Nel 2000 il filosofo John Searle ha dichiarato che è arrivato il momento di studiare la coscienza come fosse un qualsiasi altro fenomeno biologico. Ma quali possono essere i correlati biologici della coscienza?
Un buon romanzo “risuona” nel nostro cervello anche dopo la lettura, lasciando un segno tangibile anche per alcuni giorni. Questo è quello che emerge da uno studio apparso di recente su Brain Connectivity da parte di un team di scienziati della Emory’s Goizueta Business School, Atlanta.
Il 2013 è stato l’anno del Nobel a Peter Higgs, della morte dell’astrofisica e divulgatrice Margherita Hack, del primo minicervello funzionante creato in laboratorio utilizzando le cellule staminali, l’anno in cui ha visto la luce la prima stampante 3D e in cui si è riusciti per la prima volta a raggiungere temperature più basse dello zero assoluto.
Comincia così il racconto di Sarah Anne, donna curiosa e colta, che vorrebbe viaggiare e conoscere il mondo mentre per tutti gli altri “dovrebbe di ammantare di modestia il suo sapere”.
Era una giornata come tante.
L’agente 00M faceva shopping.
L’agente 00E assaporava paccheri al sugo.
L’agente 00L invece scriveva di libri di scienza. In particolare scriveva del libro “La fisica di 007. I segreti della scienza al servizio di Sua Maestà”, edito Scienza Express.
Forse i compagni di Ulisse non sarebbero d’accordo, ma a pensarci bene la strategia di caccia del Ciclope che li ha catturati non doveva essere tanto accurata: con il suo unico grande occhio infatti la creatura aveva probabilmente non pochi problemi di vista, soprattutto per stimare la profondità.