CRONACA

Cronaca, esteri, politica, economia, cultura, costume e sport. Quando la ricerca esce dai laboratori e incontra la società.

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Nuovi dati rafforzano i neutrini supeveloci

CRONACA - Eccoli, sono arrivati: nuovi test ai Laboratori Nazionali dell’INFN del Gran Sasso dalla Collaborazione OPERA conermano i risultati eclatanti resi noti lo scorso settembre (e cioè l'osservazione di nuetrini che superano la velocità della luce, limite teoricamente invalicabile). Gli scienziati hanno usato dei particolari fasci di neutrini (molto più brevi nel tempo e distanziati) inviati dal CERN e i nuovi test sembrano escludere una parte dei potenziali errori sistematici che avrebbero potuto essere addebitati alla misura precedente. I risultati sono presentati alla rivista JHEP e si possono leggere su Arxiv.
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Una rete radar contro le alluvioni

CRONACA - Dopo le disastrose alluvioni che le settimane scorse hanno sommerso la Liguria e la Toscana, è il momento di ragionare sulle contromisure. “Le bombe d’acqua non sono eventi imprevedibili e non dovrebbero coglierci di sorpresa”, osserva Guido Visconti professore di fisica dell'atmosfera e oceanografia all'Università de L'Aquila e direttore del Centro di eccellenza per la previsione di eventi meteorologici severi (Cetemps). Quello che serve sono strumenti adeguati per il “nowcasting”, ovvero le previsione istantanee nell’arco di tempo non coperto dai modelli meteo. “In questo campo l’Italia paga un annoso ritardo. Siamo l'unico paese europeo, insieme alla Grecia, dotato ancora di un servizio meteorologico militare. La ricerca scientifica ne è stata penalizzata ed è rimasta indietro”. Per colmare l’arretratezza, dieci anni fa ha preso il via il progetto “Rete radar nazionale”, coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile, allo scopo di potenziare il monitoraggio atmosferico e fare un salto di qualità nelle previsioni a breve termine. Finora sono stati installati otto radar, più cinque che a breve saranno in funzione. A regime, la rete conterà 30 radar, di cui 26 fissi e 4 mobili.
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Ötzi scongelato

CRONACA - Poco più di un'anno fa la mummia di Iceman è stata scongelata per quella che i media han definito un'autopsia (ma gli scienziati preferiscono chiamare un prelievo di campioni). Pochi giorni fa National Geographic, che ha seguito e in parte sponsorizzato la vicenda, ha reso pubblico un servizio sull'evento e ha realizzato questo timelapse. OggiScienza ha raggiunto al telefono Marco Samadelli del Museo Archeologico dell'Alto Adige, che ha seguito la delicata procedura e che ci fa il punto su quanto è emerso sull'uomo di Similaun nel recentre congresso internazionale sulle mummie tenutosi a Bolzano. Qui sotto trovate l'intervista. Buon ascolto!
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Timelapse dalla Stazione Spaziale

CRONACA - Vi segnalo questo video spettacolare. È un timelapse (che tanto vanno di moda in questo periodo): un set di foto prese in un periodo abbastanza lungo viene montato come se si trattasse di fotogrammi di un video. Il risultato: una moviola al contrario. Intervalli di tempo lunghi vengono velocizzati e in questo modo è possibile cogliere particolari che a velocità normale non sono evidenti (talvolta con effetti spettacolari). Questo che vedete è un timelapse preso dalla Stazione Spaziale Internazionale in cui sono evidenti le aurore boreali nell'alta atmosfera. Le foto sono state scattate dai membri dell'equipaggio che era a bordo della stazione da agosto a ottobre di quest'anno (spedizioni 28 e 29) con una macchina fotografica speciale ad altissima risoluzione. Michael König ha preso il timelapse l'ha ripulito, montato ecc., ci ha aggiunto la musica di Jan Jelinek e l'ha pubblicato sulla sua pagina di VIMEO. Dateci un'occhiata (trovate alcune informazioni aggiuntive). Buona Visione.
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Quanto ci costa la mancata prevenzione

CRONACA - Ogni autunno con l’arrivo di piogge e temporali molto intensi il territorio italiano va in tilt: i fiumi esondano e le colate di fango invadono i centri abitati travolgendo e spazzando via tutto quello che incontrano sul loro percorso. Tra i casi più recenti: Genova, l’isola d’Elba, le Cinque Terre, Aulla, la provincia di La Spezia. E puntualmente, superata la fase critica, si aprono le polemiche, il valzer delle responsabilità e la conta dei danni. L’emergenza maltempo ci costa 876mila euro al giorno. Il calcolo è stato fatto da Legambiente che ha analizzato i fondi stanziati per le principali emergenze idrogeologiche degli ultimi due anni, dalla colata di fango in provincia di Messina nel 2009 fino ai recenti eventi in Lunigiana e nella provincia di La Spezia. In totale lo Stato ha speso più di 639 milioni di euro. Per lo più si tratta di stanziamenti inferiori ai 30 milioni di euro, ma per l’alluvione che colpì il Veneto circa un anno fa, causando più di 400 milioni di danni, sono stati erogati 300 milioni. Il lungo elenco illustrato nell’infografica non solo evidenzia la gravità dei disagi provocati dal maltempo, ma soprattutto l’elevato costo di una politica che non investe in prevenzione e pianificazione del rischio
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Crowdsourcing per Fukushima

CRONACA - Chi fa da se fa per tre (trecento, tremila, tremilioni...). Oggi viviamo un'epoca della informazione potenzialmente esaltante, tanto che se accade che gli organi ufficiali stentino a informare il pubblico, attraverso tecnologie alla portata di tutti le persone possono mettersi in rete, bypassare il collo di bottiglia istituzionale e ottenere così informazioni importanti, per esempio i livelli di contaminazione radioattiva sul proprio territorio. È il caso di Fukushima, area vittima del disastro alla centrale nucleare conseguenza dello tsunami che ha colpito la costa giapponese lo scorso marzo. Uno dei problemi più grandi in tutta la vicenda è la colpevole resistenza della Tepco e delle autorità a dare informazioni esaustive e corrette ai cittadini. Le radiazioni nucleari infatti rappresentano un potenziale pericolo per la salute pubblica. In realtà al momento anche se si conoscono bene i danni provocati dalle esposizioni acute alla radiazioni, non si hanno ancora dati certi sugli effetti di esposizioni prolungate a livelli bassi (ma sopra agli standard stabiliti per legge). Dunque questi dati sono importanti anche per ottenere informazioni a scopo di ricerca, oltre che per limitare il più possibile i danni secondo un principio di precauzione (sacrosanto visto che si parla della salute delle persone)
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Berlusconi e l’open access alla Falling Walls Conference

ESTERI - Che le prime parole di apertura della Falling Walls Conference di Berlino, l'evento che celebra l'anniversario della caduta del muro raccogliendo un bel gruppo di pensatori eccellenti di tutto il mondo (scienziati, economisti, esperti di scienze politiche e sociali) a discutere dei prossimi muri da abbattere, sarebbero state dedicate all'Italia devo dire che no, non me l'aspettavo. Peccato che non ci siamo meritati una menzione speciale per qualche merito scientifico o di ricerca. Quando ieri sera Sebastian Turner, della Falling Walls Foundation, ha preso il microfono, è stato per annunciare anzitutto che «Berlusconi si è dimesso. A volte le crisi portano anche qualcosa di buono». Applausi in sala.
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Requiem per i colibrì

CRONACA - Non mi sono mai piaciuti gli uccelli in gabbia. Non importa la dimensione della gabbia, non mi piacciono. E qualche volta i fatti mi ricordano il perché: stamattina alle 8 e 30, un incendio ha praticamente ucciso tutti gli esemplari di colibri "custiditi" nel castello di Miramare di Trieste, un attrazione "storica", come definita dal quotidiano della Città, Il Piccolo. Solo due esemplari si sono salvati, ma versano in condizioni disperate per aver esalato i gas tossici. La collezione contava esemplari molto rari e preziosi. Alla base dell'incidente, si pensa, un banale corto circuito. Fatalità, vero, ma fa riflettere sul modo in cui gli animali vengono messi in mostra. Il Centro era comunque già nel bel mezzo di una bufera che riguardava permessi e finanziamenti. Destino beffardo.
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Lyuba e Khroma han fatto la TAC

CRONACA - Le due mammuttine hanno ora qualche segreto in meno. Lyuba e Khroma sono due esemplari fossili di giovani mammuth (preservati in maniera sorprendente dal freddo del permafrost siberiano in cui sono state trovare rispettivamenrte nel 2007 e 2004, con tanto di peli, organi interni, pelle). Un paio di giorni fa sono stati presentati i primi risultati della tomografia assiale computerizzata (TAC) eseguita sui due esemplari. Se a un'analisi esterna infatti le due mammut erano sembrate molto simili, ora la tac mostra differenze morfologiche interessanti. Innanzitutto chi aveva esaminato le due mammut in questi anni aveva ipotizzato che Khroma foss un maschio, ma l'analisi degli organi riproduttivi interni sconferma l'ipotesi: si tratta di due femmine.
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Il tango degli scriccioli

CRONACA - Sotto il titolo "Meccanismi neurali per il coordinamento del canto in duo fra gli scriccioli", Science pubblica una ricerca avventurosa che, strumentazione high-tech a parte, ricorda quelle dei naturalisti dell'Ottocento. In mezzo ai bambù che crescono fitti sulle pendici del vulcano Antisana, in Ecuador, vive una specie di Trogloditi (sic) chiamata Pheugopedius euophrys, piccoli scriccioli dalla voce grossa. Con l'aiuto dell'ornitologo Carlos Rodriguez, del museo di Zoologia di Quito, il neurologo Eric Fortune si è fatto strada con il machete nella vegetazione fino a 2.700 di quota e tra...
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