CRONACA

Cronaca, esteri, politica, economia, cultura, costume e sport. Quando la ricerca esce dai laboratori e incontra la società.

CRONACA

Batteri all’arsenico: Rosie Redfield pubblica su Science

CRONACA - Vi ricordate dei batteri all'arsenico (hashtag #arseniclife)? Pare che, se qualche duubbio fosse rimasto, ora possiamo mettere un punto definitivo alla storia. Un anno e mezzo fa la NASA annuciava in pompa magna la scoperta di organismi nel cui DNA il fosforo era sostituito dall'arsenico. Le implicazioni erano notevoli, perché suggerivano la possibilità di trovare la vita dove fino ad allora ci era parso impossibile. Appena pubblicato lo studio di Felisa Wolfe-Simon e altri, però, si erano subito moltiplicate (specie in rete) le critiche alla ricerca, fra le...
POLITICA

Tagli alla ricerca

POLITICA - Un paese in coma farmacologico. Questa è l'immagine che sembra emergere dando un'occhiata ai tagli effettutati dal decreto sulla spending review da poco pubblicato sulla gazzetta ufficiale. Come dopo un incidente grave un ferito può venir tenuto in animazione sospesa e forzata per cercare di salvarla, questo paese sembra doversi rassegnare alla semplice sopravvivenza con funzioni minime, sperando che poi pian piano ci si possa rimettere. Non è detto che così si scongiuri il decesso, però. Le voci sono tante e ci interessano tutti, ma qui voglio parlare di finanziamenti alla ricerca. In un paese che storicamente non ha mai puntato sulla ricerca scientifica, e che pure è riuscito negli anni a costruire, quasi miracolosamente, alcuni spazi di eccellenza, si rischia ora la paralisi. E anche se a qualche cittadino (ma a quanto pare anche ai nostri politici) la ricerca di base può apparire molto lontana da un'utilità " la situazione dell'Italia economica e delle imprese è tale che tagliare la ricerca vuol dire tagliare l'innovazione," come commenta amara Speranza Falciano, nella giunta esecutiva dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - INFN. Questa è una cosa che purtroppo in Italia sembra non essersi mai capita. E proprio INFN è uno degli istituti più colpiti dai tagli
POLITICA

Inran: i ricercatori si mobilitano

POLITICA - Abbiamo appena dato notizia dell'ufficalizzazione sulla sopressione dell'INRAM (l'istituto Nazionale per la Ricerca e la Nutrizione) da parte del ministro Mario Catania. I ricercatori dell'ente già da questa mattina hanno decisio di presidiare l'istituto (sono accampati con le tende nel giardino dell'edificio) per dimostrare il proprio dissenso. Noi li abbiamo raggiunti per sentire le loro rivendicazioni. "Nessuno (fra i politici) sembra capire quello che facciamo qui," si lamenta Giuditta Perozzi ricercatrice presso l'istituto. "Siamo un riferimento nazionale e internazionale nella ricerca sulla nutrizione, abbiamo più di una ventina di progetti internazionali finanziati e in nostri ricercatori sono in diverse commissioni internazionali di progetti di ricerca."
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Soppresso Inran, grosso riordino per Agea

CRONACA - Per la riorganizzazione degli enti di ricerca, il futuro è molto più prossimo di quanto alcune dichiarazioni raccolte in ambienti ministeriali e lo stesso comunicato stampa sul decreto per la spending review lasciassero intendere. In un proprio comunicato, infatti, il ministro dell'agricoltura Mario Catania annuncia la soppressione dell'Inran, (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), le cui funzioni saranno svolte principalmente dal Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura. Le competenze nel settore delle sementi elette saranno invece trasferite all'Ente nazionale risi. Niente da...
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“Enti a rischio”: si cambia, ma non è ancora chiaro come e quando

CRONACA - "Ridurre gli uffici e gli organici" (cioè il personale) almeno del 20% e "razionalizzare gli assetti strutturali", per esempio eliminando le duplicazioni. Ecco che cosa chiede agli enti di ricerca (come pure alle amministrazioni e agli enti pubblici) il decreto legge sulla spending review approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri. Insomma, in qualche modo si cambia, anche se non è ancora chiaro come e in che tempi. Il dettagliato comunicato stampa emesso da Palazzo Chigi (il provvedimento completo sarà presto disponibile in Gazzetta Ufficiale) non menziona il destino di singoli enti di ricerca, come si leggeva in alcune bozze circolate nei giorni scorsi. In altre parole: non c'è scritto nero su bianco che Ogs, Inrim e Indam finiranno nel Cnr, che Inaf confluirà nell'Infn e che Inran sarà inglobato nel Centro di ricerca in agricoltura. Però è chiaro che un progetto di riorganizzazione di questi enti c'è. Ambienti vicini al Ministero dell'istruzione e della ricerca confermano che revisioni e accorpamenti, specie per enti piccoli o molto piccoli, potrebbero far parte di misure di contenimento della spesa applicate in un prossimo futuro.
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Il destino dell’INRIM

CRONACA - Anche l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM), degno erede dello storico Galileo Ferraris di Torino, potrebbe rientrare tra i tagli della spending review e venire inglobato nel CNR. Non è l’unico motivo per cui, negli ultimi mesi, l’INRiM ha attirato l’attenzione dei media e del pubblico. Purtroppo il motivo dell’attenzione non sono i brillanti successi scientifici. Anzi. La nuova presidenza del prof. Alberto Carpinteri, insediatosi a settembre dello scorso anno su nomina dell’allora ministro Mariastella Gelmini, ha suscitato critiche da parte della comunità scientifica e del personale dell’INRiM.
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Spending review, enti a rischio: per l’Indam la soppressione è assurda

CRONACA - È convocato per le 17 di oggi il Consiglio dei ministri in cui si discuterà del provvedimento sulla spending review. Secondo alcune indiscrezioni, tra le previste misure di risparmio ci sarebbe anche la soppressione di alcuni enti di ricerca (in realtà ciclicamente oggetto di progetti di riorganizzazione o eliminazione). Tra questi, anche l'Istituto nazionale di alta matematica, che ora risponde all'ipotesi di soppressione con un comunicato che la definisce seccamente un'assurdità. Un modo miope per risparmiare (pochi) fondi, mettendo in crisi l'eccellenza della ricerca matematica italiana. Ecco il...
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Quale futuro per l’energia?

AMBIENTE - Come sarà prodotta l’energia che utilizzeremo nel 2050? Sarà un’energia più pulita? L’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) ha cercato di fare il punto nella recente pubblicazione Energy Technology Perspectives 2012. Il rapporto, oltre a spiegare come attivare e promuovere innovazioni tecnologiche per rivoluzionare l’intero sistema energetico, traccia un bilancio di quello che è stato fatto finora. Purtroppo, ad oggi, a parte alcuni progressi relativi alle energie rinnovabili, la maggior parte delle tecnologie, anche quelle “pulite”, non sono ancora in grado di contribuire nella misura richiesta alla riduzione delle emissioni di gas serra. Per la prima volta, l’IEA utilizza tre infografiche interattive per mostrare l’evoluzione del sistema energetico dal 2009 al 2050 e fornire una serie di dati utili per capire meglio i diversi scenari. La prima visualizzazione “Emission Reductions” illustra rapidamente l’impatto che le tecnologie e i diversi settori possono avere sulle emissioni di anidride carbonica nei decenni a venire. La seconda “Energy Flows” riguarda la produzione dell’energia, evidenziando il contributo dei diversi combustibili (petrolio, biocombustibili, sole, ecc…), i settori e gli usi finali. Infine l’ultima “Transport” consente di confrontare gli indicatori scelti (emissioni di anidride carbonica emesse dai veicoli, energia consumata…) tra i diversi Paesi. Una serie di dati, presentati in modo chiaro e facilmente leggibile, da cui partire per riflessioni e analisi sulle prospettive energetiche future.
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Spending review, enti a rischio: il presidente della Stazione zoologica Dohrn scrive a Napolitano

CRONACA - L'incertezza continua: a fronte di voci che annunciano, nella bozza di decreto sulla spending review, la soppressione di alcuni tra i principali enti di ricerca italiana, due tra quelli coinvolti - l'Istituto nazionale di astrofisica (INAF) e l'Istituto nazionale di alta matematica (INDAM) - ci fanno sapere di non avere ricevuto alcuna comunicazione in merito. La notizia, insomma, è ancora tutta da confermare, ma oltre al direttore di OGS anche altri, nel dubbio, cominciano a muoversi. È il caso del presidente della storica Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, l'etologo Enrico Alleva, che ha scritto una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (già una volta intervenuto a favore della Stazione e di altri enti). Ecco il testo della lettera. Ancora una volta apprendiamo con viva preoccupazione che la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli rischia la soppressione, nell’ambito del decreto sulla spending review. Con questo provvedimento la Stazione Zoologica perderebbe l’autonomia che la caratterizza sin dalla sua fondazione, oltre a veder ridimensionata o annullata la sua operatività
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Spending review, enti a Rischio: lettera dal presidente di OGS

CRONACA - Diffondiamo una lettera ufficiale in cui il direttore dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS), Cristina Pediccchio, esprime preoccupazione per la Spending Review (il piano di tagli alla spesa pubblica) messa a punto dal Governo Monti in questi giorni. La manovra rischia infatti di far saltare più di un ente di ricerca (vi ricorda qualcosa?). Le voci che circolano sostengono che il finanziamento ordinario delle università sarà ridotto di 200 milioni (ma alle escuole non statali invece verranno erogati appunto 200 milioni). il Cnr, l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) saranno "rioganizzati" mentre direttamente "soppressi" saranno l'Istituto nazionale di ricerca metrologica, la Stazione zoologica Anton Dohrn, l'Istituto italiano di studi germanici, l'Istituto nazionale di alta matematica, l'Istituto nazionale di astrofisica e il Museo storico della fisica e centro di studi e ricerche "Enrico Fermi", e appunto, L'OGS. Il Governo smentisce, però. Attendiamo di avere la bozza della manovra in versione originale per darvi conferma. Intanto ecco il testo del presidente di OGS. riportiamo qui in versione integrale il testo della lettera Spending review e ricerca Tutti i paesi progrediti investono in modo intelligente in ricerca e innovazione e soprattutto in risorse umane dedicate alla “conoscenza”. Sembra che per l’Italia invece la ricerca rappresenti un settore minoritario da “buttare nella spending review” con grande leggerezza e senza alcuna oggettiva motivazione
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