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Immagini, fotografie, grafici, voci e volti. Perché la scienza non è fatta solo di parole.

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Oggiscienza TV – Intevista a Kip Thorne, astrofisico fra scienza a fantascienza

OGGISCIENZA TV - Uno scienziato straordinario col pallino della fantascienza: così si potrebbe descrivere Kip Thorne, fisico statunitense del California Institute of Technology (Caltech), ospite ieri della SISSA di Trieste in occasione dell'annuale Dennis Sciama memorial lecture, un incontro che da sette anni si tiene in memoria di Dennis Sciama, astrofisico e professore di astrofisica alla SISSA, scomparso nel 1999.   “La ricerca dei buchi neri: una nuova età dell’oro”, questo il titolo dell'intervento del il cosmologo statunitense che racconta come  in questi ultimi anni le ricerche sui buchi neri...
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Roba da scorie

LA VOCE DEL MASTER - Il grave danno causato da terremoto pochi mesi fa alla centrale nucleare di Fukushimaha portato alla ribalta il problema della pericolosità dei materiali radioattivi. Perché sono così pericolosi per la salute? Un materiale cosiddetto radioattivo è costituito da atomi instabili, generalmente degli elementi più pesanti, che spontaneamente decadono in altre specie atomiche raggiungendo una maggiore stabilità. Questo cambiamento avviene tramite l'emissione di particelle, come nel decadimento alfa e beta, oppure tramite l'emissione di energia, ad esempio nel decadimento gamma.
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Le rinnovabili? Un gioco da ragazzi

LA VOCE DEL MASTER - La prima tappa ufficiale è stata Roma, al museo dei bambini Explora. Dalla capitale italiana, la mostra "Energy Island" - stesso nome, sottotitolo "Alla scoperta delle energie rinnovabili" tradotto ogni volta in una lingua diversa - si è spostata in Scozia al Satrosphere Science Center, poi s'è trasferita in Estonia, all'Energiakeskus di Tallin e ha fatto tappa in Germania all’Universum di Bremen. Ora è, ancora per qualche giorno, al Palais de la Découverte di Parigi, fino al 15 maggio. Dalla Francia arriverà in Svizzera al Kindercity di Zurigo per approdare nel nuovo Welios Science Centre Wels in Austria dove rimarrà fino ad aprile 2012. L'innovativo esperimento di mostra itinerante è promosso dalla rete SCICOM che riunisce musei e science center europei, tra cui lo stesso museo Explora di Roma.
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Sclerosi multipla e batterio MAP: è stato davvero individuato un possibile fattore di rischio?

LA VOCE DEL MASTER - “Ma quindi abbiamo una malattia come le mucche?”. Questa è una delle tante domande che i pazienti affetti da sclerosi multipla rivolgevano a Eleonora Cocco, ricercatrice presso il Centro Sclerosi Multipla dell’Università di Cagliari, all’indomani della pubblicazione sui quotidiani dei risultati di una ricerca nella quale è stata direttamente impegnata. I dubbi erano frutto dei termini sensazionalistici con cui diversi organi di stampa hanno riferito di uno studio, ancora in fase preliminare, riguardante la possibile associazione fra il Mycobacterium avium subspecies paratubercolosis (MAP), un bacillo responsabile della paratubercolosi nei ruminanti, e la sclerosi multipla. Alcuni studi condotti in passato avevano già evidenziato una correlazione tra MAP e due malattie autoimmuni, il diabete di tipo 1 il e morbo di Crohn: il batterio era stato cioè identificato più di frequente nei pazienti colpiti dalle malattie che nei controlli sani. Cocco e colleghi hanno quindi ritenuto opportuno valutare la presenza di questo microrganismo anche nelle persone affette da sclerosi multipla, altra patologia autoimmune
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La storia (quasi) infinita

LA VOCE DEL MASTER - L'incidente in Giappone, il referendum di giugno... il nucleare è alla ribalta e con esso si torna immancabilmenta a parlare di scorie. Ma come distinguere fra opinioni e dati? Un documento recentemente pubblicato dai ricercatori del MIT (Massacchusets Institute of Technology) fa il punto su nucleare (in particolare, sul combustibile) e ne descrive il futuro affrontando anche il problema delle scorie.
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Le tristi tinte del nucleare

LA VOCE DEL MASTER - È nella Foresta Rossa che il team del Professor Tim Mousseau, direttore della Chernobyl Reasearch Initiative dell’Università del sud Carolina (Columbia), dal 1998 studia gli effetti a medio e lungo termine dell’inquinamento radioattivo sull’ecosistema e sulla salute. I risultati del censimento effettuato dal gruppo di ricerca sull’avifauna della Foresta Rossa nel 2006, avevano messo in evidenza una stretta correlazione fra il livello della radiazione e la diminuzione della taglia di popolazioni di uccelli che presentassero piumaggio di colorazioni sgargianti giallo rosse (pigmenti carotenoidei), correlazione che non era invece emersa per le specie dal piumaggio “bigio” (pigmenti melaninici). L’evidenza cromatica ha portato il team ad approfondire la ricerca andando a studiare le cause biochimiche della differente resistenza all’inquinamento ionizzante.
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La canna da zucchero che rinfresca l’aria

LA VOCE DEL MASTER- Il Brasile non è solo la terra del carnevale, della samba e del caffè. Grazie a strategie avviate in seguito alla crisi petrolifera del 1973, è diventato anche il paese del biocarburante e oggi è leader mondiale indiscusso nella produzione di biocombustibili da canna da zucchero. Un modo pulito di produrre energia che, oltre a limitare lo sfruttamento di fonti non rinnovabili, come gas e petrolio, riduce di molto le emissioni di anidride carbonica. E i benefici per l’ambiente non si esauriscono qui. Stando a una ricerca pubblicata sull’ultimo numero della rivista "Nature Climate Change", la riconversione in canna da zucchero di altre coltivazioni, soprattutto soia, è in grado di raffreddare il clima locale
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Quando le dimensioni contano

LA VOCE DEL MASTER - Per molte specie, in particolare per i primati (ma anche per alcuni invertebrati, come le vespe), la vita sociale rappresenta un vantaggio adattativo importante, che si è evoluto nel tempo. La centralina della nostra socialità sembrerebbe risiedere nell’amigdala, una piccola regione del cervello posta in corrispondenza delle tempie. E parlando di amigdala, si può affermare che le dimensioni contano. Un gruppo di ricercatori americani, coordinato dalla psichiatra Lisa Feldman Barrett del Massachusetts General Hospital and Harvard Medical School (Stati Uniti), ha infatti individuato una correlazione tra il volume dell’amigdala e le dimensioni e la complessità delle relazioni sociali negli uomini. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Nature neuroscience, e richiama “l’ipotesi del cervello sociale”: la capacità di vivere in un gruppo numeroso e complesso di persone (o più in generale, di propri simili) dipende da alcune aree del cervello deputate a funzioni sociali, come l’identificazione e il giudizio del prossimo. Già si sapeva che i primati che presentano una vita sociale più articolata hanno un’amigdala di dimensioni maggiori, ma si tratta del primo studio che si occupa di differenze all’interno di una singola specie, e in particolare dell’uomo.
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Caro dentino, ti metto sotto il cuscino … o no?

LA VOCE DEL MASTER - Che sia il topolino, la fatina o un’altra creatura “acchiappadenti”, poco importa: è roba vecchia. Grazie al progetto Palaces dell’artista britannica Gina Czarnecki, oggi i bambini potranno scegliere di donare il loro prezioso dentino appena caduto alla ricerca scientifica. Palaces avrà l’aspetto di un palazzo da favola. Alto un paio di metri e dotato di cinque torri, sarà costruito utilizzando una resina cristallina che incorpora granuli invisibili in grado di riflettere la luce ultravioletta, così che la struttura brillerà sotto il sole. E’ prevista anche una cupola in cui poter infilare la testa per vedere l’interno.
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