Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa

Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.
CRONACASALUTE

Allergia benefica

NOTIZIE - Perché la selezione naturale non ha ridotto (se non eliminato del tutto) l’incidenza di certe malattie (favorendo nella competizione gli individui non predisposti a svilupparle), facendole così sopravvivere in una larga percentuale della popolazione? Un'ipotesi (degli evoluzionisti) è che certi disturbi (diffusi in una percentuale consistente seppur minoritaria della popolazione) sono in realtà il prodotto secondario di altri fenomeni dell’organismo che hanno invece un vantaggio notevole per l’individuo. Sarebbe questo il caso delle allergie. Uno studio pubblicato qualche giorno fa su Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention aggiunge un tassello importante nella comprensione del collegamento fra tumori e disturbi allergici.
CRONACAIL PARCO DELLE BUFALE

10:23 – Si parla di placebo

OMEOPATIA - Non facciamo che ripeterlo: come potete leggere nell’esauriente quanto chiara rassegna proposta da Queryonline, i farmaci omeopatici a oggi non hanno mai dato prove convincenti di efficacia maggiore rispetto all’effetto placebo, e per questo non possono essere considerati farmaci nel senso scientifico del termine. Ma che cos’è questo effetto placebo? Magia o fisiologia? Fantasia o reale e potente effetto terapeutico? Il termine nasce grazie a un episodio avvenuto durante la seconda Guerra Mondiale, quando un’infermiera che lavorava con il dottor Henry K. Beecher, anestesista, dato che erano finite le scorte di morfina, iniettò in un paziente sofferente una siringa di acqua e sale, mentendo sul contenuto della fiala. Disse cioè al paziente che quel farmaco avrebbe attenuato il dolore e il trucco funzionò. Questo aneddoto segna storicamente l’entrata del placebo in medicina, proprio grazie al lavoro di Beecher, che una volta finita la guerra ritornò al suo posto di professore all’Università di Harvard.
IL PARCO DELLE BUFALE

10:23 – Omeopatia: i trial clinici

OMEOPATIA - Le basi teoriche dell’omeopatia sono incompatibili con le attuali conoscenze mediche e scientifiche. In base a ciò che sappiamo di fisica, chimica e medicina e farmacologia, l’omeopatia non può funzionare. Questo è sufficiente per dire che l’omeopatia non funziona? In realtà no. È un buon motivo per essere scettici, ma non è sufficiente per dire a priori che l’omeopatia non può funzionare. L’omeopatia potrebbe agire in base a qualche principio ancora sconosciuto o ancora non ben compreso. [Continua a leggere su Queryonline...]
IL PARCO DELLE BUFALE

10:23 – Omeopatia: facciamo il punto

OMEOPATIA - L’omeopatia è forse la più quotata delle medicine alternative, certamente la più pubblicizzata. Non c’è farmacia che non abbia in bella mostra la scritta “Omeopatia”, ne sentiamo parlare alla radio e in televisione, alcuni quotidiani ospitano rubriche specializzate. Non è semplicemente roba da guaritori: la prescrive regolarmente un numero significativo di medici, anche se solitamente in combinazione con i trattamenti “tradizionali”. Non è nemmeno un fenomeno legato all’ignoranza: le rilevazioni Istat mostrano che viene usata soprattutto dalle persone più istruite (i laureati vi fanno ricorso in media più del doppio di chi ha la licenza elementare). [Continua a leggere su Queryonline]
CRONACA

L’algoritmo del bike sharing

NOTIZIE - La matematica può essere utile anche per la mobilità sostenibile. Il bike sharing è una gran bella cosa, specialmente se pensato in maniera più “moderna”: il cittadino può prendere in prestito una bici in uno di centinaia di punti della città e restituirla, una volta fatto il suo percorso, in un altro punto della stessa città. Questo metodo intelligente stimola l’uso di un mezzo ecosostenibile, che non inquina e non crea problemi di parcheggio o intasamenti sulle strade. Pur nella gran soddisfazione dei ciclisti urbani, il metodo hai i suoi punti critici, che diventano più importanti proprio con il crescere della popolarità di questo servizio. Spesso infatti il cittadino non trova una bicicletta libera nel punto di raccolta più vicino, o non è in grado di restituirla una volta usata perché il parcheggio è saturo.
CRONACA

Il batterio che controlla la mente umana

NOTIZIE - Fate attenzione a quel collega vicino di scrivania, sì quello che si comporta in maniera strana. Potrebbe essere sotto controllo dei batteri che popolano il suo intestino. E anche voi. Anche se sembra la trama di un film di fantascienza anni ‘50, questo è lo strabiliante risultato delle ricerca pubblicata sui Proceedings of the National Academy of Scences, da Sven Pettersson del Karolinske Insitutet di Stoccolma. È noto ormai da qualche anno che il microbioma, cioè l’insieme di esseri viventi che popolano il nostro organismo, può avere un effetto sulla nostra fisiologia, andando ad influenzare per esempio le allergie o la tendenza all’obesità. Che però i batteri della nostra flora intestinale possano avere un effetto sulla psiche, è una vera novità.
CRONACA

Da Urania al NewScientist

NOTIZIE - Per i fanatici di sci-fi nostrani, le copertine di Urania sono a dir poco un cult. Generazioni di illustratori (del calibro di Karel Thole, per intenderci) hanno firmato le affascinati, spesso inquietanti, tavole che illustrano la celebre collana di fantascienza. Oggi Scienza ha raggiunto telefonicamente Franco Brambilla, autore di numerose tavole per Urania, ma anche illustratore scientifico, per testate come il Newscientist, e creativo a tutto tondo (date un’occhiata alla sua serie “Invading the vintage”, dove le cartoline d’epoca si popolano di personaggi fantascientifici)
CRONACA

Trovare la rotta “a naso”

NOTIZIE - Secondo una ricerca pubblicata la scorsa settimana sul Journal of Experimental Psychology i piccioni viaggiatori utilizzerebbero l’olfatto per orientarsi in volo e ritovare la strada di casa. Secondo quanto scrivono Anna Gagliardo, dell’Università di Pisa, e colleghi nel cervello dei piccioni ci sarebbero delle vere e proprie mappe olfattive del territorio, che l’animale userebbe per muoversi. Altra particolarità: è principalmente la narice destra a raccogliere l’informazione utile alla navigazione, se infatti viene tappata i piccioni si dimostrano disorientati, cosa che non avviene quando si tappa la destra. Per farci spiegare i dettagli della scoperta abbiamo raggiunto telefonicamente Giorgio Vallortigara, vice-direttore del Centro Interdipartimentale Mente e Cervello dell’Università di Trento, che ha partecipato allo studio
CRONACA

La mappa globale delle interazioni scientifiche

NOTIZIE - L’immagine qui sopra è stata computata da Olivier H. Beauchesne per la compagnia Science-Metric (che si occupa d “ontologia della Scienza), e rappresenta la mappa globale delle collaborazioni scientifiche I dati si basano su un’enorme database di pubblicazioni scientifiche fra il 2005 e il 200 basandosi sulla lista degli autori e la loro affiliazione. Qui trovate una versione ad altissima risoluzione zoommabile .
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