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Lezioni di pesca sostenibile (dal passato)

AMBIENTE - L'approccio storico e antropologico allo studio del mare non è una novità (qui e qui trovate un esempio e un approfondimento), e un nuovo studio pubblicato su Fish and Fisheries (per ora solo sulla versione cartacea, appena è online aggiugiamo il link) offre spunti di riflessione sull'efficacia e importanza di questa metodologia. John "Jack" Kittinger, del Center for Ocean Solutions della Stanford University, e colleghi hanno confrontato gli ultimi sette secoli di pesca in due luoghi chiave negli Stati Uniti: le isole Hawaii e l'acrcipelago delle Florida Keys. Per tracciare la storia della gestione delle risorse ittiche in questi due luoghi il team ha usato dati di varia provenienza: dai record dei tassi di pesca specie-specifici del 1800 alle ricostruzioni archeologiche della densità umana nelle isole e il consumo procapite di pesce (già dal 1300). Il team ha poi ricostruito i regimi di gestione associati a periodi di pesca molto intensivi usando anche qui fonti molteplici, incluse per esempio le pubblicazioni di studiosi nativi Hawaiani. I risultati sono staiti definiti "sorprendenti" dagli autori. Secondo le ricostruzioni infatti, i nativi hawaiiani pescavano in quantità molto sostenute che eccedevano di gran lunga quelle che oggi la barriera corallina offre alla società, senza però depauperarla. Il contrario invece è avvenuto alle Florida Keys, che hanno a lungo alternato periodi di prosperità a periodi di impoverimento della fauna ittica. Lo studio secondo Kittinger dimostra che si può pescare in maniera molto produttiva e anche molto sostenibile, e gli hawaiiani ne sono un esempio

S.O.S. sta per Save Our Seas

AMBIENTE - A Singapore, il settimanale The Economist ospitava dal 22 al 24 febbraio il Vertice mondiale sugli oceani che ha fatto un bilancio delle riserve ittiche, peggiore del previsto, della salute del mari, sempre più cagionevole, e dei possibili rimedi. Ci sono, ma quelli efficaci sono rari e difficili da somministrare. La buona notizia è che i principali interventi sono in video sul sito della conferenza.

Sostenitori del sostenibile

AMBIENTE - Capita a volte che il dibattito nasca in modo inatteso. È il caso del recente articolo intitolato “Beato te, contadino”, nel quale si descrive un’iniziativa inglese che mira a stimolare l’interesse del pubblico nei confronti dell’agricoltura locale e stagionale. Anche se né l’articolo né i promotori dell’iniziativa indicano questi due fattori come unici elementi a favore di una produzione eco-compatibile, alcuni lettori hanno messo in discussione la loro efficacia. Perché mai privilegiare dei prodotti stagionali e dalla filiera corta? È un dubbio legittimo, e così ci siamo rivolti a degli esperti. Lo abbiamo chiesto a Stefano Benedettelli, del Dipartimento delle Scienze delle Produzioni Vegetali del Suolo e dell'Ambiente Agroforestale dell’Università di Firenze, che precisa: “Non è criticabile il concetto della filiera corta a km 0, bisogna solo che ci sia un più efficiente sistema di trasporti e commercializzazione (consorzi di agricoltori che ritirano il prodotto, lo analizzano, lo controllano e poi lo distribuiscono). Inoltre disporre di produzioni ottenute in zona, permette di avere merce fresca e raccolta al momento della maturazione, non prima, fornendo un alimento più ricco di vitamine e qualitativamente migliore”.

GreenJobs: i serious game

GREENJOBS - Dal 1947, quando Thomas T. Goldsmith Jr. e Estle Ray Mann idearono il primo videogame, l'industria dei videogiochi ha fatto passi da gigante. Solo in Italia, secondo i dati dell'AESVI, nel 2010 sono stati venduti 17 milioni di videogiochi. Per fatturato, siamo al quinto posto della graduatoria europea dopo Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna. Si gioca con le console in 11 milioni di case italiane. Esistono anche videogame diversi, i serious game, che al di là dell'aspetto ludico hanno l'obiettivo di sensibilizzare le persone su tematiche politico-sociali e scientifiche, tra le quali la tutela dell'ambiente. Abbiamo intervistato Agata Meneghelli esperta di serious game dell'Università di Bologna.

Energia da “giri d’aria”

AMBIENTE - Zebre e balene faranno risparmiare energia nei grandi centri urbani del futuro. Fantascienza? non per Frank Fish, professore di biologia alla West Chester University, che partendo proprio da questi due animali, è da tempo impegnato a studiare una fonte energetica potenzialmente ricca ma ancora poco sfruttata: le raffiche di vento che si creano in città. Ogni palazzo, di una certa dimensione, può influire sul clima locale generando delle turbolenze. Infatti la differenza di temperatura tra il lato in ombra e quello soleggiato determina la presenza di flussi d’aria che potrebbero essere ulteriormente potenziati pitturando gli edifici in bianco e nero, proprio come le zebre.

GreenJobs: il verde pensile

AMBIENTE - Ormai è confermato da più parti: in futuro la maggior parte della popolazione mondiale vivrà nelle grandi città. Tra le varie strategie per rendere più sostenibili, e quindi vivibili, questi spazi potrebbe esserci il "verde pensile". Parchi e orti urbani, giardini a centinaia di metri d'altezza sopra i grattacieli, coperture verdi per agevolare il recupero dell'acqua piovana, il rispermio energetico e il raffrescamento degli edifici. Così le grandi città potrebbero continuare a respirare. Abbiamo intervistato Sergio Andri, naturalista, che per lavoro si occupa di verde pensile.

A parte il tonno rosso

Le misure sulla pesca della Commissione Europea continuano a cambiare nel tentativo di evitare lo sfruttamento insostenibile delle risorse ittiche....

Se siete da queste parti

IL CORRIERE DELLA SERRA - Al Dipartimento di biologia dell'università di Padova, inizia il seminario internazionale "Biodiversità, sostenibilità e solidarietà". Fra gli organizzatori, c'è il prof. Maurizio Paoletti, curatore e uno degli autori di Ecological Implications of Minilivestock. Potential of insects, rodents, frogs and snails. Ovvero l'Artusi della cucina con proteine animali alternative: insetti, roditori, rane e lumache che si possono catturare e allevare senza danneggiare l'ambiente e la sua diversità.

Madama la marchesa

IL PARCO DELLE BUFALE - Anche la vice-direttrice ha scritto dell'Earth Overshoot Day anticipato al 21 agosto, perché abbiamo esaurito anzitempo la nostra dose di risorse rinnovabili per il 2010. Allarmismo ingiustificato, dice il tenente colonnello e meteorologo Guido Guidi, al quale intanto scappano alcune bovine. Convinto che i cinesi siano 2 miliardi e stanno per rubarci la merenda, deplora una giornata di cui "tutti i giornali parleranno, con relativo stracciamento delle vesti collettivo".

Bhopal: vergogna per la sentenza

POLITICA - 26 anni per una sentenza che ha del ridicolo: pochi giorni fa lo stato indiano ha condannato otto ex dirigenti (tutti indiani) della Union Carbide a 2 anni di carcere e a un'ammenda di poco meno di 2.000 euro. Altri 8.000 euro circa di multa euro sono stati richiesti all'azienda americana. “Se questa non è un'enorme presa in giro, non so proprio come possa essere definita,” ha commentato amaramente Satinath Saragi del Bhopal group for information and action, un'associazione di cittadini che rivendica la causa delle centinaia di migliaia di persone uccise o rese invalide da uno dei più gravi disastri ecologici e umanitari mai provocati dall'azione sconsiderata dell'uomo.
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