LA VOCE DEL MASTER - Aguzzate la vista perché, intorno a voi, potrebbero nascondersi antichi tesori! È quello che hanno fatto un paleontologo dell’Università di Milano, Andrea Tintori, e una coppia di scienziati bolognesi, Andrea Cau e Federico Fanti, diventando protagonisti di due incredibili ritrovamenti fossili.
VOCE DEL MASTER - Si chiamano Texai e QB e potrebbero essere la salvezza di molti. Di chi non ha voglia di trascinarsi al lavoro ogni mattina, o di chi vorrebbe trovarsi in un determinato luogo ma non può raggiungerlo, o anche di coloro che desiderano essere in più posti contemporaneamente. Giappone e Stati Uniti sono i paesi più all’avanguardia nell’elaborazione di idee che hanno a che fare con la presenza virtuale. Mentre lavoravano allo stesso progetto a 3000 chilometri di distanza, due ingegneri della compagnia californiana Willow Garage, stanchi delle audio e delle video conferenze, crearono il primo prototipo di Texai.
LA VOCE DEL MASTER - Già da decenni è noto che la composizione della Luna presenta notevoli somiglianze con quella del nostro pianeta, tanto da ipotizzare che l'origine del satellite risalga ad una collisione fra la Terra primordiale e un altro corpo celeste delle dimensioni di Marte, che avrebbe scagliato in orbita una ingente quantità di materiali provenienti dalla crosta e dal mantello terrestre.
La ricerca del gruppo di Renee C. Weber, geofisico del Marshall Space Flight Center della NASA, sembra ora avvalorare l'ipotesi che anche la struttura interna dei due corpi sia analoga: un nucleo interno solido e un nucleo esterno liquido, circondati da uno spesso mantello e una sottile crosta silicatica.
LA VOCE DEL MASTER - Uno studio americano pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences, il primo così approfondito, ha rilevato un vistoso declino di alcune specie di calabrone (nella fattispecie, Bombus occidentalis, B. pensylvanicus, B. affinis, e B. terricolae) e una netta contrazione del loro areale di distribuzione negli Stati Uniti e in Canada. La ricerca, durata tre anni, si è basata su dati storici, più di 73.000 documenti museali raccolti dal 1800 in poi, relativi a circa 400 siti, confrontati con monitoraggi condotti a livello nazionale che hanno coinvolto più di 16.000 campioni.
LA VOCE DEL MASTER - Lo scorso 15 dicembre il Servizio geologico statunitense (USGS) ha annunciato la creazione di un sistema di allerta basato sui dati del World Wide Lighting Location Network (WWLLN), una rete globale di osservazione dei fulmini coordinata dall'Università di Seattle.
Il battesimo del fuoco è avvenuto il 27 ottobre scorso, quando il sistema è stato in grado per la prima volta di preannunciare un'eruzione vulcanica non ancora osservata: ha infatti registrato un'insolita concentrazione di fulmini presso il vulcano Šiveluč, in Kamčatka, circa un'ora prima che i tradizionali satelliti meteorologici individuassero una nube vulcanica nella regione. Fino ad allora, la nuova metodologia era stata applicata solo all'analisi di dati storici.