattaforme tettoniche e i fenomeni sismici ad esse collegati.
Un piccolo fiore potrebbe risolvere due problemi in un sol colpo: smaltire gli escrementi prodotti negli allevamenti industriali e produrre biodiesel pulito.
La lenticchia d'acqua prospera sugli escrementi animali e secondo la ricerca condotta da Jay Cheng, ingegnere biologico dell'Università di Stato del North Carolina, produce una quantità di amidi per acro molto superiore a quella del mais, fino a cinque volte di più. Secondo gli scienziati potrebbe perciò essere una valida soluzione per la produzione industriale di etanolo.
Nanotecnologie naturali: il guscio delle diatomee, antichissimi organismi marini unicellulari, potrebbe essere la base di una nuova tecnologia per l'energia solare, di efficienza molto superiore alle tradizionali celle solari al silicio.
I mattoni elementari che costituiscono la vita sulla Terra potrebbero essere gli stessi anche su altri pianeti. A questa conclusione è sono giunti Ralph Pudritz e Paul Higgs della McMaster University di Hamilton, negli Stati Uniti, dopo aver analizzato come si formano gli aminoacidi in diverse condizioni: nei meteoriti, nelle fonti idrotermali abissali e nelle simulazioni al computer della Terra primitiva.
Lavorare in squadra non è facile, in ufficio come nell’evoluzione. Eppure non è detto che il furbetto dell’ufficio accanto abbia sempre la meglio. Agire solo per il proprio utile, a volte, può essere svantaggioso; almeno biologicamente parlando. E infatti, uno dei più grandi rompicapi dei biologi è capire come il comportamento collaborativo si concili con la teoria dell’evoluzione. La cooperazione sembrerebbe in contraddizione con i principi evoluzionistici: se solamente il più adatto sopravvive, i geni legati al comportamento dell’individuo che lavora per beneficiare la popolazione in cui vive non sarebbero ereditati e quindi, col tempo, il comportamento cooperativo, scomparirebbe. Ma forse non è così. È quanto mostra una ricerca dell’istituto americano MIT appena pubblicata su Nature che risolve il rompicapo come fosse un gioco. Anzi, con la teoria dei giochi.
Mentre l'Italia intera assiste con il fiato sospeso alle operazioni di soccorso in Abruzzo, sui giornali divampa la polemica: il 29 marzo scorso Gioacchino Giuliani, tecnico presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, allerta le autorità locali (e la popolazione) affermando che nella zona di Sulmona, di lì a poche ore si verificherà un terremoto di grave entità. La scossa in effetti quella notte c'è, ma l'intensità è trascurabile (magnitudo 4 della scala Richter). [Continua...] Pochi giorni dopo Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile italiana, denuncia Giuliani per “procurato allarme.”
I cittadini italiani a questo punto si chiedono: poteva questa tragedia essere scongiurata dall'allarme di Giuliani?
La risposta è no.
Usando le capacità di ragionamento di un automa in grado di autoripararsi, Hod Lipson e Michael Schmidt, della Cornell University, hanno creato un software capace di estrarre le leggi fondamentali della fisica dalla semplice osservazione di eventi.