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Un ricordo è per sempre

Noi esseri umani siamo capaci di ricordare nitidamente eventi accaduti nel nostro passato remoto: uno dei meccanismi coinvolti nei processi mnemonici di lungo termine è la cosiddetta memoria autobiografica involontaria, quel fenomeno che si innesca in presenza di minimo indizio sensoriale in grado di rievocare un ricordo lontano in maniera molto vivida. Questa caratteristica è da sempre stata ritenuta un'esclusiva prerogativa della nostra specie, ma uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology ha recentemente dimostrato che è un tratto che potremmo condividere con le scimmie antropomorfe.
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L’identikit del primate più antico

Continua lo straordinario momento per la paleontologia nell'ambito dell'evoluzione dei primati: dopo la descrizione su Nature dei fossili della più antica scimmia antropomorfa finora nota (Rukwapithecus fleaglei) e della più antica scimmia del Vecchio Mondo finora nota (Nsungwepithecus gunnelli), originatesi subito dopo la separazione delle due linee evolutive intorno a 25 milioni di anni or sono, la medesima prestigiosa rivista inglese pubblica in questi giorni la scoperta del primate aplorrino (Subordine Haplorhini) più antico mai conosciuto. Tutti i primati attuali, ad eccezione di lemuri, galagoni e lori, che appartengono al Subordine Strepsirrhini, sono considerati primati aplorrini.
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