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Manuale di pattumologia

Science pubblica un inserto sulle ricerche che trasformano le acque inquinate in limpidi ruscelli, i rifiuti in raccolti ed elettricità, le discariche in dollari e opere d'arte. Una ventata di novità su un tema puzzol... appassionante.

Un mare di plastica

AMBIENTE - Se per un fazzolettino di carta abbandonato in mare servono tre mesi per decomporsi completamente, per una cannuccia...

L’imballaggio vive due volte…

AMBIENTE - Non si butta via niente, o quasi. Nel 2011 sono stati recuperati 3 imballaggi su 4, il 140% in più rispetto al 1998 quando i rifiuti di imballaggio destinati al recupero erano solo il 33,2%. A fornire le cifre è il Consorzio Nazionale Imballaggi. L’anno scorso sono state recuperate a 8,58 milioni di tonnellate di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro su un totale di 11,47 milioni di tonnellate di imballaggi prodotti. Di queste 7,4 tonnellate sono state avviate al riciclo, l’1,1% in più rispetto al 2010. Carta e acciaio sono stati i materiali più riciclati, con percentuali del 79,2% e del 75,9%. Parte dei materiali recuperati sono stati poi riutilizzati per produrre nuovi imballaggi: si stima che nel 2011 circa il 37% delle materie prime impiegate per produrli sia derivato da materiale da riciclo. Il 13% degli imballaggi recuperati è stato, invece, utilizzato come combustibile per produrre energia. Analizzando i dati relativi al periodo 1998-2011 si nota un’inversione di tendenza positiva. Si è infatti registrata una crescita notevole dei rifiuti avviati a recupero che sono passati dal 33,2% al 74,8%, con una conseguente riduzione dei rifiuti di imballaggio destinati a smaltimento scesi dal 66,8% al 25,2%. Ma la sfida continua. L’Italia dovrà potenziare le attività di prevenzione e riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi in modo da rispettare la Direttiva europea sui rifiuti del 2008 che fissa, in particolare, gli obiettivi di riciclo dei materiali al 2020. Crediti immagine: Laura Pulici

Dove va a finire il tecno-pattume?

AMBIENTE - Ogni anno in Europa vengono prodotte 12 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici (Raee). Un tesoro fatto di plastica, metalli e silicati che potrebbero essere utilizzati per produrre nuove tecnologie. Purtroppo, però, attualmente la maggior parte di queste risorse va perduta a causa dello smaltimento improprio. Lo scorso gennaio il Parlamento europeo ha dato il via libera ai nuovi obiettivi ambientali. Entro il 2016 ogni Paese dovrà raccogliere 45 tonnellate di rifiuti di prodotti elettronici per ogni 100 tonnellate messe sul mercato nei tre anni precedenti. Nel 2019 la percentuale dovrà salire al 65% o si potrà raccogliere l’’85% dei rifiuti di materiale elettronico prodotto.

Le rotte dell’ecomafia

AMBIENTE - Le sostanze pericolose e non riciclabili? In Africa. Plastica, carta, metalli, legno, Raee? Via verso l’Estremo Oriente. Auto rottamate e varie tipologie di sostanza tossiche? Nei Paesi dell’Est e nel Centro Europa. Sono queste le vie preferenziali per lo smaltimento illegale dei rifiuti secondo l’ultimo rapporto di Legambiente-Polieco sull’ecomafia globale. Solo in Italia nel 2010 sono state sequestrate 11.400 tonnellate di rifiuti diretti prevalentemente in Cina, India e Africa in partenza dai porti di Trieste, Venezia, La Spezia, Taranto, Napoli e Palermo. Si tratta per lo più di rifiuti di carta e cartone (37%), materie plastiche (19%), gomma (16%) e metalli (14%). Circa il 90% delle spedizioni di rifiuti di carta e cartone e di materie plastiche sequestrate era diretto in Cina, mentre il 70% delle spedizioni di gomma e pneumatici era in partenza verso la Corea del Sud. I metalli erano invece destinati per il 48% in Cina e per il 31% in India. Le parti di veicoli, infine, erano dirette in Cina (34%), Egitto (15%) e Marocco (12%)

Produci, smaltisci, ricicla!

AMBIENTE - Ottobre è il mese del riciclo e della raccolta differenziata. Un’iniziativa promossa da Conai e ministero dell’Ambiente, che con la campagna “Raccolta 10 Più” mirano a spiegare ai cittadini come fare una raccolta differenziata corretta e migliorare così i risultati del riciclo. Secondo i dati dell’Eurostat, l’ufficio europeo di statistica, nel nostro Paese il riciclaggio dei rifiuti è fermo all’11% contro una media europea del 24%. Ancora oggi la maggior parte dei rifiuti prodotti da ogni cittadino - si parla di 541 kg all’anno – finisce in discarica (45%), mentre il 12% viene bruciato negli inceneritori. L’Italia si salva solo nel compostaggio, smaltendo con questa tecnica il 32% dei rifiuti. Guardando alla situazione degli altri Stati dell’Unione si notano notevoli differenze nel trattamento dei rifiuti. Le situazioni peggiori sono quelle di Bulgaria, Romania, Malta, Lituania e Lettonia, che affidano lo smaltimento quasi esclusivamente alle discariche. I Paesi che ricorrono in misura maggiore agli inceneritori sono invece la Svezia, dove questa forma di smaltimento riguarda il 49% dei rifiuti trattati, la Danimarca (48%), i Paesi Bassi (39%), il Lussemburgo (36%), il Belgio (35%), la Germania e laFrancia (34%). In dieci Paesi membri dell’UE la quota destinata all’incenerimento è inferiore all’1% dei rifiuti trattati.

OggiScienza TV – Get ready

OggiScienza TV - Get ready Ormai siamo in 7 miliardi a popolare la Terra: con i nostri bisogni e le nostre scelte di consumo incidiamo sul clima, sulla produzione di rifiuti, sulla disponibilità di cibo e materie prime. Considerato che il nostro destino è legato a quello di tutte le altre specie e di tutti gli ecosistemi del pianeta, Luca Mercalli ci suggerisce un piano B per raccogliere la sfida ecologia globale e pensare al nostro futuro. Più verde, senza sprechi, con meno televisione e più relazioni. Prepariamoci è il libro che ha scritto per la casa editrice Chiarelettere.
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