Becchi: ce ne sono di ogni forma e dimensione, e sono un tratto distintivo degli uccelli come li conosciamo oggi. È meno noto invece che i becchi coperti di cheratina sono tutto fuorché una novità, ed erano già presenti in diversi gruppi di dinosauri durante il Cretaceo.
Non solo il corpo ricoperto di piume e le penne sugli arti e sulla coda. Alcuni dinosauri erano anche dotati di un cervello che poteva consentire la manovrabilità durante il volo. Questa la conclusione di un recente studio pubblicato su Nature.
Potrebbe essere una sorpresa per tutti i fan di Jurassic Park, ma per oltre un secolo alcuni paleontologi sono stati scettici sulle abitudini predatorie del Tyrannosaurus rex. Era oppure no uno spietato cacciatore? Nonostante fossero molti gli elementi a suggerirlo, rimaneva un nutrito gruppo di esperti a sostenere che si comportasse più come un avvoltoio che come un leone, nutrendosi dunque di carcasse a discapito della sua sanguinaria reputazione. Arriva invece dall’Università del Kansas la risposta che potrebbe essere quella definitiva, con uno studio pubblicato sulla rivista PNAS.
Un grosso dinosauro teropode, risalente a circa 110 milioni di anni fa, nel Cretaceo Inferiore, è stato appena descritto sulle pagine della rivista Nature Communications. I fossili sono stati rinvenuti e analizzati da un gruppo di ricercatori italiani, Federico Fanti e Michela Contessi dell’Università di Bologna e Andrea Cau del Museo Geologico “Cappellini” di Bologna, in collaborazione con un ricercatore dell’Office National des Mines di Tunisi, Mohsen Hassine.
PODCAST - Dove si incontra un viaggiatore del tempo? Naturalmente in un acelleratore di particelle. Certo non lo troverete a saltare fisicamente da un'era a un'altra. Piuttosto troverete i "cronosceinziati intenti" a ricostruire minuziosamente il passato del nostro pianeta, con una precisione che solo qualche decina di anni fa sarebbe stata impensabile. L’ultima impresa è quella di un gruppo di ricercatori dell’Università di Glasgow, coadiuvati da quelli di Berkley, che hanno “avvicinato" la data del famigerato impatto del super-asteoride che circa 66 milioni di anni fa colpì la terra (nei pressi della penisola dello Yucatan) e la data dell’estinzione dei dinosauri (lo leggete su Science). Di questa scoperta e di geocronologia parliamo oggi con Claudio Tuniz, cronscienziato ed esperto di applicazione della fisica nucleare allo studio dei fossili, al momento all'Università di Wollongong, in Australia, che ci svela anche che ci eravamo sbagliati sull'estinzione dei Neanderthal in Europa.