NOTIZIE - Un progetto che raggruppa ricercatori di più di 75 università ed enti da tutto il mondo rivela la grande diversità umana che si esprime attraverso milioni di varianti nei geni, molte di queste mai osservate prima.
NOTIZIE - Un articolo recentemente pubblicato su Environmental Biology può essere l’occasione per parlare di alcuni illustri sconosciuti della biologia: gli archei. (Micro)biologi a parte, alzi la mano chi sa davvero cos’è un archea. In genere la tendenza è di associarli ai batteri. È vero entrambi sono esseri viventi procarioti (le cellule che li compongono non hanno un nucleo ben definito e circoscritto, a differenza di noi eucarioti) ma le similitudini si fermano qui. La differenza che passa fra un metanococco (un archea) e il batterio della salmonella, (almeno dal punto di vista del DNA) è la stessa che passa fra quest’ultimo e una tigre. Fra i microbiologi c’è chi addirittura si lamenta dell’uso del termine improprio archeobatteri (una volta realmente usato, ma dalla classificazione tripartita dei domini della vita proposta nel 1990 da Carl Woese, il concetto è stato depennato). Tra parentesi gli archea, a differenza dei batteri, non hanno alcun effetto sulla nostra salute (anche se possono provocare flatulenze)
SALUTE -Il segreto di lunga vita? E' scritto in 150 geni. Chi ha la fortuna di possederli quasi sicuramente camperà più di un secolo. Lo rivela un poderoso studio su Science. Guidato da una ricercatrice italiana.
LA VOCE DEL MASTER - È il 26 giugno del 2000. In una conferenza stampa alla Casa Bianca, Bill Clinton e Tony Blair annunciano al mondo il raggiungimento di un traguardo unico: il completamento della sequenza del genoma umano.
È anche il giorno in cui si conclude una eccezionale competizione: per anni, infatti, i laboratori del consorzio pubblico internazionale, diretti da Francis Collins, hanno gareggiato con Craig Venter fondatore dell’azienda privata Celera Genomics. Una gara che aveva come scopo il completamento della sequenza del DNA umano, “la mappa della vita”, come l’ha definita Bill Clinton. Una gara che non ha vincitori, perché entrambi i gruppi, per decisione politica, hanno pubblicato a febbraio i propri risultati, rispettivamente sulle pagine di Nature e Science
Uno studio pubblicato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Montréal sulla rivista Human Mutation mette in discussione uno dei postulati della genetica umana: che il DNA contenuto nel sangue e nei diversi tipi di tessuto sia identico.