CRONACA - Non finisce bene (in realtà pare non finisca affatto) la vicenda di Haruko Obokata, la scienziata giapponese del Riken Center for Developmental Biology accusata di aver falsificato parte del materiale di due paper pubblicati su Nature a gennaio, nei quali si illustrava una tecnica innovativa e decisamente rivoluzionaria per ottenere cellule staminali. Secondo quanto riportato da Obokata e i suoi co-autori, sarebbe stato possibile ottenere cellule staminali pluripotenti a partire da cellule del sangue mature, semplicemente sottoponendole a condizioni di stress come abbassamento del pH o pressione meccanica sulla membrana cellulare.
Sembrava troppo bello per essere vero. Forse perché lo era: produrre cellule staminali pluripotenti a partire da cellule del sangue mature intervenendo solo sui fattori ambientali, in particolare abbassando il pH o esercitando pressione meccanica sulla membrana cellulare.
Le riviste scientifiche prestigiose fanno una selezione dei paper totalmente artificiale, limitando il numero di quelli che vengono accettati in base ai propri interessi di marketing: una policy che alimenta la domanda, ma compromette il livello della ricerca.
Una clausola nelle linee guida per il programma europeo di ricerca Horizon 2020 esclude dai prossimi finanziamenti i centri di ricerca israeliani con sede nei territori occupati. Forse dovevano essere esclusi prima.
POLITICA - La rivista scientifica Nature, fra le più autorevoli al mondo, accusa Davide Vannoni e il suo team di aver imbrogliato sulle figure usate nella richiesta di brevetto presentata sul famigerato metodo Stamina, negli Stati Uniti. La richiesta di brevetto risale al 2010 ed è stat a dire il vero rifiutata (in una forma che permette al richiedente di riproporla, ma al momento Vannoni non lo ha fatto) con la motivazione (fra le altre) che la richiesta non forniva sufficienti dettagli sulla procedura, cosa di cui Vannoni viene accusato ciclicamente: nonostante il gran polverone sollevato negli ultimi mesi, Stamina non ha mai reso pubblico il protocollo sperimentale, nemmeno ora che gli viene richiesto per vie legali (ma ci torniamo sotto su questo punto)