C'è chi pensa che le zanzare pungano tutto ciò che si muove e respira, e chi invece, cosparso di pomfi pruriginosi, guarda con odio e invidia all'amico pressoché incolume. Eppure questi insetti scelgono le proprie vittime in modo tutto fuorché casuale.
È opinione comune che probabilmente i primi ominidi avessero sviluppato una pelle scura per difendersi dai potenti raggi UV, che possono indurre il cancro alla pelle.
Che cos’hanno in comune piante e animali? Difficile dirlo a un primo sguardo. Ben piantate a terra le prime, liberi di muoversi i secondi, una massa distribuita in modo uniforme nel caso degli animali ma concentrata in tronco e radici nelle piante.
I fossili rinvenuti nell'argillite di Burgess rappresentano la più importante testimonianza della famosa esplosione del Cambriano, la radiazione adattativa avvenuta circa 540 milioni di anni fa che ha dato origine a tutte le attuali tipologie di organizzazione corporea degli odierni animali. Sono presenti, infatti, tutti i phylum animali tuttora esistenti, compreso quello dei cordati (nella fauna di Burgess è presente la famosa Pikaia gracilens), ovvero quello a cui apparteniamo, più diversi altri oggi estinti.
Nel corso dei decenni sono stati individuati diversi processi di formazione di nuove specie. Tra questi, i due principali meccanismi di speciazione di cui sono state portate innumerevoli evidenze sono quello allopatrico e quello simpatrico.
Milioni di anni di evoluzione per arrivare all'eusocialità, con percorsi molto differenti ma a partire da un antenato comune. Di chi stiamo parlando? Vespe, formiche e api.
L’Italia non è solo un Paese con un invidiabile patrimonio naturale, culturale e artistico. Anche il patrimonio genetico delle diverse popolazioni che vivono in Italia custodisce una ricchezza da non sottovalutare.